dream or nightmare ? (part 1)

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Il ritmo della musica rimbomba nelle mie orecchie ad ogni passo, il mio respiro si fa via via più corto e il sudore mi imperla la fronte, controllo di sfuggita l'orario 16.40 tiro un sospiro di sollievo: una pausa posso anche permettermela. Mi fermo riprendendo fiato e prendendo la bottiglietta d'acqua nello zaino, con la schiena mi appoggio ad un albero godendomi la tiepida aria primaverile che mi scompiglia i capelli "ma chi me lo fa fare di venire a correre tutti i giorni??" Sbotto a voce alta come se qualcuno potesse rispondermi, rido da sola scuotendo la testa e decido di auto rispondermi: la bilancia. Finché riprendo fiato e sciolgo un po' i muscoli decido di esplorare lì intorno, passo spesso ma non mi sono mai accorta di questo boschetto, è una piccola macchia d'alberi con un sentiero punteggiato di piccoli fiori azzurri, gli alberi sono alti e con un fusto molto grande probabilmente sono qui da un bel po', passo una mano sulla ruvida corteccia seguendone le linee e rientranze "chissà quante cose avete visto nel corso degli anni " sussurro, il vento scuote le possenti chiome che sembrano quasi rispondere con il loro fruscio concitato, ritiro la mano di scatto quando sento piccole zampine sfiorare le mie dita , ok niente più carezze agli alberi rabbrividisco.  Decido però di proseguire con l'esplorazione  questo piccolo sentiero è così particolare che mi attira sempre di più,  e poi non è così lungo, dovrei fare presto , o perlomeno è quello che continuo a ripetermi mentre mi addentro sempre di più. Ad un tratto il paesaggio si apre su un gruppo di rovine, grandi rocce si uniscono per formare quello che una volta poteva essere stato una specie di muro di cinta, come una specie di roccaforte , è rimasta solo la struttura basilare. Contro ogni buon senso decido di proseguire, il mio cervello maledice le mie gambe "non hai visto abbastanza serie tv su serial killer? Non pensi che ci siano tutti i presupposti per una uccisione facile?" Ma prontamente qualcosa lo silenzia: una scalinata esterna ancora relativamente aggiustata (ovvero pericolante ma con ancora la possibilità di salirci ), salgo i gradini e arrivo in quella che doveva essere stata una  stanza , dalle fattezze sembra medievale, la stanza non è quadrata ma arrotondata, le finestre (quelle ancora in piedi) sembrano quelle di una chiesa, all'interno non è rimasto molto, quello che forse poteva essere stato un letto ora è un ammasso di legno marcio, un tavolo che ha fatto una fine simile e un baule di metallo , quello forse è l'unica cosa che sembra ancora simile a come doveva essere stata, decido di avvicinarmi a provare ad aprirlo, il lucchetto cede con facilità, ormai ridotto ad un ammasso di ruggine , mi stupisce che il baule sia ancora intero, sento un bruciore sul palmo della mano, abbasso lo sguardo e un rivolo di sangue mi riga la mano finendo la sua corsa all'interno del baule. Impreco asciugandomi la ferita con la maglietta, probabilmente devo essermi graffiata con il lucchetto rotto. La testa inizia a girarmi, accidenti odio il sangue, ogni volta mi sento ....mi sento ....svenire...
Il buio mi avvolge.

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Questo è il primo capitolo di una mini serie che sto scrivendo, l'ispirazione è arrivata da un sogno particolarmente realistico! Spero vi piaccia!

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