Maiden for The Heart (7)

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⚠ attenzione, scene con contenuti di violenza ⚠

Mi rialzo da terra e mi guardo intorno, la stanza è fredda e sia pareti che pavimenti sono di cemento. Ci sono delle catene al muro, collegate a grandi anelli di metallo ben piantati nella parete. La stanza è buia e l'unica luce che rimane è quella di una lampada ad olio appoggiata ad una mensola in legno. Era già accesa quando siamo entrati nella stanza, lui aveva già progettato tutto. Avrei potuto dire qualsiasi cosa ma lui aveva già fatto la sua scelta. Mi inginocchio a terra tirandomi i capelli cercando di sciogliere un pó di frustrazione. Non ho intenzione di gridare. Non gliela darò vinta. Io non ho fatto nulla di sbagliato. Da quando difendere il proprio corpo è sbagliato? Da quando proteggere l'unica cosa che simboleggia la purezza di una donna rende una persona cattiva? Alzo gli occhi al soffitto e vedo altre catene con delle polsiere , dondolano sopra di me come una danza ipnotica, mi alzo di scatto cercando di allontanarmi, il cuore batte talmente forte che sembra voglia uscirmi dal petto, indietreggio cercando appoggio sulla parete ma finisco contro qualcosa, mi giro di scatto e appesi su una griglia di legno ci sono fruste, frustini , catene, pezzi di legno e di cuoio, rami di spine legati da un cordoncino. Mi copro la bocca inorridita ... non è una cella. . .è la stanza delle torture... ecco come si vendica ... ed ecco perché nessuna ne parla più. La porta si apre di scatto facendomi sobbalzare, dalla porta fa capolino una ragazza vestita di bianco, una delle serve del bastardo. In mano ha un fagotto bianco, lo sguardo è fisso a terra, "Lady Arya? Il mio padrone mi ha mandato qui per prepararla. . ." Io annuisco tremante , lei appoggia il fagotto a terra, io la prendo per un braccio e le sussurro "devi farmi uscire da qui, lui è uno psicopatico , dammi le chiavi ti prego.." lei inizia a tremare e a balbettare , la porta si spalanca ed entra Juan Carlos  "non fare niente de estupido Clara, sei una brava niña no? Mentre tu..." sibila avvicinandosi al mio viso " tu. . Sono fuori da questa porta. Se non vuoi che la tua punizione sia peggiore es mejor che tu stia Buona .. ."  Conclude rigirandosi tra le dita una mia ciocca di capelli. Io mi scosto di scatto voltando la testa dall'altra parte e mordendomi la lingua per non peggiorare la mia situazione. "Vedo che ci siamo  capiti. " dice con un ghigno "Clara! Finisci di prepararla e poi chiamami quando sarà pronta" lei annuisce e procede a prendere una corda dal fagotto appoggiato a terra. Lui esce sbattendo la porta. Cerco ancora di parlare alla ragazza mentre mi lega le mani ma lei mi sussurra solo "scusa " con lo sguardo triste e poi si rifiuta di rivolgermi ancora la parola. Mi spoglia dal mio vestito togliendolo da sopra la testa per via delle mani legate. Mi ritrovo completamente nuda , l'aria fredda mi pizzica la pelle e le guance si tingono di rosso per l'imbarazzo, imbarazzo solo mio però perché Clara lavora veloce , dal suo sguardo triste sembra abituata sopratutto sapendo già cosa mi aspetta. Srotola il fagotto che altro non è che una specie di vestaglia senza maniche con la chiusura sul retro con un intreccio di fili. Basta tirarne uno perché il tessuto cada ai miei piedi. Mi posiziona poi sotto le catene appese al soffitto e  slega i miei polsi solo per mettermi i polsini imprigionandomi un'altra volta. Le mie braccia sono tirate in una posizione innaturale, so già che il dolore non sarà indifferente se ne usciró da qui viva domani, sono girata in modo da dare le spalle alla porta, sono in punta di piedi perché le catene non sono abbastanza lunghe per la mia altezza. La ragazza recupera le mie cose piegandole e poggiandole in un angolo poi appoggia una mano sulla mia schiena dolcemente " cerca di non dondolare troppo , finché riesci reggiti con le braccia così ti faranno meno male le gambe quando le braccia non reggeranno più. Buona fortuna . . " sento le lacrime pungermi gli occhi e sussurro un Grazie con la voce strozzata. Lei esce dalla porta e la sento dire "padrone , è pronta" "brava Clara. Vai pure" poi sento dei passi, la porta chiudersi e la serratura scattare. "A noi due princesa. Ora vedremo chi è il tuo padrone". Si incammina davanti a me a passi lenti e misurati, fischiettando allegramente, si posiziona davanti agli strumenti e li contempla poi ne prende uno. Si gira verso di me e mi mostra la sua scelta: è una lunga frusta di cuoio che alla fine si divide in molte estremità, sulle varie punte ci sono vari nodi , l'impugnatura è robusta e lavorata , lui la fa schioccare un paio di volte in aria, io non riesco a trattenere un piccolo balzo al suono secco e aspro, lui lo nota e il suo sorriso si allarga "sai . . Adoro il suono che fa , soprattutto quando colpisce la tenera carne di una donna. . E dovessi vedere che meravigliosi segni lascia sulla pelle, soprattutto su una pelle nivea come la tua " sussurra facendo scorrere la frusta sul mio corpo, il tessuto della tunica è leggero e si vede attraverso, " il cuoio è stato lavorato a mano. . Roba pregiata, adatta ad una donna raffinata come te. . " sussurra facendola scorrere tra i miei seni io cerco di allontanarmi  facendomi dondolare indietro per cercare di mettere distanza, ma le catene sono troppo corte ed è inutile. Lui mi gira attorno poi recupera un secchio con dell'acqua che prima non avevo notato "ma sai quando mostra tutto il suo potere questa piccolina? Quando è bagnata! Oh come colora la pelle!" Dice mettendo la frusta nel secchio e poi tirandola fuori lasciando una scia di gocce a terra, "ma ora basta parlare!" Sì posiziona dietro di me "di solito lascio la tunica per un pó di tempo ma per quello che hai fatto ti meriti un trattamento speciale. " sussurra tirando il filo e sciogliendo il nodo. Il tessuto della tunica scivola a terra scoprendo il mio corpo. Lui emette un fischio di approvazione mentre io stringo gli occhi per trattenere le lacrime e mi mordo il labbro in modo da tenere le parole ferme in gola . Lui mi accarezza la schiena con una mano, io sposto il mio peso avanti cercando di allontanarmi dal suo tocco "ahn è così che stanno le cose? Non imparerai mai princesa. . " si allontana di qualche passo, io stringo gli occhi, sento lo spostamento  e la frusta che taglia l'aria e atterra con forza sulla mia schiena. Il primo di molti altri colpi.  Il dolore è più grande di quello che mi aspettassi , ad ogni colpo il mio corpo si sposta cercando di evitarlo , cosa impossibile visto il modo in cui sono bloccata, mi mordo il labbro fino a sentire sapore di sangue in bocca, non devo gridare. Le lacrime mi rigano le guance e i colpi risuonano nella stanza. Il bruciore si propaga come onde di un maremoto. Qualcosa di caldo mi scivola sulla schiena, piccole gocce rosse cadono sul pavimento. Tengo i miei occhi serrati concentrandomi sui bei ricordi, devo allontanare la mente da tutto questo. Prima o poi il dolore finirà.

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Grazie per il nome giselledanna04
Spero che questo capitolo vi piaccia, ne mancano ancora un paio 🙈

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