-Tirapiedi

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Aboutfra's story

"SEI UNA MERDA!" urlai infastidita

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"SEI UNA MERDA!" urlai infastidita.
Francesco scoppiò a ridere vedendo a cosa mi riferivo.
Anche stamattina mi aveva trascinata in una delle sue solite odiose avventure.
Da buon amico però mi aveva dato appuntamento al bar sotto casa sua, per darmi comunque l'opportunità di svegliarmi con un caffè.
Sappiamo tutti che non avrebbe funzionato come al solito però.
"Quindi cosa vuoi da me oggi?!" sbuffai mentre arrabattavo la mia solita routine mattutina al bar.
"Beh sempre per la storia della macchina di mamma, è dal carrozziere" blaterò "quindi sono sceso a piedi" continuò.
"E quindi cosa diavolo vuoi da me" sbuffai.
"Mi accompagnerai a ritirare un pacco da Zara al Carrefour" sorrise sghembo.
"E PER QUALE CAZZO DI MOTIVO MI HAI FATTA SCENDERE DI CASA ALLE OTTO DEL MATTINO?!" urlai stizzita.
"Beh perché dopo andiamo dalla nonna e la portiamo a fare la spesa." spiegò tranquillo.
"Tua madre sa che mi stai sfruttando per le tue punizioni e per i tuoi comodi?" Domandai perplessa.
"In realtà no, crede che io sia sfinito per la mia dura punizione e che oggi prenderò pullman per tutto il giorno" mi abbracciò "ma tu sei una tomba perciò no problem" mi convinse.
"Sei odioso" mormorai sfinita dalla sua vitalità.
"Sai cosa? Andremo prima a fare la spesa con la nonna e poi sfrutteremo l'occasione del mio ritiro pacco per una bella giornata di shopping" mi persuase.
"Paghi tu il pranzo" lo sfidai.
"Affare fatto" mi diede il mignolino, che agganciai convinta.
Poi sorrisi soddisfatta.

Nonna Rosy era una bomba.
Una nonna sprint e giovanile, cosa che si evinceva chiaramente dai suoi capelli viola e rosa.
Ero a casa di Francesco quando la settimana prima si era presentata con quell'acconciatura stravagante. Sua figlia stava per avere un colpo, era una donna estremamente elegante e mai fuori dagli schemi.
"Ciao tesorino" mi salutò la nonna.
"Ciao nonna" gli sorrise il moro retorico.
"Oh ciao caro" ridacchiò "sai che questa giovincella ti ruba sempre la scena, è troppo bella" mi accarezzò i capelli, facendo indispettire il nipote.
"Si ma..." cominciò.
"Sei carino anche tu, tranquillo" sghignazzò anticipandolo.
Io le sorrisi ammirevole, la adoravo.
"Devo fare la manicure" proferì mostrandomi le se unghie rosso fuoco "Dopo aver posato la spesa mi accompagnate dall'estetista? A ritorno faccio una passeggiata tranquilli" rise.
Francesco annuì regalandole un sorriso.
"Hai già in mente il nuovo colore?" domandai guardandola.
"In realtà no, lo sceglierò al momento" ci pensò su.
E io annuii, ricordandomi di quella volta in cui le aveva fatte giallo banana, sua figlia scuoteva il capo scoraggiata... io invece non potevo far altro che ammirarla.
Cercavo di immaginarmela da giovane, doveva essere proprio una folle.
Sorrisi involontariamente.

Mentre vagavo fra gli scaffali del supermercato Francesco non faceva altro che annuire a sua nonna acciuffando qualsiasi cosa gli indicasse.
Sembrava già sfinito, quella donna era più vivace perfino di lui.
"Nonna hai già preso quelle a paprika, smettila di comprare schifezze" borbottò rifiutandosi di mettere nel carrello l'ennesimo pacchetto di Pringles.
"Oh fatti gli affari tuoi, ogni volta che venite tu e i tuoi fratelli mi svaligiate" rispose piccata.
Risi sommessamente vedendo la faccia scioccata del nipote.
Sembrava il suo valletto.

A spesa fatta e sistemata, accompagnammo nonna Rosy dalla sua estetista di fiducia.
Quando entrai in autostrada Francesco abbassò il volume della musica per parlare.
"Allora, Luca è felice della notiziona?" domandò.
"In realtà non glie l'ho detto" risposi "Aspetto la data precisa" parlai tranquilla.
"Sverrà quando lo saprà" sghignazzò.
"Speriamo di gioia" risi.
Lui mi guardò come se fossi una deficiente, poi rise con me.
Quando entrammo da Zara, Francesco sembrò attivare la sua modalità da latin lover.
"Che succede?" domandai sospettosa.
"Niente" disse disinvolto.
"Un pacco da Zara eh?" sorrisi sghemba "Ordini online però ritiri in negozio...avanti su chi vuoi fare colpo?" Risi.
"La commessa è una figa" proferì, alzando le mani in segno di resa.
Tipico.
Dieci minuti dopo il moro non aveva ancora chiesto il suo pacco.
"Potresti smettere di girare attorno alla stessa maglietta per la decima volta e chiedere una volta per tutte il tuo fottutissimo ordine?" chiesi scocciata.
"È quella che sistema le t-shirt qui affianco, guarda" si finse disinvolto.
Non potei fare a meno di ridere nel vederlo così schivo.
"È molto bella" affermai "e sta venendo qui" mi allontanai di corsa.

"Hai davvero comprato questa maglia orribile per fare colpo su di lei?!" domandai scioccata.
"Beh ha funzionato! Mi ha dato il numero" si vantò, posando l'indumento nella sua busta.
"Sono senza parole" risi addentando delle patatine.
"Mi mancherà tutto questo" si fece serio.
"In che senso?" mi bloccai.
"Se la tua cosiddetta prova va bene, ti sposterai a Milano no?" spiegò.
"Beh non lo sappiamo e, se accadesse... mi verrai a trovare spesso" sorrisi.
"Tutti i fine settimana?" domandò.
"Magari" ridacchiai "E comunque sarà una cosa graduale, non andrò via dall'oggi al domani." lo tranquillizzai "Fortuna che alla fine non ho preso in affitto la mansarda sopra casa mia come studio" ci pensai su.
"La mia bambina vola via, sei cresciuta" finse di piangere.
"Cretino, non è detto" lo schiaffeggiai su un braccio.
"Luca ha appena messo una storia dal tatuatore" mi mostrò il cellulare "sai qualcosa?" domandò.
"Mhm in realtà no" bofonchiai con la bocca piena.
"Lo hai sentito oggi?" chiese perplesso.
"Mi ha solo scritto che gli manco e che mi ama, tipo un'ora fa" feci mente locale.
"Beh la storia è di un'ora fa" fece spallucce.
"È solo un tatuaggio" ridacchiai.
"Sono curioso" rise il moro.
"Sai che voglio tatuarmi un drago?" disse serio.
"Tu cosa?" scoppiai a ridere.
"Scherzavo, volevo solo vedere la tua reazione" mi prese in giro.
"Sei un idiota" sbuffai divertita.
"A proposito di tatuaggi, mi accompagni oggi pomeriggio, sul tardi? Devo farne uno" sorrise innocente.
"Oh ecco perché tanto interessamento" alzai gli occhi al cielo.

Quando tornai a casa dopo una giornata intera passata a fare il tirapiedi di Francesco, mi gettai a capofitto sul divano.
Il mio cellulare squillò sul tavolino mentre ero intenta a fare zapping col telecomando.
Erano solo le sette del pomeriggio.
Risposi al volo vedendo chi era.
"Buonasera, disturbo?"
"Buonasera, no assolutamente!" mi sistemai meglio fra i cuscini.
"Ti chiamavo per tutte le informazioni, volevo dirti che domani ti invierò tutti i dettagli via e-mail. Poi quando saremo organizzati per il viaggio sceglieremo l'hotel" parlò.
"Magari se mi dite dove scattiamo posso organizzarmi anche da sola, ho un appoggio lì" tentai.
"Oh perfetto, allora ci aggiorniamo con sicurezza domani" concluse dopo aver segnato anche il mio indirizzo e-mail.
"A domani" sorrisi.
Dovevo assolutamente avvisare Luca.

~~~
HOLA BABIEEESSS❣️
Volevo ringraziarvi per i commenti nel capitolo precedente e pregarvi di continuare così, non sapete quanto mi spronano a continuare in tempo zero.
Fatemi sapere cosa ne pensate, so che è stato un capitolo relativamente di passaggio.
Bacio a voi, love u❤️

Ps. sorry for gli errori😂❤️

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