Capitolo 30

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A svegliarmi sono i raggi di sole. È mezzo giorno, ora sono indecisa Se pranzare o fare colazione. Scendo mentre mi faccio una crocchia disordinata ancora con la maglietta di mio fratello.
"Buongiorno" dico con voce impastata ai miei amici.
"In cucina c'è il tuo caffè amaro" mi informa Kevin, mi siedo al bancone sorseggiando il caffè.
"Allora ragazzi cosa vogliamo fare oggi?" Chiede Steph
"Che ne pensate se andiamo al centro commerciale, mi manca da fare qualche regalo"
"Vuoi dire tutti" dice Alex entrando in salone, James gli tira la ciabatta
"Non spoilerare i miei segreti" Alex ride
"Ok e centro commerciale sia" dice Nick
"Perché anche a te mancano i regali" rido io e lui mi fa la linguaccia.
"Io sto a casa sono sfinita da ieri" dico.
"Io resto con te"
"Allora io vengo con voi" dice Kevin, io lo guardo dispiaciuta. Salgo in camera per vestirmi quando sono ancora in intimo Alex entra in camera
"Si bussa lo sapevi?" Mi squadra da testa a piedi, ed io divento rossa
"Fuori dalla stanza" dico arrabbiata, lui ride ed esce, infilo un jeans nero, un maglione verde ed uno scalda collo nero, rimango con i calzini morbidosi ai piedi.
"Entra" urlo ad Alex, si siede sul mio letto e mi guarda mentre mi trucco
"Allora che mi devi dire?"Chiedo mentre sto mettendo il mascara.
"Hai guardato in modo strano Kevin" mi volto a guardarlo notando che non sta scherzando
"Sei serio? Ti rendi conto che io ho rovinato in amicizia come dovrei guardarlo? Mi dispiace per lui va bene? Per piacere non essere geloso di lui" Mi rivolto verso lo specchio a truccarmi, davvero può essere geloso di chi vuole ma non di Kevin
"Non devi dispiacerti se non ti piace, ed io non sono geloso" ringhia tra i denti, ora lo prendo a pugni giuro
"Alex la discussione si chiude qua io guardo i miei amici come mi pare" gli sorrido ironica, e lui alza gli occhi al cielo
"Non imparerai mai a dare ascolto agli altri" io scuoto la testa. Si sdraia sul mio letto
"Scusa chi ti ha dato il permesso?" si alza alzando un sopracciglio
"Adesso devi pagarne le conseguenze"
"Sarebbero?" Chiede ridendo, mi siedo a cavalcioni su di lui allacciando le gambe sulla sua vita poggiando i piedi sul letto dietro di lui.
"Non mi sembra una penitenza" tiro fuori dalla tasca i trucchi.
"Oh no tu te lo scordi" si allontana lentamente.
"Dove pensi di andare" con una mano gli tengo ferma la testa e con l'altra gli metto il mascara, lui rinuncia a divincolarsi, aggiungo io blush, l'eye-liner, ed il rossetto rosso, ombretto nero ed è perfetto, se non fosse per il tocco di classe una vecchia parrucca viola, trovata, nella camera di Rose.
"Sei bellissimo" lo faccio guardare allo specchio
"Adesso io trucco te" non mi inspira niente di buono. Strucco ciò che avevo messo da sola e mi siedo di nuovo su di lui chiudendo gli occhi. Mette il fondotinta, il fard, l'eye-liner, il rossetto, il rimmel ed i brillantini sulle palpebre. Non riesco ad immaginare cosa ne sia uscito
"Naaa pensavo peggio" trattiene una risata, mi guardo allo specchio e spalanco la bocca, l'eye-liner è una linea storta, i brillantini sono ovunque ma non sugli occhi, ha messo il rimmel ad un occhio solo, il rossetto è tutto sbavato e il fondo tinta a macchie.
"Sono un disastro" mi abbraccia da dietro
"Anche io" mi volto leggermente a guardarlo
"Insieme saremo un un distro ancora più grande"
"Insieme siamo il distro più bello mai esistito" mi afferro il viso baciandomi con passione e trasporto, senza renderci contro passiamo il pomeriggio truccati in modo ridicolo a "guardare" un film e baciarci.
"Mi strucchi" si lamenta. Io prendo lo struccante e faccio come mi ha detto
"Questo coso mi brucia da morire" sbraita dall'inizio alla fine.
"Oh smettila di lamentarti" mi strucco anche io.
"Ma voi donne lo fate ogni sera ma siete matte?"
"Vorresti un mostro come fidanzata, c'è un mostro più brutto di quanto sono da truccata" mi da una pacca sul sedere mentre vado in bagno
"Sei bellissima sempre" gli faccio la linguaccia. Riempio la vasca di acqua calda e e bagno schiuma, lego i capelli in una crocchi disordinata e mi infilo dentro, poggiando il collo alla vasca e chiudendo gli occhi. Alex entra ed inizia a lavarsi i denti, poi mi guarda.
"Ti muovi mi servirebbe il bagno"
"Lasciami rilassare" sorride sincero e si china in avanti stampandomi un bacio, poi esce. La sera i ragazzi tornano con le pizze.
"Datemi il mio salame piccante" urlo scendendo
"Lo ha già finito Alex" ride Kevin, io gli faccio il sgancio. Mangiamo prendendoci per il culo tutto il tempo.
"Dobbiamo partire" Nick scende con le valigie sue e di Steph. Le salto addosso e lei mi bacia tutto il viso
"Non vi vedrete per 7 giorni mica una vita" dice Nicke ed io lo fulmino
"Amico cose da donne non possiamo capire"ci difende Alex.
"Non metterti nei casini" mi dice Steph mentre siamo ancora abbracciate.
"E tu salutami tuo fratello e dagli il regalo, e evita di tornare incinta" mi tira un calcio sugli stinchi. I ragazzi hanno salutato velocemente Nick
"Che freddezza" io gli getto le braccia a collo e lui mi abbraccia alzandomi da terra
"Tienimela d'occhio" gli bacio la guancia, lui ride e mi spettina i capelli
"Io spero non incontrerai il capo della terza gang nel frattempo" con questa frase mi ricorda che devo leggere la lettera di Dylan. Escono subito dopo aver preso i regali
"Noi partiamo tutti e tre domani mattina" dice Kevin alludendo a James e Ethan. Già io e Alex siamo i ritardatari, meno vede suo padre meglio è. Dopo cena salgo in camera mi siedo a gambe incrociate sul letto con la lettera in mano. La apro c'è una foto di mia madre e dei miei fratelli, con un lettera
Stai attenta a ciò che fai, perché al prossimo possa sbagliato dimenticherai il colore degli occhi di uno di loro. Spero tu abbia capito contro chi ti sei messa con me non puoi fare la finta dura. Ah Elizabhet ci si vede a Natale.
A Natale? Dylan è il fratellastro di Alex, scendo di corsa le scale.
"Dylan ci sarà a Natale?" Urlo contro Alex, lui sgrana gli occhi sentendomi
"Ci saremo io e Kevin che ti importa"
"Ma che significa? Dovevi dirmelo dal principio!" Stringo i pugni,
"Oh e dai non farne un dramma, dovrei essere io quello incazzato perché tu ci sei quasi andata a letto" Mi pietrifico spalancando la bocca
"Sei un testa di cazzo, l'ho fatto per te e per Kevin e in qui giorni non avevi nessun diritto su di me, tu stesso mi hai detto di andarmene. Non osare mai più rinfacciarmi una cosa del genere" gli urlo contro. Leggo nei suoi occhi pentimento ma non parla, ha la mascella tirata e i pugni chiusi come se si stesse trattando
"Ahhh" urlo con le mani in aria e torno in camera mia buttandomi sul letto. Il mio sabato si trascorre tra letto e studio, e di Alex nessuna traccia.

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