closed, of course.

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Sbuffo e mi affretto ad attraversare la strada stringendomi al collo la sciarpa e ringraziando con un cenno della testa il povero Cristo che ha avuto pietà di me e mi ha lasciata attraversare (sulle strisce anche precisiamo, la mia amica diceva sempre "io vado, ne ho il diritto, se mi tirano sotto poi mi pagano nuova", logica impeccabile ma i soldi vorrei godermeli non usarli in spese mediche ), a proposito di medicina, tocca sempre a me andare a recuperare le ricette dal medico, non c'è mai parcheggio e le segretarie sono antipatiche e fanno mille storie eppure chi è la povera illusa che deve sempre correre? Riprendo fiato dopo la corsetta imbarazzante di quando una "corsia" ti lascia attraversare ma l'altra non sembra intenzionata e o decidi di sostituirti allo spartitraffico o sfrecci dall'altro lato per non rimanere fregata. Mi sistemo bene la mascherina sul naso maledicendo i miei occhiali che si appannano ed entro nello stabile, salgo le due rampe di scale fino alla porta dell'ambulatorio e...è tutto chiuso. Le luci sono spente e la porta ovviamente non si apre. Cerco qualche cartello che possa spiegare la chiusura ,ovviamente non trovandolo, probabilmente sarà sepolto sotto a tutti i cartelli delle norme covid "indossa la mascherina!" "Rispetta il metro di distanza!" "Igienizza le mani!" "Se hai la febbre...."e mille altri ancora. Sfilo dalla tasca il telefono pronta a chiamare il medico (magari hanno improvvisamente cambiato sede? Un blackout? ) e vedo la data: 7 dicembre.  Mi sbatto una mano sulla fronte "cazzo! Oggi è prefestivo! Sono aperti solo la mattina ", ho fatto tutta la strada per nulla. Mentre mi maledico mentalmente qualcun'altro risale le scale, mi preparo già a dover spiegare al solito vecchietto che non crede mai ai giovani che se non è aperto per me non lo è neanche per lui quando invece sollevando lo sguardo mi trovo davanti un ragazzo più o meno della mia età, è alto ma non troppo e indossa un giubbotto scuro aperto con sotto una felpa blu, in testa ha un cappellino di lana marrone, ricci biondi lottano per uscire dal cappellino, lotta che finisce ben presto perché il giovane con uno scatto di rabbia leva il cappello e se lo ficca in tasca "maledizione ai parcheggi! Ce ne fosse uno libero ", io alzo un sopracciglio,  iniziamo bene ... aspetta quando scopre che.... " È CHIUSO????" Strilla  ...esattamente. io mi schiarisco la gola e dico "ehm...già! Bella sorpresa vero?" Lui si accorge della mia presenza e per poco non finisce faccia al muro scivolando  mentre tirando la maniglia cerca di aprire la porta a forza, io scuoto la testa lui si raddrizza sistemandosi i vestiti e facendo finta di non essersela appena fatta sotto "ehm... e come mai? " io alzo le spalle e dico "prefestivo. Sono felice di non essere l'unica a non aver tenuto in considerazione la data " lui si passa una mano tra i capelli sbuffando "che palle , ma a me servono delle ricette " , io mi sistemo meglio la sciarpa che era scivolata durante la salita delle scale e dico "anche a me ... ma a meno che non entriamo di forza non penso che ci siano molte alternative se non tornare domani " lui alza le braccia al cielo poi riprova di nuovo a spingere la porta, io alzo un sopracciglio guardandolo con le braccia incrociate, potrei andarmene ma questa situazione si sta facendo troppo interessante e voglio godermela prima di ritornare alla vita da reclusi per colpa del covid, "dici che se provi con apriti sesamo si spalanca?" Lui ci riflette un attimo poi si avvicina alla porta l'accarezza con dolcezza e dice "apriti....SESAMO!", quando la porta non risponde al suo comando inizia a scuoterla con vigore, io non resisto più e scoppio a ridere mentre lui accasciato sulla porta mugola tutta la sua disperazione , la vibrazione del mio cellulare mi riporta alla realtà, probabilmente è mamma che mi chiede dove diavolo sono finita, perciò mossa da compassione mi schiarisco la gola " penso che sia meglio andare prima che i condomini ti facciano arrestare " , lui sbuffa ma si rialza "va bene... però più che "mi " arrestano dovresti dire "ci" " io strabuzzo gli occhi e rido "ci?? Non ero certo io quella che stava cercando di scardinare la porta!" Lui alza le spalle "beh non hai fatto nulla per fermarmi perciò sei egualmente colpevole " , io scuoto la testa ridendo e inizio a scendere le scale e subito si aggrega anche lui. Scendiamo, apro la porta e usciamo nel piccolo piazzale , io mi stiracchio godendomi il sole che mi scalda i muscoli mentre lui valuta se rimettere il berretto o no ,alla fine rinuncia e lo ficca in tasca , lo guardo divertita un po' mi dispiace dover andare, mentre sto per salutarlo lui allunga una mano verso di me per presentarsi , io fingo di inorridire "con il covid??" lui mi guarda con gli occhi sgranati poi si guarda la mano e realizza e insieme scoppiamo a ridere, alla fine ci presentiamo, lui fruga nella tasca della felpa e  tira fuori il gel disinfettante, io alzo il sopracciglio stupita, ne ho visti pochi di ragazzi con il disinfettante (non che ne veda tanti di ragazzi in generale con sto covid) perciò aggiungo (anche per indagare) "tocco femminile, la tua ragazza?" Indicando il barattolino tra le sue mani, lui ridacchia e scuote la testa, "no mia madre, lei ha il panico " mentalmente tiro un sospiro di sollievo e  rispondo "il contrario della mia!" , mentre parliamo  proseguiamo insieme  " e il tuo ragazzo?lui non ha paura?" Chiede lui, ora è  il suo turno ad indagare, sorrido e alzo le spalle "non penso che si ammalerá, non esiste alcun ragazzo!' Lui ride ma lo vedo sollevato . Dopo un minuto di titubanza ricomincia a parlare " beh se manteniamo il metro di distanza e siamo fuori possiamo abbassare la mascherina?" Lo dice in un modo così carino, come un cucciolo timido che non riesco a dirgli di no anche perché alla fine penso che sia una buona idea, respirare un po' d'aria è quello che mi serve dopo due rampe di scale. Abbasso la mascherina come lui e parliamo un po', alzo lo sguardo verso di lui mi e vedo che mi fissa io alzo un sopracciglio "che c'è?" Chiedo preoccupata, "oddio non dirmi che stavo facendo facce strane, non so come farò quando toglieremo le mascherine"  lui scuote la testa ridendo  "no no, stavo pensando che è un vero peccato che con le mascherine non ci si veda bene, non si riesce mai a vedere le persone " io lo supero poi mi giro "così mi avresti visto bene in faccia e avresti fatto a meno di parlarmi?" Dico ridendo e tirandogli  la lingua , lui spalanca gli occhi poi scuote la testa "che scema, intendevo che mi stavo per perdere il tuo sorriso " , io inciampo nei miei passi presa in contro piede e farfuglio con le guance in fiamme "si si, che falso" lui mi raggiunge superandomi e girandosi per guardarmi bene in faccia e facendo un sorrisetto sghembo mi dice "e non ti avrei vista arrossire " . Io mi copro il viso con le mani proseguendo verso la fine del marciapiede e le strisce pedonali , "io devo attraversare " dico riprendendo un battito cardiaco normale lui annuisce ridendo e parliamo del più e del meno finché aspettiamo che qualche buona anima ci lasci passare, peccato che parlando mi sono leggermente distratta perciò quando finalmente si ferma una macchina il primo ad accorgersene è lui che mi prende per mano, "andiamo prima che quello cambi idea!" Grida correndo e trascinandomi con lui ,io rido e lo seguo godendomi la sensazione della sua mano calda avvolta nella mia, arrivati dall'altra parte indico la macchina parcheggiata " quella è la mia, e la tua?" Lui ride e indica una macchina giusto sotto il medico io spalanco gli occhi "e perché mi hai seguita allora?" Lui alza le spalle infilando le mani in tasca  "per parlare con te" , io scuoto la testa con le guance in fiamme e il mio cuore fa una capriola poi sorrido e dico "beh, ci sono modi più semplici per parlare con me  ...." lui si avvicina un po' di più a me facendo un sorrisetto sghembo e sistemandomi meglio la sciarpa "tipo?" Io alzo le spalle e tiro fuori il mio cellulare "scambiandoci i numeri per esempio?" , il suo sorriso si allarga e subito tira fuori anche il suo. Ci scambiamo i numeri, "beh io devo proprio andare " dico rimettendo il cellulare in tasca lui annuisce "anche io, beh è stato bello conoscerti, alla fine tutto il male non viene per nuocere no?" Io annuisco , lui scrolla le spalle " beh, ci vediamo mercoledì" io alzo un sopracciglio "mercoledì?" Lui sorride "si! Mercoledì riapre lo studio medico, stessa ora?" Io scoppio a ridere ma rispondo "stessa ora!". Ci salutiamo e lo guardo mentre attraversa (rischiando di farsi tirare sotto) e raggiunge la sua macchina parcheggiata. Apro lo sportello e salgo in macchina sospirando felice "e quel bel bocconcino chi era??" la voce di mia mamma mi fa ritornare a terra e io boccheggio coprendomi il viso con le mani "mammaaaaa" lei ride "e poi te la prendi con me perché ti mando a prendere le cose, dovresti ringraziarmi!" Io rido, lei mette in moto e partiamo.
Più tardi quella sera il mio cuore perde un battito quando sento il suono familiare dell'arrivo di un messaggio, con le guance arrossate lo apro: " e comunque secondo me se ci mettevo un po' di forza si sarebbe aperto" , scoppio a ridere, beh con lui non mi annoierò di certo!

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È

passato un po' di tempo dall'ultima volta ed è da un po' che ho questo capitolo in lavorazione ma ho sempre poco tempo per scrivere (e poca ispirazione visto il periodo di restrizioni ), ma spero che vi piaccia!!

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