"Me lo spieghi?" borbottò Luca quando entrai in macchina.
"Cosa?" domandai confusa.
"Che è sta zanzariera?" parlò stizzito riferendosi al mio abbigliamento.
Ridacchiai vedendolo innervosirsi, era così esagerato alle volte.
"Sul serio?" lo presi in giro.
Lui sbuffò lasciandomi perdere e partì.
Stasera Luca aveva una gara, anche se a quanto pare aveva altro a cui pensare al momento.
"Com'è andata oggi in studio?" chiesi tranquilla.
Il moro non mi rispose, si limitò ad alzare il volume della radio.
"Oddio" risi "dimmi che stai scherzando" mi agitai sul posto.
In risposta Luca cominciò a canticchiare la canzone che risuonava nell'auto, come se nulla fosse.
"Non ci credo" sbuffai.
Tutto il viaggio in macchina passo così, in silenzio.
Stava davvero facendo i capricci come un bambino di tre anni.
Quando arrivammo a destinazione il mutismo selettivo del moro continuò, tanto da farmi innervosire.
Così mi avviai verso il locale da sola,camminando davanti a lui con fare nervoso.
Idiota.
Quando raggiunsi l'entrata salutai Ava che ci stava aspettando lì davanti.
Appena mossi i primi passi tra la mischia Luca mi avvinghiò al suo corpo tenendomi per i fianchi, con fare possessivo.
Oppormi al suo gesto sarebbe stato inutile e, inoltre, non vedevo l'ora che la sua fissa momentanea sparisse; perciò portai le mie mani sulle sue continuando a camminare.
Arrivati al nostro tavolo Luca mi lasciò nelle mani di Ava e Lollo prima di sparire nella mischia.
"Tranquilla sarà andato a prendere gli ultimi accordi con il capo, piuttosto... che gli prende?" parlò la testa rasata.
"Già, lo vedo nervoso" disse l'altro.
"Non gli piace la zanzariera che indosso" sbuffai mimando fra le virgolette la parola da lui precedentemente usata.
I ragazzi scoppiarono a ridere prendendolo in giro.
"È proprio un pazzo" rise Ava.
"Sta for e cap" urlò Lollo.
Quando Luca tornò i suoi amici si ammutolirono facendo finta di niente.
"Vado a bere" biascicai prima di allontanarmi decisa.
Inutile dire con che sguardo il mio ragazzo mi avesse appena trucidata, ma me ne infischiai totalmente.
I miei amici quella sera mi avevano abbandonata.
Mirko e Daniel avevano una cena di "lavoro" con tutto lo staff della scuola, Francesco aveva optato per una bella scopata.
Io al momento volevo solo tornare a casa.La serata non poteva che continuare nel peggiore dei modi, visto come era partita.
Quando fu il momento della gara ignorai volutamente il tentativo di Luca di rubarmi un bacio, credeva di poter farei il bambino capriccioso per tutta la sera e poi baciarmi quando gli pareva?!
Comunque sia, vinse la gara come al solito.
Attualmente il moro continuava ad ignorarmi mentre se ne stava ubriaco marcio sul divanetto del nostro tavolo.
Cominciavo ad essere stufa, tanto da sbuffare in continuazione.
Quando il moro si alzò tornando con l'ennesimo cocktail il mio cervello andò in fumo.
"Smettila di bere, andiamo via" borbottai fermando la mano con cui stava portando il bicchiere alle labbra.
"Lasciami stare, non rompere" bofonchiò lui.
I suoi due amici ci guardavano in silenzio, perplessi.
"Sei già abbastanza ubriaco Luca" continuai.
"E allora?!" sbottò il moro, accendendosi una canna.
"Sai cosa? Me ne vado" esordii stufa.
Ma chi ero? La sua deficiente da tenere al tavolo come una bambolina da esibire?
Se pensava questo, si sbagliava di grosso.
Restare lì a guardarlo mentre si ubriacava e sopratutto mi ignorava non era più nei miei piani, poteva andare a farsi fottere per quanto mi riguardava.
"Fa che cazz vuò. A prossima vot ti ritiri a casa subito se ti vedo uscire vestita così" si agitò.
Ero sconcertata, se il mio vestiario non gli andava bene poteva trovarsene un'altra.
Non avrei cambiato i miei gusti per lui, nessuno mi metteva i piedi in testa a tal punto.
'Manco avesse frequentato delle monache prima di me' borbottai nella mia testa.
Sapevo di non essere vestita come una battona, una gonna scozzese e un body nero non mi facevano certo una poco di buono solo perché Luca mi riteneva troppo svestita.
Ava boccheggiò quando mandai il suo amico esplicitamente a fanculo e si affrettò a raggiungermi mentre mi allontanavo dal tavolo.
"Fermati, dove vai?!" urlò dietro di me appena varcammo l'uscita del locale.
"Me ne vado!" sbottai continuando ad attraversare il parcheggio.
Ero così arrabbiata che faticavo a trattenere le lacrime.
Ero fatta così, quando mi arrabbiavo tanto piangevo; l'unico problema era che odiavo farlo davanti alla gente.
"A piedi?" mi prese in giro Ava.
"Non mi interessa, anche a nuoto pur di allontanarmi da quell'idiota" parlai voltandomi finalmente verso di lui.
"Già, Luca è un coglione quando si arrabbia e beve" spiegò "Dai ti accompagno io" cacciò fuori le chiavi della sua auto.
Il viaggio in macchina verso casa fu silenzioso, non avevo voglia di parlarne.
"Lollo mi ha appena scritto che sono arrivati a casa sua, Luca dorme da lui. Vedrai che domani ti chiederà scusa" parlò Ava quando arrivammo sotto casa mia.
"Grazie" mormorai solo, ignorando ciò che mi aveva detto.
"Figurati. Notte" mi sorrise benevolo.
"Notte Ava" mormorai scendendo dall'auto e correndo verso il portone.
Volevo solo infilare il pigiama e mettermi a letto.
Appena mi fui sistemata, spensi il telefono gettandolo sulla scrivania.
Un'altra mia caratteristica era quella di spegnere il cellulare quando ero molto arrabbiata, in quei momenti non volevo nè sentire nè vedere nulla e nessuno.
Così mi addormentai stremata e nervosa, dopo essermi prima rigirata mille volte nel letto.
Luca era proprio un coglione, non c'erano dubbi.~~~~~~
BABIEEES❤️
4 mila letture, grazie a tutte!
Ci vorranno un paio di capitoli di passaggio prima di arrivare un po' a momenti più vivaci, perciò abbiate pazienza🙏
Aspetto tutti i vostri commenti, un bacio grande!❤️😘

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RATATA!
FanfictionNon riuscivo a crederci! Pensava davvero che con due mosse da bulletto figo sarei caduta così facilmente ai suoi piedi? Beh si sbagliava di grosso, non mi intimoriva per niente. " Guardami negli occhi... la mia vita è un rally, sto tra curve e fossi...