Capitolo 33

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"Cosa ti è saltato in testa?" Mi urla Alex entrando in camera, io sto in terrazza a fumare.
"Cosa ti urli? Io non mi faccio prendere in giro ne da tuo padre, ne da tuo fratello e tanto meno da quella Troia di Molly intesi? Pensavo mi conoscessi abbastanza da saperlo" Poggio i piedi sulla ringhiera.
"Tu non capisci devi pacere a mio padre"
"Sei te che non capisci! A me di piacere a tu padre non importa niente, e anche sforzandomici tuo padre non mi vorrebbe accanto a te perché non ho la tua futura eredità, quindi tanto vale essere me stessa. E poi io non posso essere come te che ti fa dire come devi vivere la tua vita" Alex si tira i capelli e rientra in camera, sento il rumore di un tonfo, mi sporgo leggermente e noto che ha tirato un pugno al muro l'intonaco si è rovinato, e la sua mano sanguina. Sospiro e spengo la sigaretta, vado nel bagno privato della camera e prendo ovatta e disinfettante con una fascia. Mi inginocchio davanti a lui che è seduto sul letto, provo ad afferrargli la mano ma lui si tira indietro
"Non fare il bambino" gliela prendo a forza, disinfetto le nocche e poi fascio la mano. Finito mi alzo sedendomi accanto a lui
"Possibile litighiamo sempre" sospira lui
"Sarebbe noiosa una relazione perfetta"
"Perfetta no ma nemmeno così incasinata" mi siedo sopra di lui faccia a faccia
"Stai pensando di lasciarmi?"
"E come potrei, l'unico essere vivente che ha osato sfidare mio padre e batterlo" sorrido e lui mi bacia con enfasi, iniziamo a darci piccoli baci a stampo. Ma poi diventano dei veri e propri baci, mi sdraia sul letto mettendosi sopra di me scendendo con i baci sul collo, per poi tornare alle mie labbra, infila le mani sotto la maglietta accarezzandomi i fianchi per poi salire con un dito dietro la schiena, che ianrco scossa dai brividi si ferma sul laccio del mio reggiseno.
"Posso?" Mi guarda negli occhi, io annuisco. Mi sfila prima la maglietta e poi il reggiseno.
"Dio Sei bellissima" mi bacia dalla pancia salendo sempre più su sul seno, con le mani accarezza tutto il mio corpo, io gli sfilo la maglietta accarezzandogli il petto con delicatezza, mi spiego poi per baciarlo, nel frattempo con una mano mi accarezza il seno. Si stacca da me
"Se non sei pronto dobbiamo fermarci adesso" La mia prima volta, in un castello, a quasi la vigilia di Natale, con un ragazzo meraviglioso di chi potrei innamorarmi presto, potrei pentirmene? No mi pentirei di Alex non ne avrei la forza. Gli afferro il viso e lo bacio con passione.
"Ci hai dovuto pensare sei sicura al cento per cento?"
"Smettila di chiedere" riprendo a baciarlo.
"Oh fanculo" dice sulle mie labbra,delicatamente mi sfila i Jeans mentre io mi ero già sfilata le scarpe ed i calzini. Gli bacio il petto morbidamente con lentezza
"Certo dovevo aspettarmelo che sei stronza anche a letto" borbotta lui ed io sorrido, gli sfilo i pantaloni. Lui mi guarda con desiderio, gli occhi luccicano, davvero uno sguardo impagabile come se fossi la cosa più bella del mondo, mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi accarezza la pancia fino ad arrivare all'elastico stufo delle mutande 
"Te ne pentirai un giorno?"
"Non mi pentirei di niente fatto con te" sorride e mi sfila le mutandine, divento rossa in viso e mi copro con le mani.
"Oh non ci provare" mi afferra delicatamente i polsi bloccandoli con una mano sopra la mia testa
"Con me non ti devi vergognare,mai" si sporge e mi stampa un bacio. E tempesta tutto il mio corpo di baci bloccandosi sopra all'inguine, scende sempre più giù baciando con le labbra la mia parte più debole, io inarco la schiena. Lui torna sopra di me a baciarmi con amore davvero, in questo momento sto provando troppe emozioni per riuscire solamente a descriverlo, ogni parte di me vibra, ed ho una voglia matta che io sia sua in tutto e per tutto. È esattamente come lo avevo immaginato. Ogni cosa è perfette, io, lui e noi. Questo è l'errore
Più bello che possiamo fare, noi siamo la perfetta combinazione dell'imperfetto. Non avrei potuto chiedere di meglio. Dopo una serata stancante poggio la mia testa sul suo petto e contemperante accarezzandolo, mi afferra la mano e giochiamo con le dita.
"Se ti dico una cosa prometti di non scappare?" Mi Chiede, io alzo lo sguardo fissandolo, sorride sincero
"Ti amo" sussurra, io mi sporgo verso l'alto stampandogli un bacio
"Anche io ti amo" gli sussurro all'orecchio
"Sarà il nostro segreto" gli stampo un altro bacio, tornando poi a poggiarmi sul suo petto, addormentandomi poco dopo. Quando apro gli occhi il sole splende in alto, accanto a me non c'è più Alex, sono coperta da un lenzuolo bianco e non c'è più il piumone blu che immagino abbia macchiato di sangue. Il letto è interamente bianco e splendete illuminato dalla luce che viene dalla finestra aperta da una cameriera, mi tiro il lenzuolo sopra al seno.
"Buongiorno signorna, il signorino Alex si sta facendo una doccia tra circa un ora si fa colazione, e dato che non ha cenato ieri sera le consiglio di mangiare oggi ho avrà un calo di zuccheri"
"La ringrazio. Buona vigilia" sorrido alla signora
"Anche a lei. Mi chiami per sistemare la stanza"
"Stia tranquilla faccio io"
"Oh il signor Ford non me lo permetterebbe mai"
"Te lo permetto io, forza vai"mi ringrazia ed esce. In quel momento esce Alex dal bagno
"Buongiorno amore" si sporge sul letto e mi bacia.
"Amore?" Novità a cui non sono abituata
"Non posso chiamarti così?" Io alzo un sopracciglio
"Chiamami come vuoi. Buona vigilia"
"Anche a te" mi avvio verso il bagno con il lenzuolo addosso, che lascio cadere solo davanti allo porta, mi chiudo dentro ed apro l'acqua calda. Mi infilo dentro facendomi una bella doccia rilassante. Lego un asciugamano per coprirmi il corpo, e mi asciugo bene i capelli lasciandoli mossi dato che stasera dovrò acconciarli. Indosso i jeans verde militare ed una maglietta nera, con una camicia di mio fratello celeste lunga fino a sotto il sedere che lascio aperta davanti, arrotolo le maniche fini al gomito e con degli stivaletti neri con il tacco sono pronta, solito trucco ed esco.
"Forza siamo in ritardo per la colazione" Alex mi afferra la mano correndo giù. E si ferma davanti alla porta ricomponendosi. Entrando il padre ci fulmina, i posti come ieri.
"Come mai questo ritardo?" Chiede
"Dovevo fare la doccia non le dispiaceranno mica 2 minuti di ritardo" rispondono io, ma lui mi ignora. Prendo il caffè amaro con un cornetto alla nutella, Kety mi guarda sconcertata
"Tu hai davvero il coraggio di mangiare tutti quei carboidrati? Sai quanti kg prenderai?"
"Meno male ne ho bisogno, ho un peso inferiore al normale dato il metabolismo troppo veloce. Dovrei mangiarmene tre di questi per aver davvero inserito qualche carboidrato" rosica, io non ho bisogno di diete! Te per essere magra devi anche controllare cosa mangi. Il resto della colazione la trascorro in silenzio. Quando anche l'ultimo ospite si alza io aiuto a sparecchiare.
"Signorina non c'è bisogno" mi dice un domestico
"Invece si, vi fanno lavorare la vigilia di Natale fatemi aiutare come posso" porto tutte le stoviglie in cucina e poi sistemo anche la stanza.
"E questa gentilezza?"
"Tuo padre tratta quei poveri domestici come animali, ce l'avranno una famiglia con cui passare la vigilia"
"Hanno il Natale libero" alza le spalle.
"Vaffanculo" rispondo io. Passando la giornata a studiare non scendendo neanche per pranzo

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