Mi sveglio all'una. Disfo le valige e mi vesto per paranzare. A tavola ci sono solo Sasha, Steph, Alex e Kevin
"Gli altri?" Mi siedo per mangiare un piatto di pasta
"A reclutare la gente per proteggerti, ci sono stati molti cambiamenti e devi adeguarti. Le altre hanno già imparato e Sasha è abituata" mi informa Kevin
"Aron è venuto qui" sputa Steph
"Che?" Alzo un sopracciglio
"Ci ha chiesto di parlare con te, ha detto che parlerà solo con te" alzo le spalle
"Gli farò visita tra qualche girono"
"No col cazzo, devi imparare prima" mi blocca Alex
"Regola numero uno non girerai mai da sola, o con uno di noi o con una guardia che ti daremo noi. Regola numero due non ti fidare di nessuno senza il nostro permesso. Regola numero tre non lanciare altre minacce. Ah Frenklin sta con noi sarà lui la tua guardia. Adesso giù" mi fa segno con la testa, Steph mi fa l'occhiolino. Confusa scendo nella sala destrutturata.
"Allora non hai bisogno di imparare autodifesa o scappare con l'auto sei più barava di me. Però devi imparare con queste" mi indica delle pistole.ne prende una infila i proiettili e me la lancia, l'afferro al volo. Fa scendere i manchini. Si mette dietro a me e con i corpi attaccato cerco di concentrarmi su ciò che mi sta spiegando
"Hai capito?" Mi riscuoto
"Si" carico la pistola e sparo hai tre manichini, uno lo prendo in pancia, uno in testa e l'altro sulla spalla
"Brava, mira sempre al cuore" passo la giornata a sparare ai manichini e a memorizzare le zone da evitare, che dubito eviterò. Dopo molte ore mi viene a chiamare Nick
"C'è la moglie di Make che ti cerca"
"Falla entrare dille che ora arrivo"
Mi rinfilo la canottiera dato che per il sudore ero fiammata con il reggiseno sportivo. Lego i capelli in una crocchia disordinata. Prima di uscire Alex mi afferra un braccio
"Sei cambiata" Mi volto verso di lui
"No mi semplicemente adeguata a difendermi anche da te" lascia la presa da me e stringe i pugni lungo i fianchi.
"Non ti ricordavo così stronza"
"Forse perché adesso te lo meriti?" Alza gli occhi al cielo io non perdo tempo e corro di sopra. In salone c'è Alicia un po' imbarazzata
"Amica" urla allargando le braccia.
"Non ti conviene sono tutta sudata" mi squadra.
"Allora come va il pancione?" Lei si accarezza la pancia
"L'ottavo mese è faticoso"
"Dammi il tempo di una doccia e usciamo a cena. Nel frattempo i ragazzi li conosci fa come se fossi a casa tua" corro di sopra, mi faccio una doccia velocissima. Asciugo i capelli a raffica e diventano ancora più mossi del solito. Li lego in una coda alta. Infilo una gonna pesca una canottiera che infilo solo davanti e la giacca di pelle. Solito trucco aggiungo eye-liner e tacchi bianchi. In venti minuti sono pronta."Andiamo" afferro la borsetta nera con le borchie.
"Dove ci porti a mangiare?" Chiede alzandosi
"Ora ci penso. Ciao ragazzi" mi affaccio al salone
"Non puoi girare da sola" mi punta il dito James
"Non diventerò un topo in gabbia per due cretini. Buana cena" afferro le chiavi della macchina ed esco. In macchina mi aggiorno sulla bambina. Mentre raggiungiamo il ristorante italiano vicino al mare. Prendimi un tavolo dentro dato che la temperatura è fresca.
"Allora raccontami questa scappatella" ride. Gli racconto di tutte le ironie nei dettagli e lei commenta con battute sarcastiche mentre mangiamo.
"Ma questo Riky non ti piaceva?" Quasi mi strozzo
"Carino, simpatico e gentile ma..." lascio la frase in sospeso
"Non è Alex" conclude lei per me ed io divento rossa dall'imbarazzo.
"Già forse, ma non lo ammetterò mai a lui"
"Mano male già ha la testa montata di suo ci manca solo questa consapevolezza" chiacchieriamo del più e del meno. Non Hanno deciso come si chiamerà aspetteranno di vederla per decidere. E verrà tenuta fuori dalla vita casinara di Micke.
"Ma allora ci avevo visto giusto la mia amica Lizzy" Aron prende una sedia e si siede al nostro tavolo.
"Ally potresti andare al bar ad attendere il Conto?" annuisce prende la borsa e si allontana.
"Cosa vuoi? Sono tanto importante che mi sei venuto a cercare a casa!" Lo guardo male
"Alex ha cercato mia sorella" mia afferra una mano stringendolo forte
"Dovete stargli lontano" ringhia tra i denti, io mi libero della sua stretta
"Tua sorella è l'ultimo problema di Alex, forse dovresti capire che le tredicenni dicono una marea di cazzate. E pure te sei furbo che la porti in posti come le gare clandestine"
"Stava con i suoi amici" mi alzo infilandomi la giacca
"Allora non preoccuparti per me o Alex inizia a preoccuparti per lei diventerà una puttana come tante" mi metto la borsa in spalle
"Come te d'altronde" si alza anche lui
"Una sola differenza io a tredici anni stavo a casa a studiare non a gare clandestine. E adesso so farmi valere senza farmi sottomettere da voi uomini. Tua sorella Se continua così non avrà vita lunga in questi giri. Comportati da persona matura e tirala fuori. Noi donne da queste parti possiamo essere o sottomesse o sottomettere. E per ottenersi il secondo posto ci vuole più forza di quanto credi. Ciao Aron, non cercarmi." Mi volto mentre sono lontana lo sento urlare
"Sarà tuo padre a cercarti" mi paralizzo sul posto. Oh ti sei appena giocato la tua ultima carta. Dopo aver pagato salgo in macchina con Ally
"Chi era dei tanti?"
"Aron. E ha detto a mio padre dove mi trovo, giuro che me la paga" scuote la testa
"Sei sempre così vendicativa"
"Ci sono nata e ci morirò" ridacchia. Dopo averla accompagnata corro a casa. Entro sbattendo la porta, l'unico sveglio è James.
"Che succede?"
"Che sai dirmi della sorella di Aron?" Alza un sopracciglio
"Giochi con il fuoco"
"Ma sono di ghiaccio" sorride e si alza. Mi accompagna giù nel nascondiglio. Apre una della scatola e cerca il cognome di Aron. Tira fuori i fascicolo con il nome di Sarah la sorella di Aron. Lo apre e legge velocemente" prende una piccola cartina turistica ed il pennarello.
"Abita qui con la madre e lo zio" fa una x
"Va in primo liceo qua" fa un cerchio intorno alla scuola
"Ed ogni sera va in questo locale con i suoi amici" fa un triangolo
"Va anche a guardare le gare clandestine molto spesso"
"Dobbiamo trovare il modo di portarla qui non farle del male voglio spaventare Aron"
"Sei sicura?"
"Ha detto a mio padre dove sono"
"Che? Ok domani sera la andiamo a prendere al locale"
"Domani è domenica, evitate di spaventarla trattatela bene povera"
"Non sai essere cattiva"
"Vogliamo provare con te?" Lui alza le mani.
"Ok io vi aspetterò a casa"
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Steps
RomanceCOMPLETO: IN CORREZIONE PRESTO NELLE LIBRERIE E in quella casa avrebbe potuto incontrare chiunque, invece no! Si è trovata faccia a faccia con il suo peggior incubo e la più bella delle emozioni. Elizabeth è una ragazza tormentata dai suoi demoni...