- Regina

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"Ho deciso di farmi crescere i capelli" ruppe il silenzio.
"Ava se è per quella cosa di prima, tranquillo strofinerò la tua testa come una lampada di Aladino" lo guardai perplessa.
"Lo so, ma vorrei cambiare un po' look" ci pensò su.
"Oh... ok" feci spallucce, mentre finivo di lavare le ultime posate.
"Voi due insieme mi spaventate" fece il suo ingresso in cucina Luca.
"Come è giusto che sia" sghignazzò la testa rasata accanto a me.
"Ava vuole farsi crescere i capelli" intavolai tranquilla.
"Ecco appunto" ridacchiò il moro.
"Allora film?" domandai chiudendo l'anta del mobile della cucina, avevo finalmente finito con quei piatti.
"Lollo se ne sta già occupando, sono preoccupato" sospirò il moro affiancandomi.
Ava alzò gli occhi al cielo, scocciato all'idea che toccasse ancora al suo amico scegliere film che poi si rivelavano sempre orribili, corse in salotto e poi li sentimmo battibeccare.
Ridemmo abbracciati mentre Luca mi intimava a farlo meno rumorosamente per sentire bene la litigata.
"Allora, quando riparti?" chiese baciandomi.
"Venerdì" giocai con il suo orecchino.
"Già" mormorò dispiaciuto.
"Si ma tanto torno presto no?" gli sorrisi incoraggiandolo.
"Non vedo l'ora di averti tutti i giorni fra i piedi" mi prese in giro stringendomi un po' a se.
"Beh grazie" sbuffai divertita.
"Ti amo" biascicò sulle mie labbra, facendo sfiorare i nostri nasi.
"Anche io" sorrisi ancora prima di baciarlo dolcemente.

L'indomani mi alzai presto insieme ai ragazzi, scivolai giù dal letto barcollante e mi infilai una felpa di Luca.
"Buongiorno princifessa" mi derise Ava quando arrivai con un occhio aperto e uno chiuso in cucina.
Princifessa?!
Doveva ringraziare che a quell'ora non avessi ancora le forze per lanciargli contro qualsiasi cosa avessi davanti.
Lo guardai in cagnesco prima di gettarmi su una sedia accanto a Luca, Lollo stava già mangiando rumorosamente e Ava era già intento a preparare il solito cappuccino radioattivo di tutti i giorni.
"Ava spiegami gentilmente qual è il tuo fottuto metodo per il cappuccino, ti prego" borbottai quando mi diede la tazza gocciolante.
Luca ridacchiò tirandomi a se e baciandomi il capo, Lollo sorrise intimandomi a lasciar perdere.
"Non vuoi saperlo davvero" bofonchiò quest'ultimo a bocca piena.
"Invece la princifessa vuole saperlo stamani" mormorai sfidando la testa rasata, che fra poco non avrei più potuto chiamare cosi.
"Metto il latte a scaldare e poi lo verso nella tazza, poi prendo una tazzina di caffè e ce la verso dentro" mi sorrise Ava.
"Sul serio? Wow, pensa che io ci mettevo prima il caffè... oh e pensa, cercavo anche di far fare la schiuma al latte" blaterai sconvolta schiaffeggiandomi la testa ironicamente "ma pensa che stupida?!" cacciai un urletto stridulo che fece ridacchiare i due affianco a me.
Ava mi guardò sconvolto prima di riprendersi la tazza offeso.
"Se ti chiedo scusa per il 'princifessa' lo bevi?" chiese intimorito e speranzoso allo stesso tempo.
"Potrei" ci pensai su seriamente, poi lo guardai poggiando la testa sui palmi delle mani e gli rivolsi uno sguardo soddisfatto.
"Ok, mi dispiace. Tu sei la nostra regina, amore" mi sorrise convincente.
Potrei giurare di aver visto i suoi occhi pregarmi di bere il frutto del suo impegno.
"Va bene, ora ridammi il mio brodo di latte" allungai una mano verso di lui, che mi ridiede la tazza cautamente.
Feci il primo sorso poi lo vidi ancora fissarmi.
"Vieni qui" sbuffai divertita.
Appena fu vicino, sfregai la sua testa insistentemente.
"Buongiorno Ava" sorrisi vedendolo divertito.
"Buongiorno regina" ridacchiò lui, poi tornò in piedi e ricominciò a smanettare per la cucina.
Gli altri due ci guardavano interdetti.
"Questo vuol dire che è appena tornato ad essere il tuo amico preferito?" chiese Lollo.
"Forse" feci spallucce.
"Lo sapevo che dovevo portarti la colazione a letto stamattina" sbuffò ancora, ingurgitando un altro cucchiaio di cereali Nesquik, facendomi ridere.
Luca alzò gli occhi al cielo divertito, poi sorseggiò un po' del suo caffè.
"Che fai oggi?" mi chiese quando mi accasciai sulla sua spalla.
"Mi vedo con Luigi il fotografo, per parlare della situazione e il lavoro sai. Ci vediamo per le undici tipo in un bar qui vicino" spiegai non curante.
"Mi fai sapere dopo?" chiese dolcemente, poi mi strinse a se.
Annuii addentando una merendina sul tavolo e dedicandogli uno sguardo adoratore.

Qualche minuto dopo ero appena uscita dalla doccia e mi crogiolavo in accappatoio davanti alla mia valigia.
Che cazzo metto?!
Volevo sembrare carina ma anche professionale, perciò cosa diavolo dovevo indossare.
Inoltre l'idea di non avere tutti i miei vestiti dietro riusciva solo a mettermi più ansia, come se proprio ora avessi bisogno di quel cardigan rosa che non avevo dietro o di quel pantalone beige appeso sulla gruccia rotta.
Luca entrò mentre lanciavo l'ennesima imprecazione, avvolta solo in un misero asciugamano.
Ridacchiò quando capì la situazione e mi abbracciò facendo combaciare la mia schiena al suo petto.
"Sei bellissima anche solo con questo addosso, ma ammetto di preferirti senza" cominciò a baciarmi il collo sfiorando la linea del mio corpo con due dita.
"Si ma non posso andarci in asciugamano" sbuffai disperata.
"Anche perché poi dovrei andare in galera" ridacchiò ancora divertito.
"Mhm" sorrisi voltandomi verso di lui.
Senza avere il tempo di accorgermene, le sue labbra furono sulle mie e mi ritrovai sul letto dopo aver sentito un tonfo della porta.
Probabilmente l'aveva chiusa con un calcio, dato che sentivo le sue mani vagare ovunque.
"Lo sai che devi andare a lavoro?" ridacchiai quando sfilò via l'unico indumento su di me.
"Voglio solo darti la buona fortuna" mi beffeggiò mentre maneggiava con cura un capezzolo, rendendolo turgido.
"LUCAAA T VUÒ MOV?!" Ava urlò dalla cucina facendomi ridere.
Luca sbuffò prima di alzarsi controvoglia "io e te finiamo a pranzo, torno a casa" mi mise in guardia puntandomi il dito contro.
Annuii sghignazzando prima di lasciargli un bacio sensuale e sentirlo lamentarsi uscendo dalla stanza.
Scossi capo divertita prima di cacciare dalla valigia due opzioni valide.
Corsi all'entrata con queste due fra le mani, prima che i tre uscissero di casa.
"OMMIODDIO copriti" Luca si lanciò su di me mantenendo il mio asciugamano.
"Non ho tempo, il primo o il secondo?!" urlai.
"Il primo!" urlarono in coro.
"Ok metto il secondo, ciao" corsi via con i vestiti fra le mani e mi chiusi in camera del moro.

Quando finalmente uscii di casa, un raggiò di sole mi colpì in viso facendomi sorridere.
Il tacco che avevo scelto non era poi così scomodo e considerando che il bar fosse a due passi, tutto procedeva per il verso giusto.
Giunsi a destinazione in anticipo e mi accomodai ad un tavolino, chiesi qualche minuto al cameriere quando fu da me e accavallai le gambe osservando ancora le scarpe ai miei piedi.
Dovevo ricordami di ringraziare mia madre per questo regalo appena sarei tornata, comode e stupende.
Annuii fra me e me dondolando un piede e poi tirai fuori il cellulare.
Mia madre mi aveva appena scritto per augurarmi buona fortuna e sorrisi inviandole un cuore in risposta.
"Buongiorno" una voce spezzò il silenzio al mio tavolino.
"Buongiorno" sorrisi prima rivolgergli un sorriso sornione.
"Hai già ordinato qualcosa?" si accomodò facendo cenno ad un cameriere.
"Aspettavo te, prendo un caffè comunque" spiegai tranquilla.
"Due caffè" sorrise al ragazzo, che si dileguò subito dopo.
Poi cominciammo a parlare fluidamente di lavoro.

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BABIEEEESSS!
Qui si fa sul serioo!!
Fra un po' ce ne saranno delle belle amici di Maria😂
Lasciatemi tanti commenti e tante stelline se tutto ciò vi sta piacendo!⭐️
Love u❤️

RATATA!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora