Capitolo 48

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"Sono arrivati!" Afferma Steph, io mi siedo sulla poltrona davanti al camino. I ragazzi legano ad una sedia una ragazza mezza nuda bendata, con una pezza in bocca che si agita.
"Poverina" li guardo male
"Si agitava troppo" si difende James. io scuoto la testa, le tolgo la benda e la pezza dalla bocca
"Mio fratello ti troverà" ringhia
"Ne sono sicura, ed è per questo che sei qui. Steph prendi una borsa e dei vestiti, così morirà di freddo" faccio segno a Kevin di accendere il fuoco.
"Che è tu sei la poliziotta buona" Alzo un sopracciglio
"Non mi piace quel gioco, so essere entrambi non mi sfidare" le faccio l'occhiolino. Steph torna con i vestiti e la borsa vecchia di Titti.
"Grazie ora ragazzi fuori" escono senza obbiettare.
"Ragazze per favore fuori le pistole e mettetevi davanti alla porta" Sarah mi guarda terrorizzata.
"Tranquilla ti voglio libere così ti cambi ma per precauzione le metto la, non vorremo mai che il nostro ospite andasse via così presto" mi avvicino e la slego. Lei si guarda intorno notando che non c'è mia di scampo sbuffa. Rimane in intimo e si infila i miei legghins una maglietta rossa a mezza maniche e sopra un vecchio fellone fino a metà coscia nero, e le scarpe da ginnastica. Infila i suoi nel borsone.
"Non ti senti più coperta?" Le rilego le mani questa volta davanti. Si siede accanto a me sul divano davanti al camino. Noto che muove la testa, le prendo il viso e la guardo negli occhi
"Sono le undici e tu sei fatta? A tredici anni?" Sbuffa strattondomi
"Stai calma ragazzina. Rose dici a Kevin di portarmi qualcosa per farla riprendere un attimo" annuisce ed esce dalla stanza.
"Steph puoi metterti qua fuori vorrei parale da sola con lei" annuisce.
"Sai che non parlerò con te"
"scommettiamo che so dirti su di te più cose di quanto pensi?" Alza un sopracciglio.
"Rose porta anche una bilancia" urlo. La ragazzina mi guarda spaventata.
"Allora i tuoi genitori stravedono per tuo fratello che ai loro occhi è perfetto, ma tu conosci la sua natura e hai bisogno di attenzioni, che neanche lui ti da Perché ti assicuro che se no non saresti qui. E quindi tu sei diventata la figlia ribelle, ma nessuno si è accorto che piangi la notte, che odi come ti vesti e credo anche i tuoi amici. E hai smesso anche di mangiare. Fai la dura per nascondere un profondo dolore. E sai non servirà a niente" mi guarda con le lacrime agli occhi
"Come lo hai capito?"
"Appena entrata guardando i libri ti si sono illuminati gli occhi, scommetto che ami nasconderti tra le loro pagine come le ragazze che si sentono sole. Mentre ero mezza nuda eri tutta tesa e rigida, mentre con questi vestiti che ti coprono bene ti sei rilassata. Quella volta che ti ho conosciuto non hai voluto che tuo fratello si comportasse come tale perché non lo aveva mai fatto, e mi hai risposto male per attirare la sua attenzione. Ed infondo non ti dispiace di essere qui così qualcuno lotterà per te, se no avresti visto che c'è una porta Finestra davanti a te e potresti scappare. Sei magrissima, e ancora di più di quanto ti ho visto 1 mese fa, sintomo di mancanza. Tu fai di canne per dimenticare qualcosa e credo siano i tuoi comportamenti che detesti. Ora dimmi..." la faccio salire sulla bilancia, 32 kg pesa decisamente poco
"Quanto Sei alta?"
"1 metro e 70 cm"
"Sei sotto peso, ora...mi sbagliavo?" Scuote la testa. Le faccio andare giù la pasticca. la afferro delicatamente per un braccio portandola di la.
"Ragazzi qualcosa da mangiare?" Mi guardano storto.
"È avanzata una coscia di pollo" la faccio sedere a tavola.
"Non ti conviene scappare sono tutti armati qui" Lei abbassa la testa. Prendo il pollo e lo riscaldo in microonde, metro dei pomodorini tagliati come contorno e le porto il piatto. Mangia lentamente.
"Sappi che non ti alzi da quella sedia fino a quando non hai finito" mi fulmina.
"Ha chiamato Aron sta arrivando" mi informa Alex
"Ma che splendida notizia. Appena ha finto portatela su in palestra" mi siedo al pianoforte ed iniziò a suonare per rilassarmi. Dopo non so quando entra Rose
"Aron è di la vuole parlarti"
"Fallo venire qui e fai entrare anche Alex" riprendo a suonare, sento la porta chiudersi dietro di me, davanti c'è Alex con la pistola bassa e Aron è in piedi davanti al divano.
"Siediti pure" mi alzo dal divano andando a sedermi sulla poltrona
"Vuoi? Tè inglese, imbattibile" si siede sul divano di fronte a me.
"Dov'è mia sorella?" Io sorseggio la mia tazza.
"Un po' tardi per preoccuparsi non credi?" Alza un sopracciglio confuso. Io gli passo il foglio con la descrizione di ciò che ha sua sorella. La legge velocemente.
"E pensi che io ci creda? Sono un mucchio di cazzate, ci sei stata insieme 2 ore"
"E sono bastate. Kevin" urlo
"Si?" Chiede entrando
"Porti giù Sarah, e poi rimani qui per assicurarti che lui non si avvicini"annuisce ed esce
"Che gli fate da camerieri?" Chiede ridendo ad Alex
"Questa battaglia è la mia meno li metto in mezzo meglio è, ora parla con me" gli passo un altro foglio
"È una clinica specializzata c'è anche la scuola all'interno, io vorrei consigliare si mandarla lì per un anno o due, e magari pretendere della attenzioni da parte dei tuoi. Ti assicuro che starà meglio" prende il Figlietto
"Mia sorella non ha questi problemi" in quel momento entra Sarah, che sorride al fratello.
"Hai visto non ti ha dimenticata" mia alzo avvicinandomi a lei
"Non la toccare" urla Aron, io la guardo sconcertata
"Stai calmo" le tolgo la felpa e le manette facendola salire sulla bilancia.
"32 con tutti i vestiti addosso. Sarah è sotto il peso minimo" Aron la guarda con compassione. Io le rinfilo la felpa.
"Aron se vedo qui mio padre giuro che ti rovino la vita. Questo era solo un avvertimento. Ciao Sarah, voglio dirti una cosa che forse non ti hanno detto in molti" le afferro entrambe la mani, e la guardo negli occhi
"Tu sei di più di quello che fingi di essere, Sarah tu vali tanto non ti sprecare e non accontentarti mai!" Mi salta al collo abbracciandomi
"Mi hai capita più te in due ore che la mia famiglia in 13 anni. Grazie" si allontana tra le braccia del fratello.
"Sta male vero?" Chiede Alex
"Soffre e non è giusto, ma se Aron farà come dico starà meglio, spero abbia un po' di buon senso" Alex si avvicina me, afferrandomi il viso baciandomi con passione.
"Sei nata per aiutare le persone, che regalo bellissimo che la vita ha fatto al mondo"

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