i will find you (part 3)

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Him~
Picchetto le dita freneticamente sul bracciolo di morbido velluto della poltroncina in sala di attesa, allungo le gambe cercando di far riprendere la circolazione per il troppo tempo seduto. Una mano calda si appoggia alla mia "andrà tutto bene" sussurra la ragazza vicino a me, la bocca rilassata in un morbido sorriso , io appoggio la fronte sulla sua "lo sai che odio queste cose.." lei striscia il naso piano sul mio facendomi arrossire "lo so.. ma il nostro contatto ha detto che sarà una cosa veloce..ancora poco e poi potremmo andare a divertirci un pó" , dice l'ultima frase con una nota di sensualità che promette molte cose buone. Io ricambio il suo sorriso e sussurro sulle sue labbra "che tipo di divertimento?" Lei ride e mi spinge indietro "scemo ne parleremo dopo" io rido e mi appoggio alla sua spalla. "Ah aspetta quasi dimenticavo " sussulta lei, io giro il viso verso di lei inarcando un sopracciglio lei assume un'espressione seria e dice "Ora tocca a me" appoggia la fronte sulla mia e una scarica mi attraversa il corpo , una scena sfocata si fa largo nella mia mente: un prato verde con una vecchia altalena blu, vitigni che sfilano sotto i miei occhi, sono in una macchina , un sottopassaggio con un murales di quella che sembra essere wonder woman, il mio cuore batte più forte, mi sta portando a casa sua. Una strada principale, una targa su un muro, una fitta mi fa piegare in due dal dolore...concentrati Cazzo, devi riuscirci altrimenti non te lo perdonerai domani mattina, qualche lettera riesce a fare capolino dalla cortina d'ombra, una o, una i e una s . Una casa bianca, porte che sbattono, grida, piatti che si rompono e poi buio. Lei si scosta velocemente da me, una morsa mi stringe il cuore, sento dolore, tristezza, rinuncia. Apro la bocca ma le parole mi muoiono in gola tanto forte è la sensazione che mi ha travolto, lei si volta dall'altra parte, "non avresti dovuto vederlo . Scusa " , io boccheggio ma mi riprendo subito strigendola tra le braccia "non pensarci nemmeno di scusarti... Io...dio Come vorrei essere lì con te...mi sento inutile. Ho sentito tutto il tuo dolore e darei qualsiasi cosa pur di alleviarne un pó.." Le lacrime le rigano le guance, gliele asciugo accarezzando dolcemente la sua pelle morbida "lo stai già facendo ...solo quando sono con te mi dimentico di tutto il resto " mi dice appoggiando le mani sulle mie, il mio cuore perde un battito. Possibile che questa ragazza significhi così tanto per me? E perché devo perderla ogni notte? Mi uccide sapere di non poterla salvare né nei sogni né nella realtà. Il suono di una porta che si apre ci fa staccare e rimettere dritti. Ci alziamo in piedi e una donna piuttosto robusta in tailleur si avvicina a noi "il nostro capo ha discusso con il suo socio e siamo arrivati ad un compromesso. Basta solo che firmiate qui " dice con voce melliflua sorridendo cordialmente e porgendoci il foglio, una luce strana quasi famelica nei suoi occhi mi fa dubitare perciò decido di leggere bene il foglio, purtroppo è molto vago , chiedo spiegazioni ma la risposta è un secco "prendere o lasciare" guardo lei in cerca di conferma. Lei annuisce incerta e sussurra "È l'unica possibilità che abbiamo...lo sai" io sospiro e firmo. Il sorriso della donna si allarga mentre ci guida verso la porta blindata a sensore simile a quella di una banca, io allungo la mano per prendere quella della mia principessa (non sapere il suo nome è qualcosa che mi spezza il cuore ogni notte) ma la donna si è posizionata tra noi due con aria disinvolta e non prova minimamente a spostarsi o farmi passare perciò sbuffo e infilo le mani in tasca dopo aver premuto l'interruttore ed essere entrato nelle porte, pochi secondi dopo sono fuori e inspiro la fredda aria invernale. Mi giro pronto a prendere la ragazza tra le mie braccia ma quando dopo ripetuti suoi tentativi la porta non si apre leggo il panico nei suoi occhi, il nostro tempo sta per finire. La vedo parlare con la donna in tailleur chiedendole aiuto la donna ride e le sventola il contratto in faccia. Lo sapevo che non dovevo fidarmi. Voleva lei. Lei era la condizione da accettare e quel bastardo del nostro contatto lo sapeva. Ringhio dalla rabbia e inizio a prendere a pugni la porta, lei si inginocchia a terra, non ci credo che lei si arrende così facilmente...sta elaborando qualcosa... la donna in tailleur sparisce ridendo, lei si guarda attorno poi si alza e corre verso il banco della reception vuoto, torna mostrandomi trionfante la sua arma : una bomboletta di profumo per ambienti , poi fruga nella sua borsa e tira fuori un piccolo accendino verde, ecco dov'era! Deve averlo preso prima, non vuole che fumo perciò me l'ha nascosto! Scuoto la testa ridendo . Poi prende una delle poltrone della sala di attesa trascinandola a terra cercando di fare il minimo rumore, poi punta al sensore antincendio, spruzza e accende l'accendino, una vampata di fuoco si espande, l'allarme antincendio inizia a risuonare e le porte di sicurezza si spalancano , grida arrivano dal corridoio "nessuno può scappare da qui! Ingenui!" Ululati si levano alti, io la prendo per il polso e iniziamo a correre , tre grossi cani neri ci seguono da dietro "corri, ce la possiamo fare!" Le grido lei ansima e poi sussurra "grazie..", uno dei cani ci ha raggiunto e si è attaccato alla sua gamba, le sue urla di dolore mi fanno stringere il petto e grido "NOOO" , la sua mano scivola dalla mia, un dolore acuto si propaga dalla mia spalla , i denti del cane nero affondano nella mia carne facendomi cadere all'indietro, poi il buio mi avvolge.
Mi sveglio ansimando e stringendomi la spalla , gocce di sudore mi imperlano il viso. Mi alzo e vado in bagno controllando l'entità del danno , una chiazza rossa e gonfia copre la spalla destra, apro il rubinetto e lo posiziono sull'acqua fredda poi bagno quel punto cercando di portare un pó di sollievo. Stanno iniziando a diventare sempre più fisici da quando abbiamo iniziato a condividere nuovi pezzi di informazioni... dobbiamo trovarci in fretta e se lei quando si sveglia continua a negare la cosa potremmo finire con il farci male davvero.

Her ~ mi sveglio di scatto tremando e stringendomi la gamba dal dolore, mi allungo verso il comodino accendendo la luce e controllo la mia gamba , a metà del polpaccio c'è un'alone rosso/violaceo con un dolore pulsante, sfrego la pelle cercando di alleviare il dolore poi vado zoppicante verso la scrivania e recupero da un cassetto il ghiaccio istantaneo che ormai è diventato parte integrante dei miei risvegli, mi faccio scivolare a terra e poi con un pugno attivo il ghiaccio e lo appoggio sulla zona infiammata. Mi passo una mano tra i capelli cercando di domare i nodi che si sono formati per il sonno agitato... come è possibile che ogni volta che mi risveglio mi sembra di aver vissuto quella situazione vedendo i segni sul mio corpo.. non è mai stato così doloroso... Mi butto a terra colpendo con il gomito la scrivania e trattenendo a stento un urlo di dolore mi copro il viso con le mani per evitare di beccarmi in faccia quello che è caduto dalla povera scrivania traballante. Con un tonfo sordo qualcosa cade nel cestino vicino a me, sospiro per il mancato pericolo e mi accingo a recuperarlo (visto che so che poi me ne dimenticherei) , guardo all'interno e poi tiro fuori la penna caduta, poi noto il foglio accartocciato e guidata da un impulso istintivo lo recupero. Mi siedo sulla sedia girevole della scrivania e apro il foglio stendendolo  bene e rileggo la mia grafia tremolante per l'agitazione. Mi mordo il labbro poi allungo una mano verso il computer portatile, apro la pagina internet e scrivo "anime gemelle", poi ne apro un'altra ancora e scrivo "parchi con panchine rosse" .

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Ecco il nuovo capitolo, mi sentivo ispirata da un sogno fatto (con annesso crampo alla gamba  con un tempismo perfetto) perciò il capitolo è uscito prima del previsto  ;)
Spero vi piaccia!

P.s: i luoghi da cui arrivano i protagonisti non esistono davvero ma sono frutto della mia immaginazione (Come anche i nomi che avranno i paesi che scopriranno - o forse no- i nostri protagonisti ) 😊😊

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