Abandoned school

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"Che si fa adesso?" Sbuffa lui calciando un sassolino sul marciapiede della fermata del tram . Io mi siedo e appoggio la schiena alla panchina cercando di riprendere fiato, abbiamo fatto tutta la strada di corsa eppure non siamo riusciti ad arrivare in tempo. "Non saprei. . Guarda a che ora c'è il prossimo. . " rispondo io con il fiatone. Lui si avvicina al palo e scorre con il dito alla ricerca degli orari. Io alzo la testa e guardo le scritte sul tetto della pensilina e riconosco quelle che sono state scritte dai miei amici e ripercorro con la mente quei ricordi , immaginando le risate con le amiche finché aspettavamo il tram , poi l'immagine cambia e rivedo una me bambina che corre dentro il cancello della scuola elementare accanto, scuola ormai chiusa e in disuso. "Il prossimo non passerà prima di due ore" sbuffa lui sedendosi accanto a me. Purtroppo abito un pó in periferia e passano pochi tram per il centro o per la stazione. Sorrido e dico "giusto il tempo per una piccola esplorazione!" E mi alzo in piedi con fare innocente , lui piega la testa da un lato facendo ricadere ciocche di capelli ricci selvaggi "esplorazione?". Io annuisco con forza e gli indico la scuola dietro di noi. Lui scoppia a ridere e si alza in piedi , ci avviciniamo al cancello "e come pensi di entrare? Scavalcando?" Io scuoto la testa e mi avvio verso la fine del marciapiede dietro a dei grandi pini "certo che no! Useremo il passaggio segreto!" Lui scuote la testa ma mi segue. Tasto con le mani la recinzione finché non raggiungo il punto giusto, sposto i rami che avevamo posizionato da piccoli e sgancio il lembo di rete (la scuola ha chiuso al mio ultimo anno di elementari perciò da quell'anno non è più cambiato niente) e sorrido trionfante verso di lui che mi guarda con la bocca spalancata. Si avvicina ridendo e regge il lembo della recinzione "prima le signore!" Io scoppio a ridere "ma che gentiluomo!" E passo attraverso l'apertura, poi faccio lo stesso per lui, quando entrambi siamo dentro posiziono ancora la rete e copro il tutto con i rami. Il cortile incolto gioca a nostro favore nascondendo meglio l'apertura. "E ora?" Mi dice lui perplesso, "seguimi!" Rispondo felice dirigendomi verso il retro della scuola raccontandogli ricordi e aneddoti su quel periodo. "Sembra tutto così piccolo!" Sussurro sfiorando le pareti ruvide, ci ritroviamo davanti alla zona caldaia "per esempio qui pensavamo ci fosse un mostro! E ci dovevamo aiutare in due per riuscire a salire lì " dico indicando il piccolo davanzale delle finestre della zona caldaia "perché tu da piccola ti arrampicavi sui muri?? Ma che gente conosci??" Dice lui ridendo. Io scoppio a ridere e fingendomi offesa dico "beh ora proverai anche tu Quell'emozione!" Lui mi guarda con gli occhi sgranati "se saliamo qui riusciamo a raggiungere la finestra delle scale che è sempre aperta perché è rotta" spiego come se fosse ovvio. Lui scuote la testa per la millesima volta e mi aiuta a salire senza fare domande (amo questo ragazzo!!) . Io percorro cautamente il piccolo davanzale e poi spingo delicatamente la finestra ed entro da lì ritrovandomi circa a metà scala , dopo poco lui entra allo stesso modo. Mi guardo attorno con gli occhi lucidi ripercorrendo tutti i momenti di gioia e ingenuità . "Lì è dove facevamo le recite! Lì dove giocavamo sempre! E quella! Quella era classe mia!!" Dico risalendo velocemente le scale alzando nuvole di polvere tenendo stretta la sua mano. Lo trascino con me dentro un'aula. La mia vecchia classe. Con ancora i cartelloni appesi. Mollo la sua mano e scorro con le dita sui vecchi banchi, piccoli (più di quanto ricordassi), verdi con il bordo sopra nero (dove ancora è presente) e il buco per il calamaio (uno dei motivi per cui la scuola è stata chiusa fu proprio questo, la scuola è stata costruita più di 50 anni fa perciò non era più molto conforme alle norme e ristrutturarla sarebbe costato troppo, gli alunni rimasti sono perciò stati uniti a quelli della scuola del paese dopo mentre l'edificio È stato tenuto come "un pezzo di storia del paese"). Lancio un gridolino di sorpresa e inizio a pulire un  banco con le mani, lui che era appoggiato allo stipite della porta accorre spaventato "che succede??" "Ho trovato il mio banco!" Esclamo tutta contenta. Lui si sbatte una mano sulla fronte "mi hai fatto prendere un infarto!". Io scoppio a ridere e indico soddisfatta il motivo della mia emozione : nell'angolo superiore del banco, a destra dove parte della laccatura nera è scheggiata e il legno grezzo è in vista c'è inciso il mio nome. Accarezzo le lettere incise, sono passati quasi dieci anni ormai , alzo lo sguardo verso di lui mordendomi il labbro e con gli occhi lucidi. Lui fa un sorriso dolcissimo e mi accarezza una guancia con una mano mentre con l'altra mi avvicina a lui tenendomi per un fianco "sei bellissima quando sei emozionata" mi sussurra sulle labbra. Poi inizia a baciarmi con tenerezza, io appoggio le mani sulle sue spalle mentre lui appoggia entrambe le sue sul mio sedere. Il bacio si fa più appassionante e desideroso, lui mi spinge verso il mio banco facendomi sedere sopra di esso. Sposta poi le mani sulle mie cosce  tracciando cerchi e motivi sconosciuti risalendo e scendendo lentamente, io incastro le mani tra i suoi ricci che adoro, scendendo poi sulle sue spalle forti. Mentre lui si sposta dalla mia bocca al mio collo recupero a fatica il telefono dalla mia tasca e guardo l'ora. "Abbiamo ancora un'ora e mezza" sussurro tra un gemito  e l'altro. La sua lingua fa miracoli, e poi il modo in cui graffia leggermente la pelle con i denti come un predatore affamato mi provoca mille brividi. Lui annuisce sul mio collo e risale con le mani sui miei fianchi alzando leggermente la maglietta , poi si stacca e mi guarda negli occhi, siamo entrambi sudati, ansimanti e terribilmente eccitati. Un lampo ferino passa nei suoi occhi, si lecca le labbra e mi dice "hai mai fatto sesso in una scuola abbandonata?" Io scuoto la testa "e . . Tu?" Scuote la testa anche lui "no, ma c'è sempre una prima volta no?" Dice con un sorrisetto sbilenco. Il mio sorriso si spalanca e alzo le braccia facendogli l'occhiolino "sono pronta maestro!" Lui scoppia a ridere e mi sfila velocemente la maglietta riprendendo il bacio da dove lo avevamo interrotto.
A quanto pare questa scuola custodirà ancora altri ricordi. E più di qualche volta qualche tram sarà perso.

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I'm back! 💖
Grazie a tutti per i commenti e per aver letto le mie storie ❤
Spero che questa vi piaccia 😊
alla prossima storia  😘

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