Capitolo 69

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Indosso un abito blu lungo fino ai piedi, attillato sul seno fino si fianchi per poi

scendere leggero fino a terra. Le maniche a canottiera sono una composizione di

tessuto bianco ricamato con sopra tutti brillantini, sui fianchi il tessuto si stringe

davanti formando delle pieghe, retto da dei brillanti meravigliosi. Metto dei tacchi blu

semplici opachi, lego i capelli in una coda alta aggiungendo alla coda un fiocco con un

nastro dello stesso colore del vestito. Metto fondo tinta,blush, eye-liner, mascara e

rossetto rosso. Non aggiungo nient'altro.

"Ti muovi" urla Alex da fuori. Afferro una borsetta da mano bianca

brillantinata, infilo telefono, un po' di soldi e le sigarette.

"Eccomi stai calmo" Sbuffo uscendo di corsa. Scendo le scale alla velocità della luce,

tutti mi stanno già aspettando nell'attiro, arrivo con il fiatone

"Scusate il ritardo" il signor Ford mi squadra

"Attesa ripagata. Ti presento mia moglie, Felicia, è appena tornata dall'Africa dopo 6

mesi di beneficenza" una donna bassina molto magra mia allunga la mano, ha i capelli

mori legati in una acconciatura complicata, un pesante trucco per cercare di sembrare

più giovane, tentativo riuscito dato che dimostra al meno 5 anni di meno. Ha un

vestito lungo color crema a mezze maniche leggermente scollato davanti, la gonna è

lunga e di semplice tulle, l'unica cosa a impreziosire quell'abito è una cinta di diamanti

abbinata ad una collana e degli orecchini altrettanto appariscenti

"Piacere Elizabhet" le stringo la mano che lei ritrae immediatamente. Tutti iniziano ad

uscire noto che accanto all'auto c'è mio fratello in giacca e cravatta.

"Che ci fai qui?" Gli Chiedo confusa

"Margaret mi ha invitato. Sei bellissima sorellina" mi sorride caloroso

"Anche te non sei niente male fratellino, be allora forse oggi vedrai la mia vera

natura" mi bacia la guancia

"Persino il signor Ford ti si mangia con gli occhi, per non parlare di sua moglie sembra

che tu sia la sua più grande sfida, chi penserebbe di paragonarsi a te anche a me

verrebbe la depressione" mi sussurra all'orecchio io trattengo una risata. Saliamo

sulla limousine. Io sono tra Alex ed il Signor Ford.

"Allora siete pronti per il viaggio?" Chiede mio fratello per rompere il ghiaccio

"Si non vedo l'ora" sorrido entusiasta.

"Dove andate per curiosità?" Chiede Felicia

"Ai Caraibi" risponde secco Alex

"Oh che bel posto, ci siamo stati in luna di miele tesoro, ricordi?"

"Come dimenticare" sorride il signor Ford. Arrivati scendono tutti dall'auto sia Dylan

che Alex mi allungano la mano per aiutarmi ed entrambi si fulminano, per non ferire

nessuno mi alzo da sola affiancando mio fratello. Con la coda dell'occhio li guardo,

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