stolen kiss

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Eccoci qui in palestra, a sistemare il magazzino, per punizione. Sbuffo sbattendo il pallone che ho appena raccolto all'interno dello scatolone dei palloni, che poi, proprio con lui mi toccava rimanere? Lui tira un calcio alla scaffalatura metallica dove sono appoggiati i borsoni con l'attrezzatura, sospiro e cercando di mantenere la calma gli dico "inutile che te la prendi tanto. Se siamo costretti qui la colpa è tua!" Lui raccoglie le racchette cadute dopo la sua sfuriata e risponde "se sei qui anche tu la colpa non è solo mia. " io recupero le casacche colorate ammucchiate a terra cercando di piegarle e rispondo con stizza "sei tu che mi hai provocato. " lui sbuffa "se tu non fossi andata ad abbracciare quell'idiota dell'altra classe!" "Che problema hai? Bastava che ti facessi i fatti tuoi!" "Sì ma lo sai che quelli di quella classe li odio" "mica ci dovevi parlare tu!" "Beh mi dà fastidio. E poi non l'ho fatto apposta a colpirlo." "No casualmente la sua faccia ha attratto la palla da basket!" "Stavo mirando al canestro!" "Che è dall'altro lato però!" "Una svista!" Iniziamo ad alzare la voce e spingerci a vicenda, "ahn si? Mi sa che qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali allora!" Ribatto ironica , lui avanza di un passo "servono a te gli occhiali! Non capisci che quel tipo è un idiota?" Mi grida contro, io indietreggio finendo con la schiena contro la scaffalatura metallica "davvero? E perché non ammetti che sei solo geloso?" Rispondo alzando la voce anche io , si avvicina ancora di più, appoggiando le mani allo scaffale al quale sono ormai appoggiata  "geloso? Io? Ma quando mai!" Risponde a due centimetri dalla mia faccia "ovvio! Non potresti mai essere geloso di una . . Di una come me. . ." Le lacrime iniziano a riempirmi gli occhi , non devo piangere, non devo. Mi ero promessa di odiarlo, per evitare di soffrire . . Ad uno come lui non interessa una come me. . Soffoco un singhiozzo e alzo la testa che avevo inconsciamente abbassato. Il mio sguardo incrocia il suo , un verde con un alone scuro , ci leggo mille emozioni : rabbia, dolore, insicurezza, dubbio e. . .amore. socchiudo leggermente la bocca, vorrei parlare ma non esce nessun suono, le parole sono ferme in gola. Seguo il suo sguardo e lo vedo puntato sulle mie labbra, e poi..il bacio. Mi bacia con forza, un bacio che vuole dire tante cose , un bacio insicuro e al tempo stesso pieno, un bacio che non avrei mai dimenticato, il mio primo bacio. Sorprendentemente mi ritrovo a ricambiarlo, le mie labbra si muovono da sole, le lingue lottano e poi da violento e veloce il bacio diventa lento, dolce, emozionato. La porta si apre di scatto "ragazzi potete andare, la punizione è finita! Spero vi sia entrato qualcosa in . . . Testa. . ?" Il prof rimane sulla soglia, noi ci separiamo ansanti alla velocità della luce, cerco di calmare il battito impazzito e il fiume di emozioni che mi travolge, lui si avvia verso la porta, si gira solo un attimo e i suoi occhi sono di nuovo in tempesta, stavolta però non riesco a leggerli, troppe emozioni insieme. . Lui si rigira di scatto allontanandosi velocemente verso l'uscita della palestra , io sospiro, alzo lo sguardo verso il prof che scuote la testa, alza le mani in segno di sconfitta e mi dice "cavatevela da soli!". Mi appoggio alla scaffalatura ancora una volta, il mio unico sostegno, e mi lascio scivolare a terra. appoggio la testa sulle ginocchia per riprendere fiato, recupero il cellulare dalla tasca e scrivo un messaggio alla mia migliore amica " ho un problema. Ci siamo baciati. " , dopo pochi secondi la sua risposta "e dove sarebbe il problema???" "Il problema è che mi è piaciuto. ". Appoggio il telefono a terra, ignorando i messaggi che mi arrivano dalla mia amica, appoggio la testa alla scaffalatura guardando il soffitto, una singola lacrima che mi riga la guancia, "e ora? Che faccio?" Sussurro allo spazio ormai vuoto

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