-Zayn

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Qualche giorno dopo ero tornata a casa finalmente, dormendo nel mio amato letto... da sola.
Si, perché nonostante lui provasse ogni sera a dormire con me, Luca era stato costretto a dormire davvero con Ava.
A proposito di lui, avevo scoperto che a causa del moro aveva un occhio nero.
Mi dispiaceva un po' che lui se lo fosse meritato per non avergli rivelato dove vivesse Giulia, proprio qualche ora prima che Luca facesse capolino nel mio ufficio per chiarire.
Il lato positivo è che quest'ultimo era stato costretto a chiedergli scusa per non dormire sul divano.
Ogni mattina da quel giorno mi svegliavo con una rosa rossa sul cuscino, probabilmente se avessimo continuato così sarebbero diventati fiori in via di estinzione.
Ma comunque, tutto sommato, le cose procedevano abbastanza bene... fra qualche bacio rubato sporadicamente dal moro con l'inganno e qualche lieve battibecco.
"Devi andarci per forza?" mormorò camminando come un segugio dietro di me mentre portavo la mia valigia all'entrata.
"Magari fa perdere la testa a quel tipo lì, il cantante, come si chiamava? ZAYN" ridacchiò Ava dal divano insieme Lollo, divertendo anche me.
"Vuoi che ti faccia un altro occhio nero?!" sbottò il moro minacciandolo.
I due sul sofà non risposero, ma sentivo ancora le loro risatine sommesse.
"Si, devo per forza" conclusi per rispondere alla domanda di prima "e per rispondere a te, Zayn sta proprio con la mia modella" sbuffai mentre portavo la mia attenzione sul riccio.
"Perché se non lo fosse gli daresti corda?!" urlò Luca, innervosendosi.
Feci spallucce non proferendo parola, mantenni nascosto il mio divertimento.
Cosa che non fece Lollo, meritandosi un'occhiataccia.
"Questo non mi fa stare più tranquillo" sbuffò Luca, indispettendosi.
"Vedrai che andrà tutto bene" gli sorrisi "avrai ancora la tua possibilità per riconquistarmi" gli feci una linguaccia.
"Ti stai approfittando del mio amore per te" fece i capricci.
"O forse voglio solo fartela pagare" mormorai prima di lasciagli un leggero bacio sulla guancia e voltarmi per uscire di casa.
"Eh no" mi afferrò incastrandomi fra le sue braccia "mi merito un po di zucchero visto che tornerai fra una settimana" parlò senza darmi il tempo di riflettere, poi mi prese alla sprovvista mentre infilava la sua lingua nella mia bocca, prendendone possesso.
Mi staccai riluttante da lui, fingendomi contrariata, poi mi incamminai fuori verso il taxi che mi aspettava.

Le mie mattine in America erano molto diverse da quelle in Italia, a casa coi ragazzi.
Per prima cosa, invece della mia rosa sul cuscino ora c'erano gif del fiore con la scritta glitterata "buongiorno", Luca sembrava un quarantenne medio su facebook in poche parole.
Quindi ogni volta al mio risveglio ridevo per almeno dieci minuti notando quanto impegno ci mettesse a trovarne ogni volta una diversa.
Sapeva essere così stupido alle volte.
Comunque sia il Met Gala era un via vai di gente isterica, niente di paragonabile al Festival di Venezia, questo era mille volte peggio.
Perciò nei primi giorni mi destreggiai fra le mille prove di abito e una di make-up con la mia modella, timorosa che potesse rivelarsi una stronza esaltata.
In realtà però, Gigi Hadid era davvero dolcissima, perfino più di quello che mi aspettavo... e ne fui grata.
Lavorare con lei era fantastico, rilassante e gratificante.
Mark era talmente stressato da avere i capelli continuamente rizzati, continuava a ripetermi di aver bisogno di fare yoga e muggire per tutta la stanza... una scena comica oserei dire.
E si, dividevamo la stanza.
Immaginatevelo ogni sera arrivare a letto e fare la sua preghiera seguita da quindici minuti di meditazione, non facevo altro che guardarlo silenziosamente e ridere sotto i baffi.
Ogni tanto apriva un occhio infastidito per fulminarmi, ricevendo delle scuse.

Comunque sia, ora ero ormai alla fine di quest'avventura, Gigi stava per sfilare sul red carpet con un abito meraviglioso che ricordava una farfalla e io ero nel backstage con Mark intenta a guardare il nostro capolavoro.
L'indomani nel pomeriggio saremmo partiti per tornare a casa ma per ora ci saremmo goduti la serata.
"Potresti evitare di chiamarmi ogni dieci secondi?" risi mentre rispondevo tempestivamente al cellulare.
"Scusa piccola è che sono emozionato per te" sghignazzò imbarazzato.
"E vuoi sapere se ho già incontrato Zayn" sbuffai.
"Beh lo hai incontrato?!" domandò curioso.
"Si" sbuffai.
"E...?" chiese ancora.
"E devo tornare a lavoro, va a fare qualcosa in studio. Ciao" conclusi secca.
"No aspetta" si agitò.
"Ti amoooo" chiusi la telefonata divertita, probabilmente ora si sarebbe gettato sul divano pensieroso mentre mangiucchiava le sue unghie.
E di sicuro i ragazzi non si sarebbero risparmiati di prenderlo in giro.


LUCA'S POV

"Ma quando arriva?!" domandai ansioso.
"Sono passate solo sei ore, torna dall'America idiota... non è mica flash" borbottò Ava, zittendomi per l'ennesima volta durante il film.
"E se fosse caduto l'aereo?" mi agitai sul divano.
"Ma che cazzo di problemi seri hai amico?! E poi cerca di stare fermo, mi fai cadere i pop corn" urlò Lollo, scocciato.
"Non arriverà prima delle tre di stanotte, perciò rilassati. Finiamo questo fottuto film e andiamo a dormire" sbuffò il riccio sulla poltrona, poi cercò di capire quanto mancasse alla fine.
"Vorrei vedere te con la tua ragazza lontana una settimana e un volo di nove ore, se non di più" sbottai.
"Tecnicamente..." ridacchiò Ava "Non è proprio la tua ragazza al momento" mi derise.
Evitai di rispondergli, mordendomi la lingua prima di cacciare cattiverie inutili... considerando che sapevo stesse scherzando tutto sommato.
"Amico, te la sta facendo pagare cara" continuò allora Lollo, intuendo il mio silenzio.
"Amara" borbottai prendendo un pugno di pop corn.
Era stata davvero rigida con le sue regole, mi sentivo come quando mia mamma aveva scoperto che marinavo la scuola da un mese, come se dovessi a tutti i costi riconquistare la sua fiducia.
Ero convinto che lei in realtà l'avesse già quasi completamente riacquistata, ma probabilmente gli piaceva vedermi impotente per la prima volta.
La mia donna era davvero una strega quando voleva.
A dirla tutta ero anche leggermente arrabbiato al momento, avevo visto storie del dopo party in cui lei brindava gioiosa con la modella e quel patetico Zayn... ok, era impegnato proprio con quella Gigi, ma la gelosia all'idea che lei fosse vicina ad una sua cotta del mondo dello spettacolo mi attanagliava lo stesso.
Perciò sapevo che quando sarebbe arrivata sarei stato felice e allo stesso tempo risentito.
Ava mi aveva preso in giro tutto il tempo durante la sua assenza, specialmente dopo l'ultima telefonata e quei video, perciò avevo passato una settimana a dormire finalmente in camera mia.
Se non l'avessi amata l'avrei chiusa nel materasso ogni volta che mi spediva in camera del riccio.
Comunque sia, a film finito, ignorai il suo arrivo a breve infilandomi indisturbato nel mio letto, se mai mi avesse svegliato per cacciarmi dalla stanza l'avrei chiusa davvero nel letto questa volta.
Aspirai il suo profumo sulla federa del cuscino e mi addormentai beatamente.

FRANCESCA'S POV

Ringraziai mentalmente di aver fatto il mio viaggio in tuta quando salii le scale di casa con la valigia pesante, erano le quattro del mattino e io sembravo un elefante in una cristalleria, più provavo ad essere silenziosa e più facevo rumore.
Imprecai a bassa voce quando mi gettai da sola la valigia su un piede poi finalmente infilai le chiavi nella serratura di casa.
Ero appena arrivata dopo un lungo viaggio insonne, perciò avevo l'agilità di una capra al momento.
Le mie gambe erano così indolenzite che sembravano di legno e le braccia mi facevano male per il peso della valigia.
Mi diressi in cucina col fiatone, bevendo un bicchiere d'acqua.
Poi con il mammut praticamente in braccio, perché le sue rotelle erano dannatamente fastidiose e rumorose, entrai in camera sfinita.
Quando notai Luca a letto posai la valigia silenziosamente riflettendo sull'uscio della porta.
I raggi deboli della luna lo illuminavano delicatamente, era così bello anche mentre sognava.
Probabilmente aveva dormito lì da quando ero andata via, mi sentivo davvero cattiva ripensando a come lo avevo spodestato dalla sua stessa camera.
Perciò mi infilai affianco a lui sotto le coperte, dopo essermi spogliata degli abiti pesanti, e infilai una sua maglia gettata ai piedi del letto.
"Sei tornata" sorrise ad occhi chiusi, abbracciandomi appena la mia testa si posò sul cuscino.
"Mhm" gli posai un bacio delicato sul petto, sul quale la mia fronte era poggiata.
"Mi sei mancata" mi baciò la testa.
"Anche tu" mormorai prima di vederlo riaddormentarsi velocemente.

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BABIEEESSSSS!
Capitolo di passaggio lo so!
Mi scuso per il ritardo ma ero davvero incasinatissima❤️
Fatemi sapere che ne pensate nei commenti e lasciatemi tante tante stelline⭐️⭐️⭐️
Love u, a presto❤️

RATATA!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora