Angel or devil? You chose

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Mia mamma mi ha costretta a partecipare insieme alla sua amica ad un corso sul diabete visto che mio fratello è diabetico e "è meglio saperne il più possibile"  (diciamo che non voleva andare da sola e aveva bisogno di una seconda vittima sacrificale.). Mi dirigo verso l'entrata finché aspetto che mia mamma e la sua amica recuperino borse (e un pó di dignità viste le risate piuttosto consistenti) e guardo il mio riflesso sulle pareti a specchio della struttura moderna, sbuffo davanti alla mia combinazione di vestiti decisamente inadatta all'occasione: jeans strappati al ginocchio e in vari punti della gamba, felpa oversize grigia mezza infilata nei pantaloni , capelli raccolti in uno chignon spettinato (almeno si nota meno il rosso dei capelli tinti da poco) e mezzi anfibi neri a tacco alto. Quando varco la porta e mi ritrovo nell'ampia reception mi maledisco ancora di più per non essere riuscita a cambiarmi in tempo (o a nascondermi meglio in casa) , l'ambiente è fino ed elegante , il che stona decisamente con il mio outfit. Scuoto la testa e cerco di concentrarmi sui tacchi che picchiettano sul pavimento, chiaro segno dell'arrivo di mia mamma e della sua amica che ovviamente sono vestite in modo adatto all'occasione (consiglio che a quanto pare per loro non era destinato alle mie orecchie), decido perciò di proseguire visto che la distanza tra noi si è accorciata, perciò svolto verso le scale e con la mia solita fortuna finisco per scontrarmi contro qualcuno. Qualcuno che prontamente mi tiene per le spalle per evitare di farmi finire direttamente a terra, alzo lo sguardo pronta ad imprecare contro questa persona ma sono costretta a mordermi il labbro per trattenere un fischio di approvazione , perché ragazzi penso di essere appena finita addosso ad un angelo! Mi scuso prontamente e mi raddrizzo distanziandomi a malincuore dall'ampio petto fasciato da una camicia bianca leggera che occupa interamente il mio spazio visivo (e vitale) soffermandomi a guardare le braccia forti , nel braccio destro inoltre sotto il leggero tessuto della camicia si intravede l'inchiostro nero di un tatuaggio tribale. Lui ricambia le scuse e si passa una mano tra i capelli , ricci color cioccolato , così belli che devo trattenermi dal passarci le dita in mezzo, e mi sorride dolcemente, labbra rosse e fine , sul viso un pó di barba corta ed ordinata, quel tanto che basta per dargli un tono ancora più mascolino, all'orecchio un dilatatore nero a bastoncino. Lui si schiarisce leggermente la voce, e io mi riprendo dalla mia analisi, forse lo stavo leggermente fissando. . Presa in contropiede indietreggio ancora e mi scuso ancora , ormai penso sia l'unica cosa che riesco a dire senza sembrare ebete , "scusa, non. . Non ti avevo visto. .  È colpa mia . . Ero di fretta . . .non guardavo... ti sei fatto male?" Dico a raffica cercando di spostare l'attenzione dal fatto che lo stavo analizzando completamente, lui scoppia a ridere e dice "tranquilla! Scusa anche io non guardavo! Ti sei fatta male tu piuttosto?" Dio la sua risata, è qualcosa di meraviglioso, vellutata come miele ma graffiante , d'altronde come la sua voce. Prendo fiato cercando di dare una risposta coerente quando mia mamma decide di intromettersi nel discorso "scusa bel ragazzo? Sai dov'è la sala b? " poi si gira verso di me e si accorge della situazione "gli sei andata addosso? Ti è venuta addosso non è vero? Scusala ma non guarda mai dove mette i piedi. Una causa persa in partenza. " io mi copro il viso con le mani gridando "mammaa!!", scosto appena le dita e lo vedo ridere, due piccole fossette ai lati delle guance . "Si si, sono sceso apposta per accompagnare le persone che vengono al corso, Prego seguitemi. . E. . .occhio ai piedi " aggiunge facendomi l'occhiolino, io sento le guance andarmi a fuoco e gli faccio una linguaccia, cambio idea subito dopo quando capisco il suo avvertimento, il pavimento delle scale è di vetro , perciò completamente trasparente. La parte più complicata è stata il pianerottolo, e non capivo dove iniziava il gradino , la scena era più o meno quella di una bambina di 2 anni che cerca di camminare per la prima volta, strisciavo i piedi sul pavimento alla ricerca della profondità rimanendo aggrappata al corrimano come se fosse la mia unica speranza di vita. Grazie al cielo dovevamo fare solo un piano. Arrivati alla saletta lui apre la porta e ci fa cenno di entrare, prendiamo posto salutando gli altri partecipanti del corso , mentre lui rimane sulle porte in attesa di altre persone. Con la mia solita fortuna riesco a sedermi sull'unica sedia che cigola ad ogni movimento, cosa che dopo venti minuti (di un corso di un paio d'ore) manda in esasperazione mia mamma che mi ficca in mano un pó di soldi e mi prega di andare a farmi un giro a prendermi qualcosa alle macchinette e possibilmente di rimanerci il più possibile. Io accetto con gioia e mi defilo verso la porta, lui vede il mio viso felice di abbandonare la sala e cerca di smorzare una risata scuotendo la testa e aprendomi la porta. Io esco felice e raggiungo la macchinetta alla fine del corridoio, leggo le opzioni e opto per una cioccolata calda, inizio a cercare il punto dove inserire i soldi quando una mano si appoggia sulla macchinetta e un petto forte si appoggia sulla mia schiena. Trattengo il respiro e poi sento la sua voce dietro di me "per farla funzionare ti serve una di queste" dice mettendomi di fronte una chiavetta e piegandosi in modo da avere il viso vicino al mio, senza mai spostare la mano a sinistra dalla macchinetta intrappolandomi tra le sue braccia, io giro il viso a destra verso di lui e mi ritrovo i suoi occhi azzurri a pochi centimetri dai miei e il suo respiro sulle mie labbra, sa di menta, mentre il suo profumo sa di pino. Sfioro la chiavetta con la mano e dico "ehh. . Le agevolazioni dei dipendenti!", lui ride scuotendo la testa e poi inserisce la chiavetta "decidi quello che vuoi piccola" io sento le guance infiammarsi al nomignolo e premo il numero della cioccolata. La macchinetta inizia il processo, io mi giro verso di lui appoggiando la schiena al distributore , "quanto ti devo?" Dico spostandogli un ciuffo di capelli che gli è ricaduto davanti agli occhi , stavolta non sono riuscita a fermare quell' impulso. Lui fa un sorrisetto sbilenco e risponde alzando un dito " solo un bacio. " e si passa la lingua sulle labbra, e come si fa a dire di no a delle labbra così? Faccio un sorriso sbilenco e poi prendo la cravatta nera che tiene  allentata e lo tiro verso di me facendo scontrare le nostre labbra, un bacio che diventa subito passionale, le nostre lingue si scontrano e qualcosa di freddo colpisce la mia, mi scosto dal bacio e lo guardo con gli occhi sgranati "è. . ?" Lui fa un sorriso furbo e fa uscire appena la lingua facendomi vedere una piccola pallina argentata sulla lingua, un piercing . Lui si  riavvicina e sussurra sulle mie labbra " e sai che sa fare questa piccolina?..." la sua voce è roca e gli occhi scuri di passione, il mio basso ventre si stringe e sono pronta a ribattere quando un fischio acuto ci fa separare alla velocità della luce, i capelli spettinati e il cuore a mille, la sua camicia bianca sbottonata sui primi bottoni, la mia maglietta che mi ricade sui fianchi, liberata dalle sue mani alla ricerca di pelle da stringere. Il fischio riprende e scoppiamo a ridere quando ci rendiamo conto che non è altro che la macchinetta che segnala la bevanda pronta. La tiro fuori velocemente e la appoggio sul tavolino accanto (rigorosamente in vetro trasparente) in modo da fermare il segnale acustico. Mi mordo il labbro cercando di sistemare la maglietta quando lui si schiarisce la voce e dice "allora. . .per quanto puoi stare fuori?" Io faccio un sorriso furbo e rispondo "lei ha detto 'il più possibile', per caso sai come potrei occupare questo tempo?" Lui si passa le mani tra i capelli e un lampo gli illumina lo sguardo "beh si dà il caso che avrei le chiavi di una stanza vuota. . . " avanzo verso di lui e aggancio le dita ai passanti dei  suoi pantaloni " eh le agevolazioni dei dipendenti!" Rispondo strizzando un'occhio e attirandolo verso di me facendo scontrare le nostre labbra. Mi sa che questo corso sarà più interessante di quello che pensavo.

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Una cosetta non programmata nata da una serata decisamente non finita così bene 😒😒. Spero vi piaccia, ho provato a descrivere meglio la persona stavolta in modo da provare stili diversi 😊😊 spero vi piaccia! Alla prossima 💕💕

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