"NON VI DIRÒ SE È BEN DOTATO, SMETTETELA!" sbottai frustrata.
Avevo raccontato loro l'aggiornamento dell'ultima ora sulla mia relazione amorosa, non l'avessi mai fatto.
Era mezz'ora che quelle due cornacchie gracchiavano domande indecenti alle mie orecchie.
"Vogliamo solo sapere se è così divino come sembra" mormorò delusa Elena.
"Lo è ok?! Vi basti questo" urlai esasperata.
Mi strofinai il viso, sbuffando, quando le due reagirono urlando alla mia risposta.
"OMMIODDIO È BRAVO?!" mi stuzzicò Federica balzando in piedi.
"Gesù aiutami" sussurrai premendo le mie dita sulle tempie.
"Dicci almeno come è stato" mi incitò la bionda.
Avevo raggiunto la consapevolezza che se non avessi risposto almeno a un paio di domande non avrei avuto pace, erano capaci di darmi i tormenti quando volevano.
"È stato magnifico, soddisfatta?" risposi scocciata, con un sorriso che minacciava di spuntare al solo ricordo di noi due assieme.
Diventai paonazza nel solo rivedere l'immagine di Luca sudato e accaldato su di me.
La sera prima era stata fantastica, sotto ogni aspetto.
Mi ero finalmente lasciata andare, in tutti i sensi. Era stato tutto così intenso, così forte.
"Sono innamorata di voi due" si accasciò sul divano con aria sognante la riccia, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Siiii" Elena poggiò la sua testa fra le mani, coi gomiti appoggiati sulle ginocchia.
Erano così indaffarate a sognare da non aver notato il mio rossore, per fortuna.
Ridacchiai guardando le loro espressioni, erano davvero matte da legare.
"Come va con Carlo?" cambiai frettolosamente argomento.
"Gli rivolgo la parola" borbottò noncurante.
Elena scoppiò a ridere scioccata dalla disinvoltura dell'altra.
In realtà sapevamo quanto avrebbe sofferto la mora alla mancanza del suo fidanzato, se mai fosse finita fra loro.
Fede stava solo cercando di fare la strafottente, come al solito.
"Piuttosto, che fai stasera? Un altro po di Gnicgnac?!" mi stuzzicò la riccia.
Rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva all'udire di quelle parole, quella ragazza sapeva essere quasi più fastidiosa di me.
Elena dal canto suo si limitò a scuotere il capo divertita, osservò la mia espressione scioccata e mi diede una pacca sulla schiena come a darmi forza.
"Lo spero" la guardai di sottecchi.
"COSA?! Di solito mi dici di farmi gli affari miei!" parlò sorpresa.
"Che c'è?! Manco da troppo nel club delle attive" dissi con un'alzata di spalle.
"Giusto sorella, datti da fare. Devi recuperare" sghignazzò Elena.
Io mi limitai a ridere, acciuffai un paio di patatine dal tavolino davanti a noi e le mangiucchiai divertita.
Se non ci fossi arrivata da sola al manicomio, mi ci avrebbero mandata loro."UN ATTIMOO" cercai di farmi sentire mentre saltellavo per casa infilando le mutande.
Acciuffai la prima maglia nell'armadio e corsi a vedere chi era nello spioncino.
Quando capii chi era, indossai frettolosamente la maglia non curandomi più di trovare un paio di pantaloncini.
"Che ci fai qui?" domandai stranita facendo entrare Luca in casa.
I capelli ancora bagnati, per la doccia appena fatta, ricadevano morbidi sulle mie spalle.
"Ciao piccola" mi lasciò un bacio a stampo il moro, poi passò in rassegna il suo sguardo sul mio corpo.
Solo allora mi resi conto di aver indossato una maglia estremamente trasparente e corta.
Ero praticamente mezza nuda.
Mi sorrise furbo, leccandosi il labbro, quando ebbe finito la sua analisi e mi cinse i fianchi languidamente.
Immediatamente mi sentii andare a fuoco, il mio basso ventre si risvegliò euforico.
"Sono felice di vedere che mi accogli così" borbottò sulle mie labbra, mordendole e succhiandole.
Indietreggiai sotto il suo tocco verso il bancone della cucina, dove rimasi incastrata dal suo corpo.
Mi baciò avidamente prima di afferrarmi per i glutei e poggiarmici sopra.
Sapevo ciò che stava per accadere e ringraziavo vivamente mia madre di aver portato mio fratello al centro commerciale quel pomeriggio.
La sua mano scese lentamente fra le mie gambe, stuzzicandomi piacevolmente.
La mia euforia era alle stelle, i muscoli mi si contorcevano sotto il suo tocco.
Spinse il suo bacino contro di me, prepotente.
"Guarda cosa mi fai" mormorò strusciandosi contro di me, lasciandomi senza fiato.
Sbottonai i suoi jeans, impaziente, e lo intimai a infilare il preservativo.
Ne cacciò uno dal suo portafoglio e tornò subito su di me, baciandomi avidamente.
Ringhiò sul mio collo quando infilai le unghie nella sua schiena, sentendolo completamente dentro di me.
Lo avvinghiai desiderosa di più contatto fra i nostri corpi e baciai languidamente la sua spalla.
"Luca" il suo nome rotolò fuori fra i sospiri.
"Mami" poggiò la sua fronte sulla mia.
Quando dopo un po' fui vicina all'orgasmo gettai la testa all'indietro, sotto lo sguardo adorante di Luca, e mi lasciai andare al piacere.
Venne anche lui poco dopo, stringendomi forte e appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
"Ti amo" mi diede un bacio a stampo.
Sorrisi rispondendogli, allo stesso modo.
"Come mai eri venuto?" mi schiarii la voce, poco dopo, quando i nostri respiri si calmarono.
"Volevo portarti a cena fuori per recuperare, ma questo è stato molto meglio!" ridacchiò raddrizzandosi.
Quando scesi dal bancone, divertita, cercai di ricompormi alla meno peggio.
Luca si riabbottonò i jeans e diede un'occhiata veloce al suo orologio prima di continuare a parlare "sono le 8, credi di farcela in mezz'ora?!" si passò le mani fra i capelli, aggiustandoli.
"Mhm si" dissi correndo in camera.Andare a cena con Luca significava combattere da sola i suoi sguardi rissosi verso qualsiasi essere maschile che posasse lo sguardo con me.
Lo stavo scoprendo proprio in questo momento.
"Smettila" borbottai alzando gli occhi al cielo, afferrai un grissino a centrotavola e lo mordicchiai scocciata.
Lui sbuffò aggiustandosi gli occhiali sul naso e afferrò il menù, cominciando a leggerlo.
Risi vedendolo intento a cogliere le informazioni, portando il segno delle parole con il dito come un bambino.
Lui alzò lo sguardo su di me stranito, i lineamento del suo viso si addolcirono subito vedendomi divertita.
"Che c'è?!" mi sorrise sornione.
"Sembri un bambino capriccioso" lo stuzzicai.
"E tu una bambina fastidiosa" mi fece il verso.
Lo scimmiottai in risposta, provocandogli una risatina.
La fluidità con la quale ci stuzzicavamo era fantastica, mi faceva stare serena.
Adoravo il suo modo di provocarmi e di prendermi in giro, era esilarante, la chimica e la complicità fra di noi erano micidiali, si percepivano a chilometri di distanza.
Luca mi metteva a mio agio, ero semplicemente me stessa... sempre.~~~~~
BELLEZZEEEEE siamo arrivate a 40 capitoli😱
Che dire, io vi ringrazio sempre per tutte le vostre attenzioni.😘
Aspetto i vostri commenti, non deludetemi.🙏
Love u❤️
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RATATA!
FanfictionNon riuscivo a crederci! Pensava davvero che con due mosse da bulletto figo sarei caduta così facilmente ai suoi piedi? Beh si sbagliava di grosso, non mi intimoriva per niente. " Guardami negli occhi... la mia vita è un rally, sto tra curve e fossi...