Non riuscivo a crederci!
Pensava davvero che con due mosse da bulletto figo sarei caduta così facilmente ai suoi piedi?
Beh si sbagliava di grosso, non mi intimoriva per niente.
" Guardami negli occhi... la mia vita è un rally, sto tra curve e fossi...
Come avevo già anticipato, ero proprio una frana nel bowling. Mi alzai sbuffando quando per l'ennesima volta fu il mio turno, mentre i ragazzi già schiamazzavano prendendomi in giro. "Non è divertente, te la lancio in faccia!" feci i capricci rivolgendomi a Francesco, mentre afferravo la palla più leggera che ci fosse. Lanciai quest'ultima contro i birilli ignorando le scimmie urlanti dietro di me, un altro tiro a vuoto ovviamente. Luca scosse il capo decidendosi a darmi una mano nel mio secondo tiro. Si piazzò dietro di me afferrandomi per un fianco e guidando la mia mano, mostrandomi quali fossero i movimenti giusti. "Ehi te ne stai approfittando!" lo allontanai leggermente, sentendolo troppo attaccato al mio fondoschiena. "Perdonami mami, è difficile resisterti" rise. Sbuffai decidendomi a fare il mio tiro seguendo le sue indicazioni. Mentre la palla rotolava lungo la pista la guardavo ansiosa, fino a quando non colpì tutti birilli. "STRIKE!" urlai saltellando. "Ratata mami!" mi sorrise il moro dandomi il cinque. I ragazzi dietro si erano ammutoliti. "Gnegne" feci loro la linguaccia tornando al mio posto. "Non ci credo" mormorò incredulo Ava, ridacchiando.
Mi mordicchiavo le unghie nervosamente mentre guardavo ad una ad una le modelle che stavano sfilando, le controllai una per una sotto i riflettori sperando non risultassero lucide o grigie. Quando anche l'ultima modella superò il mio test, fui davvero orgogliosa di me stessa. Avevo dato il massimo, impegni lavorativi come quello capitavano raramente ad una piccola make up artist come me. Il fotografo mi passò in anticipo una mia foto, ci eravamo già conosciuti a qualche evento simile. La guardai più volte decidendomi a pubblicarla, ritraeva me intenta a guardicchiare i fiori sparsi in sala... in realtà cercavo di intuire una tonalità di rossetto che li richiamasse.
Coco
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"Lei è Francesca, la make up artist!" mi presentò la stilista ad un uomo "È lei che ha ideato ed eseguito il trucco di ogni modella! Ha curato ogni dettaglio meravigliosamente" continuò sorridente. "Piacere di conoscerla signorina, sono Luigi. Lavoro a Milano come fotografo per diversi magazine" mi porse la mano. "Piacere mio" sorrisi. "Volevo complimentarmi con lei, ha fatto un lavoro magnifico!" "La ringrazio" biascicai con un sorriso enorme. "Devo scappare, ho un treno per tornare a casa fra mezz'ora. Le lascio il mio biglietto da visita, teniamoci in contatto! Ha un biglietto da visita signorina?" borbottò. "Posso lasciarle il mio numero se le va" sussurrai, forse era davvero giunto il momento di farmene uno. "Va bene lo stesso" sorrise cominciando a segnare il mio recapito telefonico. Subito dopo si congedò accompagnato dalla stilista. Il mio telefono cominciò a squillare fra le mie mani. "Ciao" biascicai ancora frastornata. -Buongiorno piccola, come è andata? Ho provato ad entrare ma mi hanno detto che ci voleva un invito, dire che ero il tuo ragazzo non è bastato.- parlò Luca. "Devi smetterla di dire in giro che sei il mio ragazzo!" sbuffai ridacchiando. - Sai che è così!- rise. "Credo di essermi persa questo passaggio, non mi risulta!" borbottai. -Mami non agitarti, fa male al bambino!- ridacchiò. "Ma che diavolo stai blaterando" sussurrai cercando di non farmi sentire dal resto della gente. -Il nostro bambino amore!- rise forte. "Che metanfetamine hai buttato giù stamattina?!" sbarrai gli occhi. - Ad ogni modo piccola, sono qui fuori. Trovi un modo per farmi entrare o no?- "Arrivo" sbuffai dirigendomi verso l'entrata. Quando arrivai davanti al buttafuori gli sorrisi cordialmente, poi feci un cenno a Luca in piedi lì davanti. Il moro corse subito da me punzecchiando l'uomo massiccio che controllava l'entrata. "Visto che sono il suo ragazzo?!" gli fece la linguaccia. Con un sorriso di scuse trascinai Luca di me, non dando tempo all'uomo di rispondere. "Era proprio necessario?!" borbottai guardando in cagnesco il moro. Lui mi fece il verso poi mi attirò velocemente fra le sue braccia. "Non mi hai nemmeno salutato" mormorò stringendomi forte e lasciandomi tre baci sulla guancia "Sei bellissima!" accarezzò i miei capelli raccolti in una coda. Io gli sorrisi giocherellando con i capelli dietro la sua nuca. Il mio stomaco era in subbuglio e il mio cuore faceva le capriole... lui era lì solo per me. L'ansia di un bacio imminente mi fece risvegliare. "Vieni, ti porto al buffet" biascicai solo, trascinandolo ancora con me.
LUCA'S POV "Cazzo sta iniziando a piovere" borbottai appena fummo fuori dall'edificio. Afferrai il suo borsone pesante e la trascinai verso la mia macchina sperando di riuscirci ad arrivare prima del diluvio. Ovviamente così non fu e quando arrivammo in macchina eravamo inzuppati di acqua. Accesi l'aria calda guidando velocemente verso casa, avevo solo voglia di stare al caldo con lei in quel momento. Giunti a casa mia le prestai un paio di vestiti asciutti e mi affrettai a preparare dei pop corn, dopo essermi cambiato anche io. Mezz'ora più tardi ero finalmente sotto le coperte del mio letto e con la mia dea fra le braccia. Ero letteralmente avvinghiato a lei, che a sua volta si stringeva infreddolita a me. 'Dovrei farla stare più spesso sotto la pioggia' pensai ironicamente. Volendo punzecchiarla, dissi la frase anche ad alta voce nel suo orecchio. Lei rise borbottando qualcosa come il fatto che fossi un idiota, ma le sue guance erano comunque diventate color porpora. Nel frattempo mangiucchiavamo pop corn cercando qualcosa da guardare su Netflix. Questa era ufficialmente diventata la mia serata tipo preferita, l'avevo capito quando portando una mano accanto alla sua bocca lei l'aveva baciata giocosamente. Ero cotto, me lo sentivo. Per quanto ci provassi a togliermela dalla testa, alla fine continuavo a cercarla ovunque... a volerla sempre più vicina. Non potevo più fare a meno di lei ormai, era diventata la mia fottuta droga. Cazzo.