- Mi fido di te

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"No wagliù, voi dovete sentire questa. Una volta ero talmente fatto e ubriaco che mandavo i messaggi a Francesca del tipo 'dove cazzo sei sorm, con chi stai'" esordì ridendo talmente tanto da bloccarsi.
Dal canto mio ero già scoppiata a piangere dalle risate al solo sentire l'inizio del suo racconto, ricordavo bene quella vicenda.
"Solo che lei era affianco a me che guidava al posto mio." riuscì a finire dopo un paio di minuti di risate.
Tutti scoppiarono a ridere ed io, con le lacrime agli occhi aggiunsi "Ragà, dovevate vedere come era nervoso poi perché io non gli rispondevo ai messaggi" risi come una pazza.
Eravamo seduti al tavolo in attesa delle nostre pizze e, chissà come, avevamo iniziato a parlare di aneddoti divertenti simili.
Lo stomaco cominciava a farmi male dal troppo ridere e i miei occhi ormai lacrimavano senza sosta.
"Vi prego, tregua. Non ce la faccio più" ridacchiai "vado a fumare una sigaretta" biascicai alzandomi e sfilando una Marlboro gold dal mio pacchetto.
Luca si rimise gli occhiali dopo aver strofinato i suoi occhi lucidi e si alzò di scatto "vengo anche io".
"Volete venire?" chiesi a tutti infilandomi la mia amata giacchetta di pelle.
Nessuno rispose: qualcuno mi guardava inespressivo, altri si scambiavano sguardi di intesa.
Stranita alzai le spalle non curante e mi avviai fuori.
Luca mi seguì silenziosamente e mi offrì l'accendino una volta fuori.
"Strega, che mi dici allora di Allenamento1 ?" chiese smorzando il silenzio.
"È fantastica Luca. Mi piace da matti" risposi sicura, lasciandogli un sorriso sincero.
Lui sorrise sinceramente, poi si diresse verso una panchina vicina e si mise a sedere.
Picchiettò la sua mano a fianco a lui, intimandomi a raggiungerlo.
Da quando eravamo arrivati non aveva fatto altro che fissarmi in continuazione, faticavo a non arrossire ogni due per tre ormai e lui non mi era decisamente d'aiuto.
Una volta vicini aspirammo contemporaneamente dalle nostre sigarette poi, con un rapido movimento, poggiò il suo braccio attorno al mio collo.
"Lo sai? Sei la prima ragazza a cui chiedo di ascoltare la mia musica" biascicò.
Boccheggiai per qualche secondo, spiazzata, poi parlai "Beh hai la tua prima fan" ridacchiai.
Lui rise scuotendo il capo e portandomi un più vicina a se.
"Fra qualche settimana esce Allenamento 2" parlò dopo qualche secondo.
Mi voltai a guardarlo e gli sorrisi rassicurandolo "Sarà una bomba!"
"Se lo dici tu, mi fido di te" mormorò guardandomi negli occhi.
Avevo già detto che cominciavo a sentirmi spacciata? Beh in caso non l'avessi ancora constatato... ero spacciata.
I suoi occhi mi sembravano una calamita per i miei.
Luca cominciava a sembrarmi letale.
Da quando lo avevo sognato la prima volta non aveva fatto altro che intralciare la mia mente e saltare fuori ovunque, sembrava davvero mi stesse perseguitando.
Dopo quel pomeriggio insieme le cose erano precipitosamente peggiorate.
All'inizio era solo uno stronzo da cui restare alla larga ma, quel fottuto pomeriggio, avevo scoperto che c'era qualcosa in lui di diverso, qualcosa che non mostrava a tutti.
Il solo pensiero che mi stesse mostrando anche solo una briciola del suo essere mi faceva sentire strana ed euforica.
Mi piaceva scoprire le persone e, chissà perché, l'idea di giocare a Dora l'Esploratrice con il moro mi allettava più di qualunque altra cosa avessi mai fatto in vita mia.
Mi sentivo come una falena attratta dalla luce.
"Torniamo dentro?" mi risvegliò dai miei pensieri lui.
"Si, sto morendo di fame" biascicai afferrando la sua mano e alzandomi dalla panchina.
La scarica che mi attraversò al suo tocco fu fatale.
Guardai Luca negli occhi e lo scoprii a fissarmi, i suoi occhi luccicavano accesi da una scintilla strana.
Avvampai in un secondo e imbarazzata mi incamminai verso l'entrata seguita da lui.
'Che diamine mi sta succedendo?!' pensai per l'ennesima volta da quando lo avevo conosciuto.
Una volta al tavolo mi liberai velocemente del giacchetto, cominciando a sentire uno strano fuoco nello stomaco.
Luca prese posto difronte a me e mi lanciò un'occhiata strana mentre mi sedevo.
Ignorai il suo sguardo fisso su di me e mi intrufolai nel discorso dei ragazzi sull'argomento stupido di turno.

"Non verrò mai più a cena con voi, sia chiaro!" parlai stizzita, sbattendo i piedi a terra come una bambina.
"Piccola peste, non cominciare coi tuoi capricci." esordì Francesco.
"Non è giusto, non mi fate mai pagare. Come se non bastasse ora ci si mettono anche loro tre" borbottai puntando il dito verso quest'ultimi.
"Guarda che aropp tutt stu burdell è pagat Lucariell p te" esordì Ava ridendo.
Cacciai un gridolino sommesso e frustrato, poi guardai in cagnesco Luca.
Quest'ultimo alzò le mani in segno di resa.
Sbuffai sonoramente camminando velocemente davanti al gruppo mentre li sentivo sghignazzare dietro di me, soddisfatti.

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Grazie a chi legge e continuerà a farlo, un bacio grande e alla prossima❤️

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