Anime affini

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L'amore è un fumo fatto col vapore dei sospiri.
(William Shakespeare)

«Alla buonora» esclama Selene notandomi davanti a lei.
La guardo sorridendo. «ciao Selene» rispondo.

«Logan» pronuncio a mo di saluto. «ehi» dice ridacchiando.
«Quante me ne ha dette dietro?»chiedo, roteando gli occhi al cielo.

Logan scoppia a ridere inclinando in dietro la testa.
«molte» afferma infine.
Scuoto la testa.
Non si smentisce mai.
Sposto lo sguardo sulla mia amica e la vedo sbuffare.

Gli prendo la mano, stringendola.
«mi dispiace Selene, sono qui»
Proferisco guardandola dolcemente.

«lo vedo ma mi preoccupo quando non ti vedo arrivare» sospira, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

La guardo dispiaciuta, rafforzo la presa cercando di trasmettergli con gli occhi tutto quello che provo.

«beh, che avete fatto? Che ti ha detto?» domanda curiosa.
Ridacchio imbarazzata. «dopo ti racconto con calma» dichiaro felice.

Sento Logan sbuffare.
Sposto lo sguardo su di lui e lo guardo storta.
Non mi ha mai detto perché c'è l'ha con Ryan.

«Logan mi dici cosa hai contro di lui?» chiedo brusca.
«assolutamente niente» mi risponde sarcastico.
Rido amaramente. «tu dovresti essere il primo a non giudicare le persone e guarda» esclamo piccata, allargando le braccia.

«non si tratta di questo» precisa atono. «Allora spiegami» dico, cercando di convincerlo.

Si lascia andare ad un sospiro pesante, toccandosi i capelli nervosamente.

Si avvicina maggiormente al tavolo. «un anno fa, Ryan era proprio qui, in mensa e ha dato fuori di matto. Tu non hai visto i suoi occhi, erano vuoti, continuava a sussurrare parole sconnesse come se non fosse presente con la mente in quel momento» spiega a voce bassa.

Assimilo tutte le sue parole ed in quel momento mi torna in mente quel fatidico sabato scorso.
Rabbrividisco al ricordo.

Logan prosegue. «Io volevo solo aiutarlo, gli avevo toccato una spalla, dicendogli in modo tranquillo di calmarsi ma April quando mi ha guardato non capivo chi ci fosse in quel corpo di un ragazzino.

Mi ha spintonato talmente forte che sono caduto e finito contro il muro. Ricordo che sono arrivati i medici della struttura, l'hanno sedato credo e l'hanno portato via» conclude il suo racconto.

Rimango pietrificata a questa rivelazione. Povero.
«quindi suppongo che tu, Selene eri lì in quel momento o sbaglio?» chiedo, incrociando le braccia al petto come per darmi conforto da sola.

«non sbagli» afferma senza guardarmi.
Prendo un respiro profondo e decido di parlare. «Quindi voi, mi state dicendo che per quell'avvenimento l'avete condannato?» domando incredula e sprezzante.

Rimangono entrambi in silenzio, non sapendo cosa dire.
Boccheggio, non aspettandomelo da loro.

«V-voi dovreste essere i primi a non giudicare, proprio perché sapete quanto il dolore possa annientare le persone» sussurro amaramente.

«A-April, mi dispiace, ma ti giuro che dopo il giorno in cui l'ho cercato per farti uscire dal bagno ho capito in realtà chi fosse, gli ho visti i suoi occhi al suono del tuo nome» dice sicura.

Annuisco, rimanendo comunque seria e scostante.
«proverò a guardarlo in un altro modo» sussurra Logan incerto.
Sulle mie labbra si allarga un lieve sorriso.

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