-Sei davvero inquietante

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"MA CHE CAZZO!" urlò Luca quando entrò in camera di Erika e ci trovò con le maschere sul viso.
Io scoppiai a ridere vedendo la sua faccia scioccata.
Erika lo prese in giro facendo facce buffe girandogli intorno.
Luca si buttò sul letto affianco a me, disperato.
"Sei un cesso così, figuriamoci senza maschera" la beffeggiò il moro.
"Sei uno stronzo!" gli schiaffeggiai il braccio mentre la sorella gli faceva il verso.
Il simpaticone e prese a ridere soddisfatto.
Quando arrivò il momento ci ripulimmo il viso, per la gioia del mio ragazzo.
"Che ne dici se ti trucco un po'?" chiesi mentre cazzeggiavamo tutti e tre sul letto di Erika.
Erano solo le sei e tutti sarebbero arrivati alle otto.
Così cacciai tutto il mio materiale e mi misi a lavoro.
Luca ogni tanto faceva qualche battuta prendendoci in giro.
Iniziai dalle sopracciglia, truccai gli occhi valorizzandoli e poi le feci un contouring adatto al suo viso.
Erika era davvero splendida ora.
Dopo un'ora finii il mio capolavoro e trascinai la mora in bagno.
"Maronn so già chi mi truccherà al mio matrimonio!" mormorò osservandosi allo specchio contenta.

"Giovani!" urlò Luca ridendo, richiamando i suoi nonni.
"Luca a'nonn" sorrise la signora.
Il nonno lo affiancò dandogli una pacca sulla spalla.
"Vi devo presentare una persona" sorrise il moro poggiando un braccio sui miei fianchi.
Sentivo di essere diventata già coloro porpora, stavo letteralmente andando in fiamme.
"Lei è Francesca" mi presentò ai suoi nonni, che subito mi regalarono un sorriso caloroso.
Scambiai con loro un saluto cordiale e timido, anche Luca mi sembrava leggermente imbarazzato.
Lo avevo intuito dal modo in cui si era grattato il capo, ma comunque sia mi sembrava entusiasta.
"Che bella ragazza! Complimenti" si congratulò con il moro il nonno.
La nonna ridacchiò confermando la tesi del marito.
Io ringraziai sentendomi andare ancora più a fuoco per l'imbarazzo.
"E vist nò, l'ho scelta bene" rise Luca.
"Benissimo direi" lanciò un occhiolino la nonna.
La mamma di Luca pose fine alla nostra conversazione trascinando via i nonni, per un motivo a cui non mi interessai.
Le presentazioni varie continuarono, tra il mio avvampare e sorrisi vari.
Il resto della serata passò tranquilla, molte amiche di Erika si complimentarono con me per il suo trucco.
I familiari di Luca avevano mostrato palesemente il loro sbalordimento nel conoscere la "fidanzata" del moro.
Così erano state numerose le battute sul suo prossimo accasarsi e mettere su famiglia.
Il moro non smentiva, al contrario annuiva sorridendo e qualvolta anche arrossendo.
Ciò mi aveva stupefatta, Luca pensava già a un futuro insieme? Magari erano solo risposte di cortesia, no?
Al momento della torta Erika insistette per fare con loro la foto di famiglia, se fosse stato per me l'avrei evitata pensando che se un domani io e Luca avessimo rotto si sarebbe trovato me nei suoi ricordi familiari.
A volte mi facevo davvero mille paranoie.
Stavo beatamente gustandomi la mia torta seduta sul divano a fianco al mio ragazzo, quando il mio telefono squillò sul tavolino davanti a me.
Luca scattò curioso in avanti, ammorbidendo i tratti del suo viso quando, evidentemente, captò il nome scritto sullo schermo.
Scossi la testa prendendolo in giro per la sua gelosia, alzandomi e dirigendomi verso la stanza del moro.
"Fede" sorrisi rispondendo.
- Che fai?- singhiozzò.
"Che succede? Sono al compleanno della sorella di Luca. Perché piangi?" mi agitai.
- Ho litigato con Carlo- biascicò.
"Vuoi che vengo?" le chiesi cercando già il mio giacchetto.
- Nono, è tutto ok- borbottò mentre la sentivo mangiucchiare qualcosa.
"Non è tutto ok se stai piangendo, dai arrivo" sbuffai vestendomi.
-No davvero, è una stronzata. Se vieni mi arrabbio!- disse risoluta, poi la sentii soffiare il naso in un fazzoletto.
"Che diavolo è successo?" le domandai.
-Abbiamo litigato, io non voglio dare a mia figlia il nome di mia suocera!- sbuffò.
"Avete davvero litigato per questo?" chiesi titubante.
-SI!- urlò arrabbiata -È un coglione!- sentenziò.
"Ascolta, lui cosa ha risposto quando gli hai riferito la tua non intenzione di dare a sua figlia lo stesso nome di sua madre?" chissà perché, mi veniva già da ridere.
- Ha detto "Va bene", ti rendi conto? VA BENE!- urlò la riccia fuori di se.
Così non riuscii più a trattenere le risate.
- Cosa ridi stupida?! Lui non mi dice mai "va bene", credo abbia un'altra!- si lagnò in modo plateale, cominciando a piangere.
"Tu si pacc!" risi " Carlo non ti tradirebbe mai, figuriamoci mentre sei in attesa di sua figlia" cercai di spiegarle.
- E se non gli piaccio più?!- si lamentò.
"Tesoro, devi stare tranquilla ok? Domani vengo a trovarti, va bene?" ridacchiai.
-Si ti prego- lagnò -Facciamo un pizza party?- chiese speranzosa.
"Va bene" ridacchiai, poi sospirai rassicurandola.
-Grazie- la sentii parlare di nuovo a bocca piena.
"Chiama Carlo e risolvi questa cosa piuttosto, stupida!" la bacchettai, salutandola poi con un bacio a schiocco e uscendo dalla stanza.
Quando tornai da Luca, lo trovai esattamente dove lo avevo lasciato.
"Jamm a fumà" sbuffò scocciato.
Ridacchiai seguendolo fuori al balcone.
Quando fummo all'aria aperta accendemmo contemporaneamente le nostre sigarette, il moro si accinse a lasciarmi un bacio dolce e poi mi sorrise.
"Tutto ok?" domandò riferendosi alla mia telefonata.
"Si" ridacchiai "Fede è un po' troppo sensibile in gravidanza a quanto pare" sorrisi.
Lui rise leggermente, prima di aspirare ancora.
"La nonna prima mentre non c'eri mi ha detto una cosa" sghignazzò guardandomi " 'Tranquill a nonna, nun a vulimm p forz a' supponta' " rise imitandola.
Quasi mi andò di traverso il mio tiro all'udire quelle parole.
"Mi hanno sempre preso in giro perché volevano che dessi ai miei figli i loro nomi invece che quelli di mamma e papà o dei suoceri. Comunque l'ho ringraziata e le ho risposto che se ne parla fra qualche anno" disse in modo disinvolto.
"D'Orso pensi già al matrimonio?" lo presi in giro.
"Avremo tanti figli amore, li sforneremo come il pane!" mi beffeggiò avvinghiandomi.
"Sei davvero inquietante" risi.
"E tu sei bellissima" mi baciò "grazie" mormorò.
"Di cosa?" domandai confusa.
"Di essere qui con me, a sopportare la mia famiglia e... a farne parte" biascicò.
"Ti amo" sorrisi baciandolo nuovamente.
"Da impazzire" sorrise sulle mie labbra il moro.
Se questo è un sogno, vi prego lasciatemi sognare.

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BABIEEEEES!!!
È vero, sono stata un po' assente e mi scuso... non avevo la mente così libera per poterlo fare.
Ma comunque, sono tornata!
Quindi attendo i vostri pareri e commenti, baci a tutte.😘
Ps. Per chi non lo sapesse, la "supponta" (così si dice qui a Salerno) non è altro che la tradizione di dare ai figli il nome dei propri genitori o magari suoceri.
Vi abbraccio virtualmente, questo possiamo ancora farlo❤️🙏

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