capitolo 64

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SPAZIO AUTRICE: ciao a tutti, sono terribilmente dispiaciuta peer tutto il tempo che è passato. Elizabhet e Alex mancavano molto anche a me. Vi pubblico questo capitolo ora come segno di scusa, stasera ne posterò altri due ed anche domani. Spero che continuiate a sostenere me e questa storia nonostante la mia lentezza.

grazie a tutti e godetevi il capitolo! :)

La mattina seguente mi sveglio in anticipo così faccio le cose con calma. Matisse in

taxi non si è lamentata speriamo faccia lo stesso in aereo.

"E questo micio?" Chiede Tony con gli occhi a cuoricino

"È lady Matisse, un regalo di compleanno, vuoi tenerla"

"Oh provare a tenerla! Riesce ad avvicinarla solo Lizzy" borbotta Alex, io l'allungo

verso lui che la prende iniziando ad accarezzarla con dolcezza e lei fa le fusa.

"Sarà che siamo gemelli" sorride lui. In aereo dorme beata sulle sue gambe. All'arrivo

devo decidere cosa fare.

"Allora Alex vieni con noi da mio padre e poi andiamo a casa tua.

Sono sicura che mio padre sarà felicissimo di ospitarti Tony"

Arrivati davanti alla casa noto una nuova macchina una Ford a 5 posti grigia, credo

anche usata, si è preso una macchina. Busso alla porta ad aprirmi è mio padre.

"Tesoro ti aspettavo sabato" mi bacia la guancia

"Già ma nel frattempo ho fatto scoperte, ho trovato la mamma e ti ho portato un

sorpresa" Tony mi raggiunge poco dopo con le valige. Mio padre lo squadra da testa a

piedi

"È il suo nuovo figlio?"

"Papà è tuo figlio e mio gemello, nelle ecografie era coperto da me, e mamma ha

deciso che per te era troppo difficile badare a due figli in più e ti ha lasciato solo me"

sgrana gli occhi.

"Entrate" ci lascia passare

"Salve signor Doson"

"Alex che piacere rivederti" dà una pacca sulla spalla a mio padre. La casa era proprio

come la immaginavo

"Papà io dormo da Alex"

"Bene, Tony al piano di sopra c'è una stanza ordinata puoi metterti li"

"Certo starò fino a quando la mia stanza in college non si libera della fidanzata del

mio coinquilino" sale a posare le valige e scende subito dopo. Sento abbaiare cosi mi

volto verso mio padre

"Hai preso un cane oltre all'auto" annuisce. Esco nel giardino sul retro è un Labrador

nero, appena mi vede inizia a farmi le feste, Matisse inizia a soffiare

"Ehi Matisse fai la brava" zompa giù dalle mie mani e corre da Tony girandogli tra le

gambe, che vanitosa.

"Bene dobbiamo parlare" dice mio padre facendoci sedere sul tavolo in cucina.

Iniziamo a raccontare della nostre vite e semplicemente vanno molto d'accordo, se io

ho il carattere tempestivo di mia madre mio fratello ha il carattere pacato di mio

padre.

"Bene adesso noi dobbiamo andare, torno domani per pranzo" bacio la guancia ad

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