Lo guardo a bocca aperta mortificata , i due ragazzi dietro di me ridacchiano e scuotono la testa, tutti i pezzi si collegano e mi tornano in mente tutti i nostri "incontri". Lui si passa una mano tra i boccoli castani e sorride con un luccichio negli occhi, io mi porto la mano alla bocca e mi affretto a dire "mi scusi! Mi perdoni la prego! Non era mia intenzione!", lui scuote la testa cercando di rassicurarmi ma nel profusarmi in infinite scuse e inchini la mia fronte collide con la sua . Il suono sordo della collisione si propaga portando tutta l'attenzione verso di noi. Il mio cuore si ferma e la vergogna mi colpisce come una doccia fredda. Solo io posso dare una testata al principe al quale sono stata affidata. Mi rialzo di scatto allontanandomi di un passo, ormai quasi tutti ridono , lui si porta una mano alla fronte, "scusa! Scusa!" Dico cercando di non fare tremare troppo la voce, lui scuote la testa stringendo gli occhi, se il suo dolore è pari al mio ora probabilmente gli sta rimbombando nella stessa. In un gesto automatico gli accarezzo la fronte scostando i capelli in modo da controllare l'entità del danno sfiorando piano la sua pelle calda sotto al mio tocco, lui si ritrae di scatto spalancando gli occhi come se il mio tocco l'avesse bruciato , la stanza sprofonda nel silenzio , mi rendo conto solo dopo della gravità della mia azione, lo guardo mortificata con le mani tremanti. Lui però mi stupisce, alza lo sguardo verso di me e mi sorride dolcemente, il mio cuore perde un battito quando vedo un velo di rosso colorargli le guance , "scusa non sono abituato " dice lui in modo tranquillo, "perdonami tu; ho fatto da insegnante in una piccola scuola e dai bambini ho preso l'abitudine di vivere le mie emozioni completamente, e i modi in cui un semplice tocco poteva essere di conforto in certe situazioni come un ginocchio sbucciato o un giocattolo rubato. " lui mi guarda con un'emozione negli occhi che fatico a decifrare ma che forse si avvicina molto alla dolcezza. "È una cosa bellissima. Allora forse dovresti insegnarmelo" dice scostando la mia sedia e facendomi cenno di sedermi , raccolgo la gonna in modo da potermi sedere in modo decente "questo vuol dire che non mi spedirà a casa a calci?" Rispondo con un sorriso di gratitudine , lui si siede sulla sedia vicino alla mia e risponde "certo che no", "almeno per stasera" sussurro io abbassando lo sguardo verso il piatto guadagnandomi una sua risata. Peccato che io fossi seria.
~I giorni successivi~
Durante i giorni successivi il tempo trascorre tranquillo e lento, ho scoperto che il principe è gentile e sensibile ed è un ragazzo genuino però molto insicuro sul fatto di essere un buon re. Ha bisogno di sostegno e di rassicurazioni, ha un gran cuore e so che farà le scelte giuste però a volte ha bisogno di una piccola spinta. Quanto a me passo le mie giornate a scegliere i libri da leggere nella meravigliosa biblioteca che ha messo Paolo a mia disposizione, le immagini del momento in cui ho messo piede in quella stanza mi riempiono la mente e le mie guance avvampano: sono seduta vicino alla fontana in giardino mentre per la millesima volta sfoglio le pagine consumate da anni di lettura dell'unico libro che possiedo , l'unico mio svago. Me l'ha regalato mio padre il giorno del mio decimo compleanno, ha speso tutti i risparmi che gli erano rimasti ma si è giustificato dicendo che se avessi coltivato la mia mente forse sarei riuscita a trovare un lavoro che mi avrebbe sostenuto e avrei comunque potuto ripagargli il libro in futuro, soldi che non ha mai voluto accettare da me in ogni caso. Il principe l'ha notato e mi ha interrogato sulla mia passione per i libri, poi con uno sguardo furbo mi ha afferrata per un braccio conducendomi verso una struttura a vetri circondata da grandi piante che come mani proteggono quel piccolo scrigno, i bordi della struttura sono di acciaio lucido mentre la forma esagonale interamente composta da pannelli di vetro crea giochi di luce con il sole che filtra tra le foglie dando una meravigliosa illuminazione naturale sia di giorno che di notte, immagino la struttura durante il brutto tempo, con la pioggia che avvolge questo piccolo nido di cristallo quasi come una bolla nella natura, come una goccia di rugiada su un foglia . Gli scaffali bianchi sono disposti in cerchio a diverse altezze al centro della stanza , lungo i bordi invece, appoggiati ai vetri ci sono lunghi divani e qualche poltrona imbottita, ma la zona che mi lascia più a bocca aperta è la zona centrale: il cerchio vuoto all'interno dell'ovale composto dalle scaffalature dove un'amaca è appesa a due sostegni ancorati al pavimento . mentre scorro con le dita sulle ruvide copertine dei libri immagino lui la sera dondolarsi sull'amaca con il libro in grembo , i boccoli scompigliati la camicia bianca che scivola morbida sui fianchi lasciando scoperta una porzione di pelle bronzea, la luna argentea che illumina il suo viso giocando con i riflessi , le sue labbra morbide aperte in un sorriso invitante. . La sua mano sulla spalla mi riporta alla realtà e con un urletto mi scontro con un piccolo carrellino facendo cadere metà dei libri che erano su di esso. Mi copro il viso con le mani al ricordo di quella figuraccia e rido. Quella biblioteca è diventata ormai il luogo in cui passo più tempo. Mi rialzo dalla morbida amaca e recupero un paio di libri dallo scaffale, fuori inizia ad essere buio ed è meglio rientrare, non vorrei che la governante si preoccupasse vedendo luci accese ad un tale orario. Esco chiudendo la porta alle mie spalle e con un respiro profondo respiro l'aria frizzante e fresca, l'autunno si sta avvicinando . Le foglie scricchiolano sotto i miei piedi, le chiome degli alberi iniziano a cambiare colore e piccoli funghi avvolgono le basse radici, domani potrei venire a prenderli con i bambini e portarli alla cuoca. Angie saprebbe certamente come usarli al meglio. Con questi pensieri e il sapore dei funghi già in bocca entro dalla porta sul retro cercando di non fare troppo rumore. I miei passi risuonano nei corridoi vuoti. Stringo al petto i libri, il corridoio è cupo e illuminato solo dal riflesso della luna, avrei dovuto prendere una candela... mi guardo le spalle . . Mi sembra di essere seguita .. no . . Saranno solo suggestioni. È tutto buio. Aumento il passo e svolto velocemente nel corridoio successivo, la mia corsa viene fermata da qualcosa , o meglio: qualcuno. "Hey princesa dove corri?" Dice una voce roca mentre delle braccia forti mi stringono le spalle. Alzo lo sguardo, la luce della luna illumina il sorrisetto furbo del ragazzo che si era seduto a tavola vicino a me il primo giorno. Sono venuta a sapere che è un duca o una cosa del genere di una cittadina spagnola. Ma sopratutto sono venuta a conoscenza della sua "fama" con le ragazze, peccato che io non sia una di loro. Mi schiarisco la voce e cerco di fare un passo indietro ma lui non accinge ad allentare la presa su di me. Il mio cuore inizia a battere più forte. "Sto tornando nella mia camera . La prego di lasciarmi andare. " dico stringendo i denti. "Che ne diresti di venir conmigo nella mia?", dice avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra, il suo fiato puzza di alcolici e tabacco, volto il viso dall'altra parte. "Direi di no. . . Signore " aggiungo con un ringhio. Lui mi spinge contro il muro, i libri mi cadono dalle mani con un tonfo sordo. Le sue labbra iniziano a farsi strada sul mio collo, il mio stomaco si stringe, mi viene da vomitare. Non è così che mi dovrebbe far sentire il tocco di un uomo. Lui è alto e torreggia su di me, ma posso far giocare la grandezza a suo sfavore. Con il piede sposto uno dei libri a terra, quello con lo spessore più grosso , e lo posiziono qualche centimetro più avanti del suo piede, poi mi sposto un Pó a sinistra, lui segue automaticamente il movimento per non lasciarmi scappare ma così facendo appoggia il piede sul libro, non interamente però, cosa che pregiudica il suo già scarso equilibrio da ubriaco , inizia a barcollare all'indietro le sue mani si staccano dalle mie spalle mentre le sue braccia cercano in un tentativo inutile di riacquistare la posizione , io ne approfitto per spingerlo e lui finisce naturalmente a terra a gambe all'aria. Mi volto per iniziare a correre ma riesco solo a muovere qualche passo perché lui a carponi mi afferra la caviglia, in quel momento non rifletto più. Agisco. Con tutta la forza che ho gli tiro un calcio, quasi soddisfatta di rovinare quel bel visino , lui molla la presa gemendo di dolore mentre io finalmente libera corro verso la mia camera. Spalanco la porta a corto di fiato ormai non più curante del rumore, poi chiudo la porta subito e mi ci appoggio con la schiena tremante. I suoni sono attutiti dal martellare del mio cuore perciò quando delle mani si appoggiano sulle mie spalle trattengo a malapena un urlo. "Sshh. . .Hey. . . Sono io. . Angie!" , la voce dolce della mia amica mi riporta alla realtà , la guardo con gli occhi lucidi , lei mi scosta i capelli dal viso "che è successo?" Le lacrime iniziano a rigarmi le guance e balbetto tra i singhiozzi "duca .. . Spagnolo... ha cercato . .. di ... di. . . " "sssh oh piccola . . Ho capito . . . Sssh. . ." Mi sussurra stringendomi tra le braccia. Rimaniamo così per quelle che sembrano ore, con lei che mi sussurra parole di comforto mentre io cerco di non pensare alla probabile vendetta del duca. Perché anche questa è una delle cose che ho scoperto di lui : si vendica con le ragazze che si ribellano a lui . Non si sa cosa faccia loro né in che modo, però sono piuttosto certa che vista la sua rivalità con il principe non la prenderà tanto sul leggero con me. Prendendo respiri profondi appoggio la guancia sulla spalla di Angie e guardo la finestra , la luna viene oscurata dalle nuvole e il buio avvolge la stanza.-----------
Sono tornata! Lo so che mi odiate 😂 purtroppo ho avuto un pó di problemi nell'ultimo periodo (oltre alla quasi nulla connessione internet) , manca ancora un capitolo a questa storia e poi ho un'altro capitolo separato a questa "serie" a cui sto lavorando 😊 spero vi piaccia!
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"immagina.."
RandomPiccole storie , "immagina", una piccola raccolta di "film mentali" (chi è che non se n'è fatto almeno uno una volta nella vita?) Su un ragazzo senza nome che ognuno può immaginare a suo piacimento ♡