- Sono spacciata

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"È grossa così tanto che fumano tutti!" rise Luca, appena arrivato al bar insieme ad Ava.
I ragazzi li salutarono euforici quando i due arrivarono al tavolo.
Il moro mi salutò con un bacio a stampo sedendosi affianco a me, per fortuna Mirko e Lollo, che a quanto pare sapeva tutto, avevano già raccontato tutto agli altri evitandogli uno shock.
"Com'è andata?" parlai dopo aver ricevuto un bacio sulla guancia da Ava.
"Lucariell ha vinto, come sempre!" urlò orgoglioso.
C'era qualcosa in cui Luca non fosse eccezionale?!
Il mio ragazzo, Dio come suonava strano descriverlo così, poggiò il suo braccio sulla mia spalla sorridendo.
"U casin wagliù" parlò euforico accendendosi la famosa canna 'grossa', poi cominciò a raccontare la sua giornata insieme ad Ava.
Era così felice da non riuscire a stare fermo mentre parlottava, tanto da sbattermi a destra e sinistra col suo braccio.
Ridacchiai quando Lollo rise accorgendosene.
"Scusa amo" rise anche Luca stampandomi un bacio veloce, poi continuò a parlare.

Una settimana dopo io e Luca eravamo ancora insieme, più felici che mai.
A quanto pare Natale era ormai alle porte e, come ogni anno, Salerno aveva acceso le sue famose Luci D'Artista quel pomeriggio.
La sera prima Luca mi aveva salutata promettendomi di portarmici a fare un giro dopo il corso, perciò ero intenta a uscire da scuola per raggiungere il moro nella piazza centrale... proprio quella dove giaceva Mr. Whippy.
Mentre mi dirigevo lì una marea di ricordi mi avvolse, come era volato il tempo.
Ero passata dall'odiarlo ad essere la sua ragazza senza nemmeno accorgermene.
"Ciao amore" gli sorrisi quando arrivai dinanzi a lui, era la prima volta che usavo quel nomignolo con lui.
"Ciao piccola" mi scoccò un sonoro bacio sulle labbra, evidentemente sorpreso e felice da come lo avevo chiamato.
Pensare che un paio di  settimane fa eravamo alla yogurteria difronte a litigare e ora eravamo qui a passeggiare mano nella mano davanti all'enorme albero di Natale allestito. La vita era proprio strana.
"Com'è andata oggi?" mi chiese facendo oscillare le nostre mani intrecciate.
"Bene" sorrisi "tu che hai fatto?" domandai di rimando.
"Ho registrato con Ava, abbiamo mandato qualche altra traccia alle case discografiche" mi raccontò.
Stando alle sue visualizzazioni su YouTube e ai suoi riscontri sui social, il moro stava acquistando fama coi suoi pezzi.
Io non potevo che essere felice per lui e attendevo con ansia, insieme a lui, che arrivasse il  grande momento di realizzare il suo sogno.
Ero orgogliosa dei suoi progressi e sapevo quanto fosse fiero dei suoi traguardi.
Luca avrebbe spiccato il volo di lì a poco, ne ero certa.
Quanto a me, la scuola procedeva bene e cominciavo ad avere un paio di appuntamenti in più. Genny aveva finalmente dichiarato ufficialmente la sua voglia di portarmi in giro per l'Italia con lei per i vari lavori della prossima estate.
Insomma, tutto stava andando per il verso giusto... fin troppo.
Tra me e Luca tutto andava una meraviglia ma qualcosa nella mia testa, forse la mia indole di sensitiva azzarderei dire o forse solo il mio essere paranoica, mi diceva che tutto stava filando troppo liscio. Motivo per il quale avevo intenzione di godermi a pieno tutti questi momenti.
Mentre ero intenta a prendere in giro Luca per essere inciampato in un tombino a via dei Mercanti la voce di una ragazza ci distrasse.
"Tu sei Capo Plaza? Quello di Allenamento e del disco con Peppe Soks?" chiese la tipa accompagnata dalle sue amiche.
"Si" sorrise Luca.
Era la prima volta che qualcuno lo riconosceva per strada, almeno in mia presenza.
Ammetto che vedere quelle ragazze avvinghiate al mio ragazzo non era la vista più piacevole del mondo, soprattutto perché stavano letteralmente sbavando su di lui.
Ma ehi, non avrei certo detto nemmeno una parola.
Solo, ora che ci pensavo... era così che sarebbe potuta essere la nostra relazione se Luca fosse diventato davvero famoso?
Cioè era ok, i fan e la fama, i saluti... tutto molto bello.
Ma attorno a lui sarebbero davvero girate tutte queste ragazze? Insomma le semplici fan  erano più che gradite da me, oserei dire che erano adorabili, ma queste gatte morte squallide proprio non sapevo se sarei riuscita a sopportarle.
E ne ebbi la conferma più assoluta quando mi morsi la lingua violentemente, pur di non sclerare, notando la tipa che lo aveva fermato gli lasciargli il numero, come se davvero io non fossi davanti a loro a guardare la scena.
Ero sconcertata.
Se una stupida gallina che avrà avuto più o meno 17 anni era capace di ciò, non osavo immaginare come sarebbe stata la giungla di ragazze coetanee e più grandi che mi sarebbero giunte tra i piedi fra un po'.
Cominciavo a irritarmi, tanto da lasciare Luca a parlare con quelle ochette e andarmi a piazzare davanti alla prima vetrina di turno.
Accesi una sigaretta facendo finta di essere il più tranquilla possibile, cercando di ignorare la mia voglia di urlare imprecando.
Ero gelosa, che cavolo.
O forse era più la preoccupazione del futuro che mi stava assalendo.
'Sono spacciata' pensai immaginandomi già depressa sul divano di casa mia, mentre Luca era chissà dove a fare spettacolo in futuro.
Il moro mi raggiunse qualche minuto dopo, accartocciando e gettando a terra il biglietto con il numero della ragazzina.
"Amore mij, tutto ok?" poggiò il suo braccio attorno al mio collo.
"Certo" feci finta di niente, il solo pensiero di raccontare a Luca tutte le mie paranoie mi faceva sentire una completa idiota.
Lui mi sorrise dandomi un bacio dolce, poi continuammo a passeggiare per le vie di Salerno.
Il resto del pomeriggio passò tranquillo, nonostante il mio momento di défaillance, e si concluse con un incontro al bar con tutta la comitiva.
Ormai eravamo tutti una grande famiglia allargata, che amavo da morire.

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HOLA BABIES!
Come procede la vostra lettura? Spero vi stia piacendo tutto ciò.
Non temete, questi capitoli un po' così di passaggio svaniranno presto per dare un po' di pepe alla storia.😏
Attendo i vostri pareri e commenti, grazie sempre a tutte.🙏
Bacio grande!😘❤️🦇

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