Extra: Natale e Anime

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A chi si è perso nel buio,
non smettere mai di cercare
la luce.


«Siamo tornati!» esclamo, appena apro la porta di casa con al mio fianco l'uomo della mia vita. Oggi è la vigilia di natale e come ogni anno io e Ryan ci siamo ridotti all'ultimo per fare i regali. Per fortuna che quelli dei bambini li abbiamo ordinati qualche tempo fa e fatti arrivare direttamente a casa. Mi riscuoto dai miei pensieri quando una voce squillante mi richiama.

«Mamma!»

Holly corre verso di me con il suo pigiama con sopra una simpatica renna, ma appena si accorge che dietro di me c'è il suo amato papà devia la traiettoria e si lancia fra le sue braccia, ancorandosi al suo collo. «Papà!» Ryan ridacchia, sapendo già l'espressione che albeggia sul mio viso. Quella pestifera. «Ciao piccola oceano» Li guardo di sottecchi, quei due sono proprio delle cozze, peggio di me e Ryan da ragazzini.

«E la mamma non la saluti?» chiedo, incrociando le braccia al petto indignata. Holly subito si sbilancia verso di me così Ryan si avvicina e lei stringe in un tenero abbraccio entrambi, regalandomi la sua attenzione. Mi lascia un bacio umido sulla guancia, giocando con i miei capelli mossi.

«Mamma?» una voce assonnata arriva dal corridoio e nell'istante in cui i miei occhi si abbassano trovano un piccolo Oliver con la sua tutina e una copertina stretta in una mano, mentre si sfrega gli occhi. «Amore, siamo a casa» lo saluto, raggiungendolo. Subito protende le braccia verso di me in segno di richiesta. Appena lo afferro lui si accoccola sul mio collo, boccheggiando. Quando alzo lo sguardo incontro mia madre, già pronta per andare via.

«Grazie mille, mamma» esclamo, accarezzandole un braccio con affetto. «Ci vediamo domani April, buonanotte ragazzi» ci saluta, dirigendosi alla porta. Ryan le lascia un bacio sulla guancia come saluto e poi chiude la porta con ancora Holly ancorata addosso. Entrambi abbiamo ancora indosso le giacche e ci guardiamo a vicenda, tentando di non scoppiare a ridere.

Guarda come siamo messi.

«E io che volevo fare l'amore con la mia donna» borbotta, seguendomi. Io lo guardo male e quando si trova alla mia portata gli tiro una gomitata nel fianco. «Aggressiva» sibila, fingendosi offeso. Io ridacchio, «potrai fare l'amore con la tua donna, se mi aiuti a prepare la cioccolata calda» dichiaro, dirigendomi in cucina.

Da molto tempo, ormai, siamo pieni di momenti felici che custodisco dentro di me e in ognuno, c'è sempre una persona, il mio riscatto più grande, la mia anima fragile quanto forte. L'amore della mia vita, il mio Ryan.

«Ci mettiamo i mini marshmallow, mamma?» La piccola Holly alza la testa e mi fissa con i suoi occhioni azzurri. «Certo tesoro, come sempre» la rassicuro, accarezzando nel frattempo la schiena a Oliver. Da quando abbiamo i nostri bellissimi bambini è diventata una tradizione fare la cioccolata calda quando accade qualcosa di speciale o qualcosa di brutto, è un modo per stare tutti insieme e chiudere il mondo fuori, tutte le difficoltà e le sfide della vita. Ci chiudiamo in casa, accendiamo il camino e Ryan si mette al piano fino a quando i nostri figli non sono stanchi, così ci spostiamo sul divano e ci accoccoliamo tutti e tre contro il corpo di Ryan. È un momento di pace che nessuno è in grado di toglierci.

Ci siamo solo noi.
Noi e il nostro amore.

«Mamma, festeggiamo qualcosa di bello stasera?» Oliver sussurra queste parole al mio orecchio. Io annuisco, baciandogli la fronte. «Sì amore, domani è Natale»

Lui sorride, «papà dice sempre che sei esagerata per questa festività» borbotta assonnato, accoccolandosi contro il mio petto. «Tuo padre cosa?» sbotto scioccata. Ma Oliver ridacchia, assonnato. «Non ti arrabbiare, papà ti ama tanto così» bisbiglia, tirandomi leggermente una ciocca di capelli mentre allarga le braccia per farmi capire. Gli sorrido, sono felice di sapere che stiamo trasmettendo così tanto amore, ogni giorno sono sempre più fiera di ciò che stiamo facendo e se mi guardo indietro, ringrazio Dio per avermi fermato quel giorno.

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