maiden for the heart (1)

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"Sarai affidata al principe Paolo!" La voce aspra della governante che suddivide i compiti mi risuona nelle orecchie finché liscio le pieghe della gonna bianca davanti al grande  specchio della stanza che condivido con una ragazza più o meno della mie età, Angie. Dietro di me la giovane alza gli occhi al cielo, "beata te . . A me quella strega m'ha messo in cucina " borbotta mentre finisce di mettere le ultime forcine alla mia stretta acconciatura, io ridacchio , mi sta già simpatica, e dó teneramente dei colpetti alla sua mano appoggiata sulla mia spalla "dai che ho sentito che il figlio del panettiere è un gran figo . . E sta cercando moglie!!". Lei spalanca gli occhi , e mi spinge via dallo specchio "tu sei apposto. Ora tocca a me allora! Trecce francesi o a spina di pesce??" Io scoppio a ridere e mi avvio a prendere la spazzola.
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Cavolo, cavolo, cavolo!! Ho perso troppo tempo con Angie e sono in ritardo per la cena. La regina ha voluto fare una cena con le dame da compagnia , è una tradizione tipica di quando assumono nuova servitù. Perché è questo che siamo. Servitù. Non importano i bei vestiti, il viso imbellettato e non importano certo quelle trappole mortali che chiamano corsetti. Mi sono rifiutata, Angie ha rinunciato dopo avermi rincorso per mezz'ora. E neanche questa stupida acconciatura che è troppo stretta e mi fa venire mal di testa. Sono concentrata a non inciampare sull'orlo del vestito mentre scendo le scale in fretta e non mi accorgo del ragazzo che sta salendo le scale davanti a me, quando alzo lo sguardo è troppo tardi, cerco di evitarlo ma l'orlo del vestito scivola sotto la scarpa e perdo l'equilibrio. Per fortuna erano gli ultimi gradini e quando finiamo entrambi a terra non ci facciamo troppo male. Alzo lo sguardo pronta a maledire chiunque abbia osato intralciare il mio cammino quando due meravigliosi occhi azzurri mi fanno morire le parole in gola. Il ragazzo davanti a me (o sotto di me, per essere più precisi) è stupendo, un angelo sceso in terra. Ha un fisico forte ma asciutto, la pelle leggermente bronzea si intravede dalla larga camicia bianca macchiata da quella che suppongo sia terra, la linea della clavicola coperta da un leggero velo di sudore. Le labbra sono rosse e fatte per essere baciate , piegate in un sorriso che presto si trasforma in un ghigno , andando a sottolineare una piccola fossetta sulla guancia, gli occhi zaffiri azzurri con lunghe ciglia scure, i capelli boccoli castani scompigliati , più scuri dove si incollano al collo lucido per il sudore, probabilmente stava facendo lavori pesanti. Cavolo il figlio del panettiere è davvero bello allora! Non erano solo voci! Bello o no però mi ha fatto cadere dalle scale e per colpa sua arriverò ancora più in ritardo. Mi alzo di scatto e gli allungo una mano stizzita "e per la cronaca è colpa tua" dico a denti stretti , lui mi guarda per un minuto poi scoppia a ridere e prende la mia mano, cosa ci trovi di divertente lo sa solo lui. Lo aiuto a rialzarsi poi senza dire altro sfreccio verso la sala da pranzo.

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Questo è il primo  capitolo di una specie di "mini serie " (non penso di fare più di 3 capitoli) ispirata ad un sogno piuttosto vivido. Di solito non scrivo nomi ma nel sogno immaginavo dei nomi ben precisi perciò per coerenza li riporto anche qui 🙈
Spero vi piaccia 😊

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