L'ansia del pomeriggio era svanita pian piano grazie a una doccia calda, quella sera avevo dato il meglio di me nell'acchittarmi.
"Sei una bomba" esclamarono in coro Mirko e Francesco, appena salii in macchina.
"Visto? Non è cambiato nulla!" sfidai il mio amico per le frasi dette a telefono.
"Lo sapevo troppo bene, ma in un modo o nell'altro dovevo pur convincerti" rise lanciandomi un occhiolino.
"Idiota, quando si prepara così rischiamo sempre di fare a botte" sbuffò scherzosamente Mirko "Io non litigo con nessuno stasera, non farò la fine dell'anno scorso a Gallipoli"
Per chi se lo stesse chiedendo, ci avevano cacciato fuori da un locale perché quei due proprio non riuscivano a lasciar perdere una pacca sul mio sedere. Era già una questione risolta quando si erano avvicinati minacciosi, in realtà, mi ero già fatta valere da sola... ma loro proprio non potevano lasciar perdere.
"Tranquillo, ci pensa Luca ora. Possiamo definirci in pensione io e te" rise Francesco.
Sbuffai e, evitando di rispondere, incrociai le braccia al petto imbronciata. Dal canto loro i due mi guardarono di sottecchi, sghignazzando.
In tutto ciò Daniel ci aveva dato buca, la sua ragazza, Benedetta, lo aveva invitato a cena dai suoi. Ma d'altronde era così da quando era fidanzato, nelle serate folli rimanevamo sempre e solo noi tre."Ci sono Ava e Lollo ma non vedo Luca" urlò Francesco voltandosi verso di me, cercando di farmi capire cosa stava dicendo.
"Chi se ne frega, andiamo a bere qualcosa!" sbuffai trascinando per un braccio Mirko, dietro di me.
Francesco si allontanò raggiungendo gli amici del moro introvabile, noi intanto arrivammo alla fila per fare lo scontrino. Dopo una combattuta battaglia su chi dovesse pagare, cedetti scocciata riponendo i soldi nella mia pochette di quella sera.
"Che prendi?" mi chiese il mio amico mentre aspettavamo il nostro turno.
"Non lo so, basta che sia dolce... e forte" urlai sorridente, poi lo incitai a parlare con il barman appena giunto dinanzi a noi.
"Azz sorm, stasera ci vogliamo fare male" rise dandomi il cinque una volta comunicato tutto al ragazzo dietro al bancone.
Annuii soddisfatta poi mi portai una sigaretta alle labbra e accendendola.
Aggiustai leggermente la scollatura del mio vestitino e afferrai il mio cocktail dalle mani di Mirko. Tirai avidamente il liquido su per la cannuccia, ero terribilmente assetata.
Con passo deciso ci facemmo strada tra la gente e ci dirigemmo verso i nostri amici seduti a un tavolo.
"Wow, stasera Luca viene nei pantaloni appena ti vede!" urlò Ava nel mio orecchio, abbracciandomi.
Risi di getto, accompagnata da Lollo, dopo aver sentito le sue parole.
'A proposito di Luca, che fine ha fatto?' pensai guardandomi attorno.
Cacciai il mio cellulare distrattamente, controllando le varie notifiche.
"Sorm ti devi lanciare, metti la foto che ti ho fatto prima!" rise Francesco "U facimm schiattà a signorino Capo Plaza" continuò ridendo.
Scossi la testa contrariata per le assurdità che diceva, poi risi sommessamente assecondandolo.Storia di Coco
Bloccai il telefono continuando a tenerlo in mano, cominciando a ridere e scherzare con i ragazzi.
Il mio cellulare vibrò nel giro di pochi secondi.
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RATATA!
FanfictionNon riuscivo a crederci! Pensava davvero che con due mosse da bulletto figo sarei caduta così facilmente ai suoi piedi? Beh si sbagliava di grosso, non mi intimoriva per niente. " Guardami negli occhi... la mia vita è un rally, sto tra curve e fossi...