I nostri passi rimbombano nel corridoio vuoto, i muri bianchi lasciano spazio a muri decorati con cerchi colorati, " siamo sicuri di andare nella direzione giusta?" Dico guardandomi intorno, i due davanti a me mi silenziano di scatto, io alzo le mani al cielo e mi adeguo a seguirli , ormai giriamo da più di mezz'ora. Abbiamo deciso di entrare in questo campus alla ricerca di una nostra amica, " sarà una cosa da niente" mi hanno detto, "ma siamo sicuri che si possa fare?" Ho chiesto io titubante, "certo, non è la prima volta che lo faccio. Si può ". Peccato che il suo concetto di "si può " sia un po' diverso dal mio, il suo per esempio non comprende i regolamenti. Ora mi ritrovo a girare di nascosto dentro un campus mentre ci nascondiamo dalle possibili guardie senza neanche poter chiedere informazioni. Sbuffo, ho accettato solo perché non vedevo la mia amica da molto tempo, e forse anche perché c'era anche lui con noi, forse eh. Ci ritroviamo ad un bivio, salire le scale o scendere? Dal fondo della scala arriva la voce di un uomo "ho sentito che hanno visto dei ragazzi nuovi girare per il corridoio... meglio controllare " il mio cuore mi sale in gola, "merda!" Impreca lui, "presto dobbiamo correre" dice la mia amica, colei che "tanto ci sono già venuta" , lui mi prende per mano e facciamo i gradini a due a due, poi apriamo la porta che dà al piano superiore e ci incamminiamo nel corridoio, "mmmh forse mi sembra familiare questo corridoio... dovrebbe essere in una di queste stanze che si collega con l'auditorium " io tiro un sospiro di sollievo, che si trasforma prontamente in gemito strozzato "una di queste? Ti prego dimmi che sai quale. " lei fa un sorriso a trentadue denti "ceeerto..." io scuoto la testa e appoggio la fronte sul muro. Lui alza le mani al cielo e poi fulminandola le dice "visto che è stata una tua idea vai a guardare. Noi aspettiamo qui, in 3 diamo più nell'occhio, noi restiamo in questo corridoio mentre tu cerchi tra le varie porte, quando hai trovato la strada giusta vieni a riprenderci ." . Lei sospira "devo andare proprio da sola??" Io annuisco fermamente "prenditi le tue responsabilità " lui mi appoggia una mano sulla spalla "esatto. Tua l'idea tuo il problema." Lei sbuffa guardandoci con aria truce, poi scuote la testa "va bene...va bene" e si avvia aprendo la prima porta. Io appoggio la schiena al muro mentre vedo la testa di capelli scuri sparire nella stanza e scuoto la testa , "sapevo che saremo finiti nei guai con lei", lui ridacchia appoggiandosi vicino a me, " già in effetti me lo aspettavo !", restiamo un po' in silenzio, io mi guardo intensamente le punte delle sneakers rovinate da anni di usura, poi decido di parlare. “a volte mi chiedo come riesca a trascinarmi in certe situazioni” sussurro mordicchiandomi il labbro, lui ridacchia e dice “perché in fondo non te la senti di mandarla da sola, sei troppo buona tu “, eccolo là. Neanche mezzo complimento e mi sento già le guance andare a fuoco, sospiro “già però la gentilezza viene sempre vista come debolezza e la gente ti prende sempre in giro, approfittandosene.” Lui alza un sopracciglio “ma tu lo sai vero che io non ti prenderei mai in giro? “ io alzo le spalle senza guardarlo “non si sa mai, per questo faccio fatica a fidarmi delle persone”, con un movimento repentino lui è davanti a me e mi stringe le mani tra le sue “un giorno ti farò fidare anche di me!”, alzo gli occhi e vedo la serietà del suo sguardo e dentro di me qualcosa si smuove, come un frullo di ali, come un mare che sta iniziando a far sentire la propria voce, “forse…” ma non faccio in tempo a finire la mia frase che un rumore di passi affrettati ci fa mettere subito sull’attenti , “shhh.. hai sentito anche tu?” sussurro sgranando gli occhi, lui annuisce con la mascella contratta poi, mi prende per un braccio “vieni con me, presto”, svoltiamo in un corridoio, io cerco con lo sguardo tra le porte se c’è qualche sgabuzzino ma sono tutte classi, mentre il panico inizia a serrarmi la gola e penso a mille scuse plausibili da usare con un custode arrabbiato mi ritrovo catapultata in una “fessura” tra il muro e una colonna completamente dipinta di verde, lo spazio è minimo, e mi rendo conto del modo in cui il suo corpo fa scudo al mio quando sento il suo respiro caldo sul mio collo e il battere impazzito del suo cuore (o anche del mio a questo punto) per l’adrenalina della corsa e la paura di essere beccati. “tutto bene ?” sussurra lui vicino al mio orecchio, mille brividi mi percorrono la pelle e sono costretta a schiarirmi la gola per rispondere in modo decente “s-si … grazie”, lui annuisce poi si sporge un po' per controllare, scuote la testa e ritorna nella zona “sicura” , “mmhhh per il momento non dovrebbero accorgersi di noi, ma c’è un gruppetto di ragazzi con un custode nel punto dove eravamo noi poco fa… ci conviene stare fermi qui per un pochino” io annuisco e aggiungo “ e sperare che la furbona non decida di tornare indietro proprio ora!”, una risata silenziosa fa vibrare il suo petto, vibrazione che si estende anche a me ovviamente. D’istinto appoggio una mano sul suo petto , lui spalanca gli occhi , merda, “scusa” sussurro e inizio a togliere la mano “no…” sussurra lui avvolgendo la sua mano sulla mia e riposizionandola sul suo cuore, “ non ti scusare, non...non mi dispiace " le mie guance avvampano e mi schiarisco la gola "di solito non sono una persona molto espansiva... " lui sorride "vedi? Ci sto già riuscendo allora!" Io alzo il sopracciglio con fare interrogativo "riuscendo?" Lui ridacchia "a farti fidare di me!" ,io scuoto la testa e sospiro, tutta questa situazione mi ha fatto venire un bel mal di testa, purtroppo soffro di emicranie e diciamo che non sono proprio piacevoli, perciò quando si presenta una fitta di dolore , istintivamente sussulto e mi appoggio sul suo petto, "tutto ok?" Mi chiede lui preoccupato "si, scusa, emicrania... " lui mugugna "ne so qualcosa...", poi inizia ad accarezzarmi i capelli e appoggia delicatamente il mento sulla mia testa, io sospiro e il mio cuore perde un battito, la mia mente mi grida "abbraccialo!" E il mio corpo risponde in maniera automatica, allungo le braccia ma mi fermo quasi subito titubante per paura della sua reazione, poi il cuore ha la meglio e le mie braccia avvolgono la sua vita, riducendo al minimo lo spazio tra di noi, lui non so tira indietro, anzi, mi avvolge di rimando con le sue, non sono abituata al contatto fisico, sarà il dolore che non mi fa ragionare in modo giusto, ma questo mi fa sentire protetta, mi sembra la cosa più giusta del mondo, mi sembra di essere finalmente al mio posto, anche se siamo infilati in una fessura in un campus chiuso al pubblico e con delle guardie sulle nostre tracce, e precisiamo anche il fatto che ci siamo persi e vista l'affidabilità della nostra amica potrebbe aver benissimo già trovato l'altra ed averci abbandonati qui . Una musica risuona nel corridoio, "l'auditorium ..." sussurro, lui annuisce, le note ci avvolgono, sono di una canzone lenta, lui inizia ad ondeggiare piano, ed io con lui, siamo ancora l'uno tra le braccia dell'altro e ci lasciamo cullare dalla melodia, come le onde di un mare calmo, alzo lo sguardo, devo vederlo in viso. I nostri occhi si uniscono, il suo viso è in penombra, i capelli ribelli biondi gli ricadono a coprire un po' gli occhi, glieli sposto in un gesto automatico, guardare i suoi occhi è come guardare il mare, ora è un mare in tempesta con una luce che non avevo mai visto, sento il mio cuore battere più forte, e il suo rispondere al mio con lo stesso ritmo, mi mordo il labbro, il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle mie labbra, si avvicina piano, e poi le nostre labbra si scontrano, mille farfalle si alzano in volo dentro di me e una sensazione di calore esplode nel mio corpo, lui interrompe il bacio "scusa...è stato più forte di me...se ti ha dato fastidio io..mmhp" la sua frase viene bloccata dalle mie labbra che riprendono possesso delle sue "ti basta come risposta ?" Sussuro senza fiato , lui ridacchia poi prendendomi per la vita mi bacia tutto il viso "dio, da quanto tempo aspettavo questo momento! " io rido piano giocando con i suoi capelli "idem...ho accettato di venire con quella pazza solo per te..." , "ouch, questo mi ferisce! " sbotta una voce vicino a noi, sobbalziamo di scatto allontanandoci e sbattendo le rispettive teste sulla parete visto il poco spazio, una risata risuona nel corridoio "ehm, o-ovviamente sono venuta anche per vedere te!!" Dico con il viso paonazzo incespicando sulle parole e lanciandomi ad abbracciare la mia amica, lei ride ricambiando il mio abbraccio, esce anche lui dal nostro "angolino " e sbuffa "ci fai perdere, ci fai quasi beccare e mi rovini pure il momento? Non ci posso credere " dice scuotendo la testa, "hey!! Visto che alla fine l'ho trovata? Sfiduciati!" , "veramente ti ho trovata io mentre girovagavi persa " risponde la nostra amica staccandosi dal mio abbraccio, scuotendo la cascata di capelli biondi e incrociando le braccia "ma tu non dirglielo!" Dice lei alzando le braccia al cielo. Io scuoto la testa , "dai andiamo al bar a berci qualcosa!" Propone la bionda, lui si schiarisce la voce "ti ricordo che ci sono delle guardie e che se ci beccano siamo nei casini?" Lei sgrana gli occhi e si gira verso la mora "cosa gli hai detto?" Lei alza le spalle "chi? Io? Niente.." io la guardo a bocca aperta "mi stai dicendo che non è vero??" Lei si nasconde dietro alla bionda "beh.... ha reso le cose più interessanti no? E poi guarda! Vi è stato utile! Vi siete divertiti no??" Aggiunge alzando le sopracciglia con fare languido, le mie guance avvampano subito ma allungo prontamente un braccio a fermare il ragazzo vicino a me che è pronto ad ammazzarla , " ah sì? E magari bastava anche mandare un messaggio a lei per incontrarci direttamente al bar???" Ringhia lui incredulo, "beh... ho pensato che fosse meglio non disturbarla e farle una sorpresa no?" Sussura con voce flebile, tutti ci copriamo il viso con le mani, poi io scoppio a ridere, loro mi guardano straniti "è proprio tipico di te, chissà come abbiamo fatto a non capirlo subito, che sciocchi " "lo sapete che non dovete fidarvi di me!' Aggiunge lei, alla fine si uniscono tutti al coro di risate, ci avviamo verso il bar e nel corridoio incrociamo le guardie con un gruppetto di ragazzi, le guardie salutano la mia amica e le presentano i ragazzi "loro sono i nuovi studenti, alcuni sono nel tuo corso, possiamo fare il tuo nome come tutor per i primi giorni?" Lei si presenta e poi conferma la sua disponibilità, le guardie non ci filano di striscio. Io e lui ci guardiamo con gli occhi sgranati e scuotiamo la testa "tanta fatica per niente!" Sussura lui, io ridacchio "dio se hai ragione!" , mentre camminiamo la sua mano sfiora la mia, poi prende la mia nella sua e le nostre dita si incastrano in modo perfetto, come pezzi di un puzzle, "anzi,a qualcosa è servito a pensarci bene.." sussura portando le nostre mani congiunte alle sue labbra e sfiorando con un bacio delicato la mia mano, "sono riuscito ad avere te". Io sorrido, la familiare sensazione di calore alle guance arriva puntuale, penso che d'ora in poi dovrò conviverci molto spesso.
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Eccomi qui con una nuova storia, speravo che con questa "vacanza forzata " potessi avere più tempo per scrivere ma mi sbagliavo alla grande , comunque ecco una nuova one shot , avevo un sacco di progetti e propositi ma non è andata come speravo 😅 spero di riuscire ad aggiornare più spesso ma non prometto nulla perché ogni volta che lo faccio poi succede sempre qualcosa che rovina i miei piani D:
Alla prossima!
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"immagina.."
RandomPiccole storie , "immagina", una piccola raccolta di "film mentali" (chi è che non se n'è fatto almeno uno una volta nella vita?) Su un ragazzo senza nome che ognuno può immaginare a suo piacimento ♡