Quando il buio si dissipa e la mia visione ritorna normale mi sento la testa pesante, passi affrettati mi fanno subito scattare a nascondermi dietro una tenda ... aspetta...una tenda? Non c'erano tende prima! Mi guardo attorno con la vaga speranza che qualcuno mi abbia portato in un ospedale dopo avermi trovata nei boschi ma tale speranza si sfalda facilmente perché a meno che la stanza d'ospedale non sia in stile castello medievale non penso di essermi mossa di molto. Mi guardo intorno, la stanza però è diversa, cioè è la stessa ma è come deve essere stata una volta : ricchi tappeti barocchi e mobili intarsiati, le pareti decorate con gessi e intonaci a formare ghirlande e delicati intrecci che seguono il percorso delle finestre a volta e i contorni superiori delle pareti della stanza. Con le mani sfioro il vellutato tessuto della tenda soppesandola tra le mani, deve essere molto costoso, non tutti penso si possano permettere un tessuto del genere per i vestiti figuriamoci per una tenda! Alzo gli occhi e guardo fuori per provare a capire almeno la mia posizione: la foresta è la stessa che ho attraversato ma dove dovrebbe finire il verde al posto dei primi segni di urbanizzazione vedo solo una distesa verdeggiante. Voltando la testa noto che l'edificio dove sono è molto più grande rispetto alla piccola rocca che era rimasta e riempio il mio sguardo del suo splendore : un palazzo magnifico che si staglia in altezza, dai colori tenui e puliti, di certo molto diverso dal rudere rimasto nella foresta. Dopo qualche minuto di attesa decido di uscire allo scoperto non vedendo né sentendo nessuno. Scosto la tenda e mi avvio verso il corridoio cercando di camminare in punta di piedi in modo da non fare risuonare i miei passi. La porta fortunatamente è aperta perciò non devo preoccuparmi di cigolii o altri rumori simili, allungo il collo per vedere fuori e non vedendo nessuno decido di uscire, i soffitti sono molto alti e nel corridoio morbidi tappeti broccati ricoprono un meraviglioso marmo bianco, alle pareti sono appesi dei quadri, sembrano ritratti, forse dei proprietari del castello, in uno c'è una donna bellissima con i capelli scuri intrecciati a formare una specie di corona sul capo, vicino a lei il ritratto di un uomo dall'aspetto burbero con le sopracciglia inclinate in un espressione infastidita , guardando meglio noto che ne manca uno poiché nel muro c'è un riquadro più chiaro dove una volta doveva essere presente una cornice simile alle due precedenti. Mi chiedo che fine abbia fatto, magari si è solo rovinato, di solito anche se uno muore il quadro resta in ricordo degli antenati perciò escludo che sia venuto o venuta a mancare il soggetto del quadro. Entrambi i lati del corridoio portano verso una scala, a destra si scende a sinistra si sale. Decido perciò di scendere per cercare una via d'uscita ma dopo i primi due gradini mi raggiunge un grido "sta scappando!!! Fermatelaaa!" Mi guardo attorno scandalizzata facendo spazio alla fuggitiva , ricollegando il cervello realizzo però che la fuggitiva sono io. Con il cuore in gola scendo i gradini di corsa ma vengo bloccata alla base della scalinata da due energumeni in armatura. Altre due mani di posano sulle mie spalle " Preparatela per la cerimonia. Il sacrificio non deve scappare. " , mi si gela il sangue nelle vene: SACRIFICIO??
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Secondo capitolo della "miniserie" spero vi piaccia, purtroppo come sempre i tempi di pubblicazione sono un po' lunghi 🤣 ma quella è solo colpa mia 😅
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"immagina.."
RandomPiccole storie , "immagina", una piccola raccolta di "film mentali" (chi è che non se n'è fatto almeno uno una volta nella vita?) Su un ragazzo senza nome che ognuno può immaginare a suo piacimento ♡