-Dici no ma ti manco e lo so!

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Storia di mirkez

Risi vedendo la storia appena pubblicata da Mirko, ripubblicandola a mia volta

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Risi vedendo la storia appena pubblicata da Mirko, ripubblicandola a mia volta.
Stamattina il corso era saltato per un imprevisto della prof e le ragazze erano tutte prontamente tornate a casa, io invece ero rimasta a fare compagnia al mio amico.
A scuola c'erano solo le estetiste impegnate a imparare la ricostruzione unghie, l'istituto era silenzioso quella mattina.
Io e Mirko cazzeggiavamo a tempo perso, inventandoci giochi strani e scherzando tra di noi.
"Fra poco arriva anche Daniel, è già in macchina" borbottò digitando sullo schermo del suo cellulare.
Annuii distrattamente mentre afferravo anche il mio telefono.
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Entrando nei miei direct scorsi una nuova conversazione:

Capoplaza ha risposto alla tua storia:
Non pensavo mi sarebbe mai venuta voglia di tornare a scuola😏

Scossi la testa divertita.
"Cosa ti diverte tanto?" alzò le sopracciglia il mio amico, cercando di scoprire qualcosa.
Risi mostrandogli il cellulare, che lui afferrò prontamente.
"È un pazzo!" rise anche lui "Mi fa morire" disse restituendomi il telefono.
"Un folle" biascicai mettendo semplicemente like alla sua risposta.
Ora che Luca mi aveva portato a casa sua non sapevo davvero cosa pensare, cosa dire e come comportarmi.
Era tutto estremamente confuso.
Insomma, tra me e lui non c'era stato niente, nemmeno un semplice bacio. Ma allora perché mi aveva portato a casa sua? Non riuscivo a pensare nemmeno che fossimo amici, ci conoscevamo da forse nemmeno due settimane, perché condividere con me delle cose così importanti a detta sua?
Conoscere sua madre e sua sorella mi aveva fatto piacere e per me significava molto, ma che senso aveva avuto per il moro portarmi nella sua tana, con un rapporto di base quasi inesistente?
Non ci frequentavamo, credo, e nemmeno volevo definirci amici... forse perché io stessa non volevo essere una sua semplice amica a dirla tutta.
Avevo paura di una "frequentazione", lo ammetto, ma anche una semplice amicizia da parte sua mi avrebbe lasciato un po' con l'amaro in bocca, questo lo avevo capito.
Avevo anche capito che la prima ad essere confusa ero io, non sapevo cosa volessi onestamente.
Le lusinghe di Luca cominciavano quasi a piacermi, ma l'idea di andare oltre mi spaventava a morte.
Motivo per cui continuavo a far finta di niente da ieri pomeriggio, non sapevo nemmeno lontanamente come comportarmi.
"BUONGIORNO BRUTTINIII!" urlò Daniel entrando dalla porta della segreteria, facendomi risvegliare dai miei pensieri.
"Buongiorno Gianfranco" lo presi in giro.
Mirko gli gettò una pallina di carta contro, a mo' di saluto.
"Stellina sei pensierosa? Che hai fatto ieri, sei sparita nel nulla cosmico?" chiese con fare indagatore il fresco arrivato, sedendosi difronte a me dall'altro lato della scrivania.
Sapevo dove voleva andare a parare e lo accontentai, avevo bisogno di un consiglio... assolutamente.
Così cominciai a raccontare velocemente l'accaduto del giorno prima, soffermandomi particolarmente sulle vicende svoltesi a casa del moro.
Quando ebbi finito Daniel e Mirko si scambiarono sguardi di accordo, sghignazzando e battendosi il cinque.
"Allora? Dite qualcosa o continuate a parlare a gesti tra di voi?!" sbottai.
"Ueuè Concetta, statt calm" mi prese in giro Danu.
"Per me vi state frequentando" esordì Mirko all'improvviso, puntando i suoi occhi azzurri su di me.
"Ti ho detto che non ci parliamo, non ci sentiamo. Semplicemente ci incontriamo casualmente in giro e lui propone sempre qualche dannata cosa da fare" mi attorcigliai i capelli fra le dita nervosamente.
"Si ma lui vuole frequentarti, pronto!" sentenziò Daniel.
"Secondo me state esagerando, se volesse iniziare una frequentazione mi scriverebbe il giorno, ci sentiremmo più spesso." farfugliai scarabocchiando su un foglio "E poi io non sono pronta per una frequentazione, chi lo conosce" borbottai impugnando con più forza la penna fra le mani.
"Sono sicuro che ti farà cambiare idea, già il fatto che tu ne stia facendo un problema vuol dire che ha fatto bingo" mi beffeggiò Mirko.
"Perfetto, comincerò ad ignorarlo" sbottai alzando un sopracciglio come mio solito.
"Idiota, non ci riuscirai. E poi, non è così facile il problema Luca D'Orso: è cotto di te e testardo, per me si è messo in testa che ti avrà e non so perché ma qualcosa mi dice che porterà a termine la sua missione." spiegò il moro difronte a me.
"E poi secondo me anche a te lui piace ora" mi sfidò Mirko.
Mi strozzai con la saliva, sbarrando gli occhi come una psicopatica.
"Non dire stronzate" borbottai stizzita.
Daniel rise mentre l'amico alzava le braccia in segno di resa.
"Sei sicura?" mi guardò sottecchi il primo.
Sapete cosa, non risposi. Forse era giunto il momento di provare ad affrontare le cose.
Lanciai un lamento disperato, mettendo su una faccia affranta.
I due idioti con me cominciarono a canticchiare subito canzoncine infantili.
"Ti piace! Ti piace! Ti piaaaaaace! Luca e Francesca..." battevano le mani a tempo.
"EHI! STOP SMETTETELA!" sbottai lanciando loro contro mezza scrivania.
"Va bene, va bene" dissero in coro, ridendo.
"Quindi se anche fosse così, che faccio ora? Come mi comporto?" mi lamentai.
"Comportati normalmente!" rispose subito Mirko.
"Fai quello che ti senti di fare, quel che dovrà essere sarà" spiegò Daniel.
"Sono spacciata" mi schiaffai una mano in fronte, accasciandomi sulla scrivania.
Avevo una cotta per Luca? Avevo una cotta per Luca.
'Merda' pensai.

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