Capitolo 15

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Il sole filtra dalla finestra facendomi svegliare, lego i capelli in una crocchia disordinata e scendo a fare colazione, ancora con la maglietta di mio fratello
"Buongiorno" dico entrando
"Anche a te" risponde Kevin
"Gli altri?"
"Alex è sparito ieri sera, Nick e Steph dormono e James è uscito con uno a colazione" devo chiedergli tutto, ora che ci penso lui parla sempre di me, che egoista che sono. Mi preparo il caffè amaro.
"Allora vuoi dirmi chi è uscito di prigione?"Mi chiede da dietro mentre io preparo il bacon.
"Nessuno" dico decisa, lui mi afferra per i fianchi e mi fa voltare, intrappolandomi tra lui ed il bancone, mi fa alzare il viso con due dita sotto al mento, lo guardo negli occhi
"Dimmi la verità" io sbuffo.
"Mio padre" sussurro, una scintilla di sorpresa gli attraversa gli occhi
"Chi ha fatto tuo padre per finire in prigione?" Io stringo i pugni e lui se ne accorge, e mi stringe la mano.
"Non voglio parlarne"
"Ti farà bene"
"Non ce la faccio, davvero vorrei ma non riesco più a fidarmi delle persone"
"Ed io non sono le persone"
"Ti rendi conto che ci conosciamo da 14 giorni? Meno di un mese"
"E allora? Io ti ho dato il tuo primo bacio"
"Per niente soddisfacente" Lui mi si avvicina pericolosamente
"Non evitare il discorso"
"Mio padre mi menava" mi avvicino tanto che i nostri masi si toccano. Lui mi guarda e sta zitto, sembra cercare di assimilare le mie parole.
"Ma che bel buongiorno" Alex entra in cucina e Kevin si stacca da me, i nostri occhi però non si perdono un secondo, dopo qualche secondo Lui scuote la testa incredulo
"Non è possibile" sussurra, Alex lo guarda confuso, lui distoglie lo sguardo ed esce dalla cucina. Alex mi guarda e non proferisco parola
"Certo che avevo ragione sei una puttana da me al mio migliore amico" io mi giro di scatto verso Alex
"Senti tra me e lui non è successo niente, e sei tu quello che mi ha ignorato negli ultimi 4 gironi lo stesso che ieri sera si mangiava Molly e che non ha dormito nel suo letto stanotte" Lui mi guarda e poi scoppia a ridere
"Cosa pensavi che fossi un ragazzo per bene, pensa che le altre dicono che mi si legge in faccia che sono un puttaniere" si siede con le gambe sul tavolo
"Bene allora non giocare con me, ed io posso fare cosa voglio nella mia vita sentimentale tanto per te ero una ragazza da usare no, e poi diciamocelo un bacio non mi rende puttana. Piuttosto tu non saprai mai cosa significa fare l'amore con qualcuna che non la da a tutti, qualcuno che potrebbe farti emozionare" Lui stringe la mano intorno alla sua tazzina
"E chi ti dice che non mi sia già successo?" Mi avvicino a lui, chinandomi a pochi centimetri dal suo viso, poggiandogli una mano sul petto dove sta il cuore sentendolo accelerare
"Non ti emozioneresti alla vicinanza con una ragazza qualunque" mi allontano di scatto, mi volto per andarmene ed in quel momento una tazzina viene lanciata sul muro accanto a me, mi fermo ed osservo il caffè scivolare sul muro. Mi volto e lui è in piedi dietro di me con la mascella tirata e i pugni stretti
"Non prenderti gioco di me" ringhia
"Oh non lo farei mai" dico con un ghigno, lui mi afferra per un polso
"Non usare quel tono con me" mi urla da vicino al viso, ed io non batti ciglio
"Se no che fai? Mi meni?" Lui stringe la presa sul mio polso
"Non mi farei scrupoli non me ne frega niente che sei una donna se mi provochi uno schiaffo te lo tiro" io spalanco la bocca e gli tiro un calcio nella parti basse e lui cade a terra
"Non avvicinarti più a me" gli tiro un calcio. Quando esco dalla cucina trovo Kevin che mi guarda sbalordito, sembra incazzato
"Perdonalo non lo farebbe mai, hai toccato un tasto dolente" io scuoto la testa e salgo in camera.
POV'S ALEX
mi rialzo lentamente in quel momento entra Kevin che mi tira un pugno facendomi barcollare all'indietro e sanguinare il labbro.
"Cazzo ma oggi è il giorno del colpite Alex"
"Che cazzo ti è passato in testa. Le hai detto che volendo l'avresti menata"
"Lei ha detto che non proverò mai un emozione con una ragazza che non sia una puttana, chi cazzo si crede di essere?" Odio quella ragazzina, riesce a provocarmi troppo facilmente
"Chi cazzo ti credi essere te?"
"Non l'avrei menata veramente e lo sai"
"Ma lei no!" Urla
"Ma è sotto inteso"
"Per lei no?" Perché no? Nessun ragazzo menerebbe una ragazza, tanto meno così bella, che motivo avrebbe per farlo?
"No la sua era una scusa per menarmi, era ovvio che non avrei alzato un dito su di lei"
"È stata menta dal padre quando era bambina" sbraita, io mi paralizzo, il padre la menava? Come si può guardare quegli occhi e avere il coraggio di merla, come si può anche solo desiderare di spegnere quel sorriso meraviglioso. Mi infilo le mani nei capelli tirandoli leggermente frustrato. Ok il pugno me lo meritavo tutto
"Io non lo sapevo"
"Ci mancherebbe, ora sali le chiedi scusa" io scuoto la testa
"No"
"Noi usciamo" urlano Nick e Steph dal salone. Kevin mi guarda male
"Anche io devo uscire, per favore non distrugete casa." Mi da una pacca sulla spalla e se ne va. Ok devo chiederle scusa, a me piace avere ragione ma quando ho torto lo ammetto. Salgo in camera ma la sua stanza è aperta e lei non è dentro. Osservo il pianoforte non tocco un tasto da due anni. Mi siedo sullo sgabello davanti, prendo un bel respiro posiziono le mani ed inizio a suonare sing of time, cantando anche, chiudo gli occhi ricordando la prima volata che suonano questo canzone, lei piccola sorellina di infanzia era la a guardarmi con grandi occhioni azzurri, ammaliata dal suono del pianoforte, e canticchiava la canzone. Sento le emozioni invadermi il cuore allontano ogni demone dalla mia mente, quei due occhioni azzurri mi salvano ogni volta. Sono gli ultimi accordi e apro gli occhi.
POV'S LIZZY
mi avvio verso la mia camera con un asciugamano sul corpo per prendere i vestiti, mi fermo allo stipite sentendo Alex suonare, poco dopo inizia anche a cantare, sembra rilassato come me quando suonavo. Mi salgono le lacrime agli occhi per la tristezza della canzone e l'empatia che sento verso Alex. Si volta verso di me e sembra imbarazzato, si alza di scatto.
"Scusami se ho suonato" io scuoto la testa
"Almeno quel pianoforte servirà a qualcosa"
"Scusami anche per prima" si mette una mano dietro la testa
"Non sfiorerei una donna neanche con un dito" sussurra. Sorrido fiera, anche perché io sono una persona orgogliosa e non avrei mai chiesto scusa.
"Non fa niente" mi squadra notando solo ora che ho indosso solo un asciugamano
"Vattene" indico la porta ridendo Lui alza le mani in segno di resa.
"Ehi lunedì ti accompagno e riporto io" esce dalla stanza chiudendo la porta, io mi vesto e sistemo i capelli.
"Oi che vuoi per pranzo cucino io" Alex apre la porta mentre io mi sto pettinando
"Mhh non mi fido di te, cuciniamo insieme va" Lui si mette una mano sul cuore
"Così mi offendi" io gli faccio la linguaccia, lui mi prende a sacco di patate
"Non si fa, bambina cattiva" io mi dimeno e lui mi lascia scendere prima delle scale, io gli salto a cavacecio sulla schiena, e lui scende con me sulla schiena, raggiungiamo la cucina ed io collego il telefono alle casse facendo partire la musica, lego i capelli in una crocchia disordinata
"Come sei carina" Alex mi tocca il naso
"Che ne pensi di cucina italiana?"
"Lasagne per tutti" annuncia. Ci dividiamo i compiti ed iniziamo a cucinare. Io mi muovo leggermente mentre cucino e Alex canticchia sotto voce. Alza sempre di più la voce ed io mi muovo sempre più evidentemente, fino a quando ci ritroviamo a cantare a squarcia gola sul divano ballando come matti. Io gli salto in braccio continuando a cantare. Dopo poco scoppiamo a ridere ritornando a cucinare, lui mi lancia la farina in faccia
"Come hai osato?" Urlo ridendo,
"Così" prende altra farina e me la lancia, io prendo un pomodoro e glielo schiaccio in testa, lui afferra il sugo e mi riempie la faccia con una manata e poi inizia a correre, afferro un uovo e lo seguo,
"Fermati" gliela lancio ma si spiaccica sulla televisione, corriamo entrambi in cucina armandoci di cibo, lui mi lancia i pomodori che si spiaccicano sul tappeto, io gli spruzzo il formaggio saprai ma lui si abbassa e finisce sullo specchio, mi lancia un altro uovo ma abbassandomi va a finire sul pavimento. Lui finisce il cibo a me resta un uovo, lo seguo fino a l'atrio mettendomi aggrappata dietro di lui gli schiaccio un uovo in testa. In quel momento la porta di casa si apre rivelando i nostri amici che si immobilizzano a guardarci increduli. Divento rossa in viso, Alex mi lascia scendere lentamente. Kevin entra in salone e si paralizza
"Meglio sporca che distrutta" alza le spalle, io e Alex ci guardiamo preoccupati
"Qui pulite voi, si mangia fuori" annuncia Nick

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