Capitlo 26

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A svegliarmi è l'insopportabbile suono della sveglia. Mi alzo lentamente, e noto che quella mattina non ho ritardato la sveglia di 5 minuti ma di quasi tre ore.
"Cazzo" mi vesto velocemente, leghins maglione lungo crema, stivaletti neri chiusi, lego i capelli in una coda alta che dato il mosso rimane ondulata. Mi trucco come al solito e prima di uscire bevo il cappuccino freddo che era sul tavolo. Prendo la moto di Nick che è andato in macchina e corro fino all'università, esattamente alla fine della pausa pranzo. Corro verso la mia aula ed ad aspettarmi c'è Alex che ride
"Cosa ridi potevi svegliarmi" lui spalanca la bocca
"Ciò provato ma tu eri peggio di un ghiro" continua a ridere
"Finiscila non ho neanche mangiato" Lui tira fuori dallo zaino un tramezzino
"Ti adoro" lo bacio.
"Elizabhet" mi sento chiamare da dietro. È Dylan, Alex si mette subito davanti a me con fare protettivo, io lo supero per guardare negli occhi Dylan
"Ma chi si vede? Amore mio" dico con voce da civetta scocciata.
"Cosa ti è saltato in mente ti hanno cacciata fuori casa" indica Alex
"Si perché stavo con te. E tu mi tenevi rinchiusa, e poi chi sa cosa avresti fatto tra due settimane"
"Mi hai spiato" sibila tra i denti
"Ma no, non lo avrei mai detto" dico ironica
"Sei una puttana del cazzo! Perché lo avresti fatto?"
"Perché adesso so dov'è Sasha" sgrana gli occhi
"Questa me la paghi" mi punta il dito contro, io lo salutò con la manina sorridendo, e lui se ne va.
"Sei unica" Alex mi stampa un bacio e poi mi spinge dentro l'aula. È l'ultima settimana prima sella vacanze di natale. Finite tutte le lezioni Alex si offre di accomunarmi.
"Uno ho rubato la moto di Nick, e due devo fare una cosa prima, ci vediamo a casa"
"Non ti lascio girare da sola" infilo il casco.
"Alex so badare a me stessa" salgo in moto
"Stai attenta" senza rispondere parto. Velocemente raggiungo la casa di Micke, non lo sento dalla sera che sono scappata. Suono alla porta e ad aprirmi è Ally. Che mi sorride abbracciandomi.
"Entra" mi fa spazio, a quanto pare ci sono solo noi due
"Micke dovrebbe tornare a breve" si siede sul divano facendomi segno di fare lo stesso
"Allora come va?" Gli racconto le novità, lei ride della mia audacia. Ally è una persona straordinaria, con la quale mi sento invariabilmente a mio agio, riesco a raccontargli tutto senza paura di essere tradita, una sensazione mai provata con nessuno se non con Steph.
"Sei molto più coraggiosa di molti uomini, non ti facevo così" sorrido
"La vita mi ha costretto a diventare forte" mi guarda e sorride triste.
"Facciamo una bella cioccolata calda, che ne pensi, ci pensi che è già il 15 dicembre, tra 10 giorni è Natale" dice mentre sta di spalle a me per cucinare
"Incredibile, non ho fatto neanche un regalo. I miei amici vogliono partire dal primo al tre, su una baita di Alex" lei mi guarda di traverso
"Davvero il signor Ford vi lascerà la sua casa in montagna? E chi se lo sarebbe aspettato" alzo un sopracciglio confusa, si conoscono, consce il padre di Alex? Prima che possa aprire bocca
"Te l'ho detto la mia azienda di beneficienza è importante, ho conosciuto anche il segretario di stato" io spalanco la bocca.
"E com'è?"
"Un uomo colto, silenzioso e molto severo con tutti, non ne lascia passare una, per stargli simpatica bisogna essere impeccabili e fare come dice lui a prescindere se sia giusto o sbagliato" sono sicura che non andrei d'accordo con lui, sono una che fa di testa propria anche contro il mondo intero, e tanto più non prendo ordini.
"A proposito di eventi di beneficenza..." si avvicina ad un mobile e apre il cassetto, passandomi poi una busta.
"Sono due biglietti per l'incontro di venerdì 20, vieni quando vuoi, elegante magari, ripeto ci stanno grandi esponenti americani" mi rigiro la busta tra le mani, io in un vestito elegante tra persone importanti. Mi sono educata da sola non credo di essere all'altezza.
"Io..." mi blocca prima che possa ribattere.
"Tu verrai ti vengo a prendere con la forza se no"
"Dove si va?" Chiede Micke entrando in casa, mi volto e gli sorrido
"Ma chi si vede, volevo proprio chiamarti dato che domani ho un gara in moto, verrai vero? È l'ultima prima delle vacanze io sono disoccupato durante le vacanze e lo sanno tutti" sorrido ed annuisco, mi alzo e lo vado ad abbracciare.
"Grazie" Micke sembra sorpreso
"Ehm ho fatto qualcosa?" Io ridacchio
"Intendo per sopportarmi, e per aver rischiato per me, grazie davvero" mi da una pacca sulla spalla
"Niente di straordinario. Certo sopportarti è una lotta ma per quello che mi fai guadagnare sopporto. Incredibile ma scommettono sempre contro di te" Io sorrido e gli faccio l'occhiolino
"La gente crede alle apparenze io l'ho sempre detto. Pure te hai scommesso contro di me la prima volta, ci metterei la mano sul fuoco" lui alza le mani
"Non negherò l'ovvietà, però hai ragione la gente crede alle apparenze, e non rischia mai. Credo che nessuno al mondo abbia scommesso su di te prima della terza gara che ti vedono vincere" Io mi Poggio una mano sul petto per fingermi ferita, ma sta sbagliando, una persona ha scommesso su di me dalla prima gara
"Alex, ha scommesso su di me da subito, anche quando ci conoscevamo da una settimana ed ho sfidato il suo migliore amico"
"Ahhhh, io lo sapevo che c'era qualcosa tra di voi" urla Ally
"Amore lo sapevo anche io. Diciamo che tutti speravano che non avessi ragione, perché davvero uno zunami ed un uragano insieme cosa può venirne fuori, la fine del mondo credo, e non in senso buono"
"Però vorrei il silenzio, non so perché, me lo hanno chiesto Nick e James" alzo le spalle
"Chi sa perché" borbotta Micke, io lo fulmino, lui sai perché! Ma sono l'unica cretina che non l'ha capito
"Il motivo sarebbe?" Micke ride
"È no stavolta vinco io! Non posso dirtelo" si siede sul divano
"Scordati altre mie gare" lui mi guarda e sorride
"Ho tanti giocatori" alzo un sopracciglio. Afferro la giacca e la infilo, mi avvio verso Ally e la abbraccio baciandole le guance, infilo la busta in tasca.
"Sicuro delle tua scelta?" Micke riduce le labbra ad una linea
"Non posso davvero, tu non hai la minima India di che casino scoppierebbe"
"Se me lo dite potrei evitarlo" Micke scuote la testa. Metto in spalla la borsa.
"Trovati un altro per domani. Ci vediamo venerdì" mando un bacio volante and entrambi, perché anche se non combatterò per lui ormai mi sono affezionata. Esco e mi dirigo verso la moto.
"Lizzy" mi volto verso Micke che sta a testa bassa, oh io vinco sempre.
"Kevin" sospira, che c'entra ora lui?
"Kevin è innamorato di te, possibile che noti i dettagli e non quello che lui ha scritto in fronte" Kevin cosa? Un flesbak mi riporta alla sera in cui sono scappata, lui ha detto una cosa strana a cui però non ho dato peso, "e pensare che mi stavo innamorando di te"
Oh no! Io non spezzerò un' amicizia come la loro, non posso proprio, come faccio?
"Non ci pensare neanche. Non osare lasciare Alex, tanto anche se fosse poi lui ne farebbe una colpa a Kevin e litigherebbero comunque, devi fare finta di niente" io scuoto la testa
"Alex lo sapeva?" Micke si spettina i capelli
"Questa storia non sono io a dovertela raccontare, ma si lo sapeva. L'unico che non vede cosa c'è tra te ed Alex è Kevin, sembra cieco" sorrido grata, cosa farò adesso non lo so, ma Micke mi ha detto la verità ed io dovevo saperla.
"Grazie" infilo il casco salto in moto e corro a casa. Mentre sto attraversano il vialetto sento delle urla da dentro casa,
Ma cosa? Mi affretto ad entrare la trovo nel casino più totale. Seduti sulle scale ci sono Nick e Steph tra le sue braccia sembra terrorizzata. Nel salotto con il camino Rose sta piangendo disperata e James cerca di calmarla. Entro in salone ma mi immobilizzo, sedie rotto, vasi e lampade in frantumi, la televisione è per terra ed il tavolino è ribaltato. Alex e Kevin si stanno urlando contro, e credo si siano anche menati Kevin perde sangue e lo zigomo di Alex diventa sempre più nero. Mi cade la borsa dalle mani, sono arrivata tardi per evitare il danno. Alex e Kevin smettono di parlare e mi guardano, dietro di me anche i miei quattro amici, si aspettano che io dica la cosa giusta per risolvere le cose. Ma davvero non so che cazzo fare.

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