Let it rain

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Siamo nel parcheggio del carcere che siamo andati a visitare con la scuola. Già non è una delle gite più conformi ma ci fa capire come siamo classificati come classe. Grazie prof, messaggio ricevuto.
Sono andati via tutti e siamo rimasti solo noi, io aspetto mia mamma e lui il tram. Ovviamente panchine non ce ne sono, beh non c'è molta gente a rilassarsi all'uscita di un carcere . "A parte noi due" risponde lui, cavolo devo smetterla di riflettere a voce alta! Già la situazione è imbarazzante di per sé : siamo davanti all'entrata di un carcere, uno vicino all'altro, con un silenzio imbarazzante e io che saltello sul posto incapace di rimanere calma al suo fianco , e in più decido di parlare da sola? Beh almeno è una buona scusa per parlare no? "Già" dico ridacchiando. Ok. Ora è tornato il silenzio imbarazzante. Solo io potevo rispondere con "già" , l'ammazza discorsi per eccellenza. Sospiro frustrata, com'è possibile che lui mi riduca così? Rigiro l'ombrello che tengo in mano, io odio gli ombrelli , specialmente quelli grandi. Ma stamattina diluviava e dovevo fare un tratto di strada a piedi e quello piccolo non avrebbe riparato neanche un quarto di zaino. Neanche a dirsi dopo 2 minuti aveva già finito di piovere ed era uscito il sole. Risultato? Mi sono dovuta portare appresso un ombrello grande quanto me sotto il sole passando per ebete. Benvenuti nella mia vita! Mentre ripenso alle mie sfortune sento un leggero ticchettio , guardo il cielo e mi rendo conto che si è annuvolato e non me n'ero neanche accorta! Da leggera pioggerella si trasforma in acquazzone, apro l'ombrello soddisfatta , mi schiarisco la gola e gli chiedo "hai un ombrello?" Lui si gira verso di me e fa cenno di no con la testa , è il mio momento! "Oh, beh allora vieni sotto al mio!" E allungo l'ombrello per coprirlo un pó , lui sorride e dice "grazie piccola" al sentire il nomignolo con cui mi chiamava in prima perdo un battito , anche dopo questi anni il ragazzo che ho conosciuto in prima è ancora lì. Più ruvido e meno aperto di prima , ma con lo stesso cuore. Io abbasso lo sguardo e mi mordo le labbra poi sussurro "scusa , probabilmente è un pó piccolo. . . " lui si avvicina un pó "no tranquilla è perfetto.." sussurra sorridendo. Con la pioggia l'aria si è raffreddata e io rabbrividisco pentendomi della decisione di avere lasciato la felpa a casa, lui lo sente e dice "hai freddo?" Io mi mordo un labbro e spostando un ciuffo di capelli che mi è caduto davanti agli occhi rispondo "un pó.." lui si toglie la felpa e me l'appoggia sulle spalle "meglio?" Io inalo il suo dolce profumo e mi godo il calore che mi avvolge e annuisco con le guance rosse. Lui mi sposta il ciuffo persistente e dice "conosco un modo per tenerci più caldi. . " e fa un sorriso sbilenco . Oh. Sarà quello che penso io? Dicono che per scaldarsi più in fretta bisogna spogliarsi. Che il contatto pelle con pelle fa alzare la temperatura più velocemente. La mia sta salendo alle stelle di sicuro. Solo al pensiero. Lui mi prende per la vita e mi stringe a lui abbracciandomi appoggiando la testa sulla mia spalla. Oh. Oooh. Già. Forse era questo. Obbiettivamente non era una buona idea spogliarsi in un parcheggio in pieno giorno davanti ad un carcere. Mi sbatto una mano in fronte mentalmente, perché devo pensare a queste cose?? Mi riprendo dalla delusione/emozione e con il braccio libero ricambio l'abbraccio, lui posa la testa sulla mia spalla e mi stringe più vicina. Per un momento stiamo così, in silenzio. Cuore contro cuore. Il frenetico ticchettio della pioggia sull'ombrello a farci da eco. "Mi sei mancata così tanto... perché è così difficile?" Sento il cuore stringersi, parla con una voce così seria, così ricca di emozioni. Cerco di superare il groppo alla gola "anche tu. . Però lo sai che sono sempre qui . . Sono. . Sono successe tante cose e io sono cambiata. . E anche tu... " lui mi stringe più forte e sussurra "vorrei esserci stato di più quando avevi bisogno. . " io inizio ad accarezzargli i capelli "ssh... lo so. Non è colpa tua. . " lui scuote la testa "sono stato egoista e non ho pensato a quello che stavi passando. . È troppo tardi?" Io scuoto la testa "non è mai troppo tardi. Però devi darmi tempo e dimostrare che fai sul serio" lui alza la testa e ci guardiamo negli occhi. Il nostro cuore batte in sintonia "farò di tutto per te, per noi" mi sussurra sulle labbra, e poi mi bacia. Un bacio dolce pieno di emozioni, lascio cadere l'ombrello, ho bisogno di toccarlo, di sentire che è reale, che è qui. E poi un bacio sotto la pioggia è l'apice del romanticismo! Passo le mani tra i suoi capelli mentre lui mi tiene per i fianchi , quasi avesse paura che io possa scappare. Ci stacchiamo lentamente e appoggio la mia fronte sulla sua, rimaniamo in silenzio assaporando il momento. La pioggia diminuisce lentamente fino a sparire del tutto lasciando spazio al sole che torna a riprendersi il suo posto. "Guarda! Un arcobaleno!" Mi indica lui , io sorrido "che meraviglia! Esprimi un desiderio!" Lui mi abbraccia da dietro e sussurra "la pioggia lo ha già fatto avverare". Ci godiamo il momento di pace, momento gentilmente interrotto dal clacson della macchina di mia mamma che riesce a farmi prendere un infarto . Lui scoppia a ridere mentre io sbuffo e recupero l'ombrello caduto chiudendolo per metterlo in auto. Mi sfilo la felpa che mi aveva appoggiato sulle spalle e gliela passo allungando il braccio, lui mi prende per il polso e mi tira verso di lui chiudendomi in un abbraccio dolcissimo. "A lunedì" mi sussurra lasciandomi un delicato bacio sulla fronte, "a lunedì" rispondo sorridendo. Mi dirigo verso la macchina e metto dentro ombrello e zaino, lui si avvia verso la fermata mandandomi un bacio mentre io salgo e allaccio le cinture. Partiamo, mia mamma mi guarda di sottecchi , "beh?" Le dico con fare interrogativo, "se avevi l'ombrello com'è che sei tutta zuppa d'acqua?" Cavolo. Non ci avevo pensato! "Ehm. . C'era molto vento e l'ombrello è caduto...già" lei ridacchia "strano non mi pareva ci fosse vento! Almeno non dove ero io." Per un pelo! "Eh già, tu dov'eri? Qui c'era un sacco di vento!" Lei sorride "oh ero nel negozio a due passi dal carcere. Strano." Cavolo. Beccata. Ma. . Aspetta. . "E da quanto è che stavi lì?" "Mah una mezz'oretta?" "Cioè tu mi hai lasciata lì ad aspettare per mezz'ora quando eri a due passi??" "Dai... eravate così carini che non ho resistito! A proposito ti è arrivato il messaggio?" "Che messagg. . " non faccio neanche in tempo a finire la frase che aprendo il suo messaggio mi trovo la foto di noi due che ci baciamo. "MAMMAA!!"

"immagina.."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora