Imprecai sonoramente quando tornai in camera dopo essere riuscita a staccarmi Lollo di dosso e metterlo a letto, Luca era praticamente svenuto sul nostro letto, occupandolo interamente.
Infastidita da tutto, acciuffai il mio cuscino e una coperta e mi diressi a passo spedito verso il salotto, dove Ava cercava di sistemare il casino che aveva combinato il suo amico dopo essere sbattuto contro il tavolino entrando.
"Tutto ok?" mormorò vedendomi litigare nervosamente con la coperta troppo corta, mentre cercavo di sistemarla alla meno peggio sul divano.
"No" sbuffai passandomi una mano fra i capelli, ormai indisciplinati dopo quella nottata.
Lasciai perdere quel dannato pezzo di stoffa per sedermi poco delicatamente sul divano e prendermi la testa fra le mani.
"Vuoi parlarne?" domandò cauto.
"È solo che mi sembra tutto così incasinato" iniziai "sono stanca, lavoro sodo e poi mi faccio in quattro per essere presente per Luca. Eppure mi sento così inutile e superflua nel suo ambiente, è come se lui si dimenticasse della mia esistenza ogni volta che siamo a feste del cazzo o con i suoi nuovi amici." sbottai.
"So cosa stai cercando di dire e non sei un peso, perciò smettila" borbottò prima di sedersi accanto a me e posarmi una mano sulla schiena, confortandomi.
"Ma tu lo vedi, sai che è la verità" lo guardai per la prima volta.
"Luca è un coglione, sta perdendo la concentrazione su di te perché è così impegnato a godersi il suo nuovo mondo da dimenticarsi quasi del vecchio. Sai anche tu che non sente la madre da più di un mese ormai. Vedrai che gli passerà" cercò di tranquillizzarmi.
"E se non succedesse?!" domandai col magone.
"Deve succedere, o lo farò rinsavire io" mormorò deciso "e comunque avevo già in mente di parlargli" concluse.
"Forse è meglio che tu lo lasci fare" deglutii.
"Che intendi?" alzò un sopracciglio stranito.
"Che è giusto che lui faccia le sue scelte... e poi finiresti solo per litigarci, sappiamo come è fatto" spiegai.
"D'accordo" annuì rassegnato.
Poi lo abbracciai ringraziandolo sommessamente.
"Se vuoi posso dormire io qui, puoi stare in camera mia" cercò di convincermi.
"No tranquillo, buonanotte" gli sorrisi prima di vederlo uscire dal salotto poco convinto.Qualche ora dopo fui svegliata dal mio cellulare gettato da qualche parte sul tavolino del soggiorno, allungai la mano con ancora gli occhi chiusi prima di rispondere.
Avevo passato una notte praticamente insonne, nonostante non riuscissi a dormire già di mio, Lollo aveva deciso di passare tutto il tempo sulla tazza del water... e ovviamente era toccato a me prendermi cura di lui.
Perciò sentii i miei neuroni scoppiare ad uno ad uno quando la voce fin troppo pimpante di Francesco risuonò nelle mie orecchie, digrignai i denti quando aprii un occhio per vedere che ore fossero mentre il moro continuava a strillare.
"Perché cazzo mi chiami alle cinque del mattino nell'unico giorno in cui sono libera e posso dormire?! Ti sei bevuto il cervello? Hai preso qualche pasticca di LSD per caso? Di che diavolo di metanfetamine fai uso?!" sbraitai interrompendo qualsiasi cosa stesse urlando.
"Ah però vedo che sei loquace oggi rispetto alle altre volte, mi aspettavo una fase iniziale di mutismo. Mi sorprendi sempre tu" rise, probabilmente lo avrei picchiato se solo non fosse stato a kilometri di distanza da me.
"Che cazzo vuoi?!" sbottai.
"Pasticcino, mi manchi anche tu!" ridacchiò "volevo solo dirti che ho trovato un gattino mentre stavo tornando a casa dal Dolcevita e ora, mia cara, è qui con me!" spiegò.
"Mi chiami a quest'ora per dirmi una puttanata simile?! Alle cinque del mattino dovresti chiamarmi solo se sei in punto di morte, stronzo" sospirai sentendo il mio corpo andare a fuoco dall'irritazione.
"Volevo solo ricordarti di quando abbiamo trovato e salvato Concetta" mormorò dispiaciuto.
Concetta, che cagnolina meravigliosa avevamo tirato su... una sforna cagnolini gratuita.
Solo con i suoi cuccioli avevamo probabilmente accontentato i bambini di tutta la Campania.
"INOLTRE" iniziò, approfittando del mio silenzio "volevo chiederti una cosa, le ho dato da bere il latte, l'ho messa al caldo e l'ho coccolata... solo che continua a ringhiare da quando siamo entrati in casa" borbottò, probabilmente infastidito dall'ingratitudine dell'animaletto.
"Non avevi detto di aver trovato un gatto?" chiesi confusa.
"Infatti, sveglia stupida e concentrati di più"
Imprecai nella mia mente, sopraffatta dalla stupidità di quell'idiota.
"Non sta ringhiando coglione, i gatti non ringhiano. Ti sta facendo le fusa" quasi scoppiai a ridere, ma l'idea che mi avesse svegliata per la sua idiozia mi fece innervosire di nuovo.
"Oh...cazzo... lo sai, non ho mai maneggiato un gatto" ridacchiò imbarazzato.
"E meno male, povero animale." mormorai strofinandomi il viso con la mano libera.
"Stronza" sputò fuori, indignato.
"Che dici San Francesco, posso concludere qui la mia consulenza da veterinaria?!" domandai retorica.
"Sisi, ti mando le foto così la vedi" mi informò.
"Aprirò i tuoi messaggi quando mi sarà passato l'istinto omicida ok?!" lo avvisai.
"Sei molto più suscettibile del solito, è successo qualcosa?" chiese stranito.
"Ti chiamo quando mi sveglio, ciao" borbottai, chiudendo la chiamata dopo il suo consenso.
Quando mi resi conto che ormai i miei tentativi di tornare a dormire erano vani, mi alzai traballante per andare in cucina.
Cacciai un lamento quando sentii i miei muscoli quasi spezzarsi mentre mi allungavo il più possibile per acciuffare la confezione di thè ai frutti rossi infondo alla credenza, eppure non ricordavo di vivere con dei giganti.
Esultai mentalmente quando finalmente la presi fra le mani, poi mi sforzai di prepararmi la bevanda calda senza combinare un macello in cucina e svegliare tutti, ero così stanca da non capire come facevo a stare in piedi... eppure non riuscivo nemmeno a chiudere occhio.
Dieci minuti dopo mi stavo trascinando verso il soggiorno, strusciando i piedi a terra ovviamente.
Mi coprii fin sopra il naso una volta sul divano e cominciai a fare zapping furiosamente, in realtà nemmeno prestavo così tanta attenzione alla tv... probabilmente se anche si fosse spenta io avrei continuato imperterrita a schiacciare il tasto per cambiare canale.
"Vieni a letto?"
Sobbalzai sul divano, rischiando di versarmi il liquido bollente addosso.
Mi voltai per vedere la sua figura appoggiata allo stipite della porta, senza maglietta e con solo i boxer addosso.
Mi guardava preoccupato, a braccia conserte, e dedussi dal suo viso dispiaciuto che probabilmente era tornato sobrio e ricordava la litigata di un paio d'ore fa... se si poteva definire una litigata.
"Se sei qui per chiarire o parlare , sappi che non ne ho voglia" biascicai acidamente, tornando con lo sguardo sulla tv.
"Puoi almeno venire a dormire nel tuo letto invece di prendere le sembianze di uno zombie qui?" si innervosì.
"No" borbottai stringendo un po' di più la tazza fra le mie mani.
"Dai non fare la bambina" sbuffò gesticolando con le braccia in modo agitato.
"Buonanotte" troncai il discorso, spegnendo con uno scatto la tv e gettandomi contro il cuscino.
Mi tirai fin sopra la testa la coperta girandomi dal lato opposto al suo e lo ignorai, quando lo sentii imprecare e sbattere forte la porta della sua stanza mi rilassai.
Non mi ero nemmeno accorta di essere tesa come una corda di violino e di star trattenendo il fiato.
Tornai a sedermi al buio, cercando alla ceca il mio thè sul tavolino, che sorseggiai silenziosamente, poi una volta finito mi accasciai di nuovo suol divano cercando il sonno.
Mi addormentai finalmente un paio di minuti dopo, col sottofondo degli l'uccellini che cinguettavano e il silenzio tombale della casa.~~~~~
BABIEEESSS!
Volevo davvero ringraziarvi per tutti i pensieri che mi avete scritto, i commenti e i voti!
Non potete capire quanto io vi adori.
Quanto al capitolo... le cose si fanno interessanti, che ne pensate?
Fatemelo sapere nei commenti e lasciatemi tante stelline⭐️⭐️⭐️
Love u, al prossimo capitolo❤️Ps. Sorry se ci sono errori ma non ho avuto modo di rileggere :(
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RATATA!
FanfictionNon riuscivo a crederci! Pensava davvero che con due mosse da bulletto figo sarei caduta così facilmente ai suoi piedi? Beh si sbagliava di grosso, non mi intimoriva per niente. " Guardami negli occhi... la mia vita è un rally, sto tra curve e fossi...