Capitolo 36

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Pov's Ethan
"Chiama l'ambulanza" urlo a James, Lizzy è tra le mie braccia più fredda di un cadavere completamente bianca, con le labbra quasi nere, sembra morta senza un colore, anche i suoi occhi sembravano spenti, la luce che la circonda sempre non c'è più, e adesso sta a peso morto tra le mia braccia. L'unica cosa che fa riconoscere che è viva sono gli occhi gonfi dopo aver pianto tanto. Dieci minuti dopo arriva l'ambulanza. Salgo con lei e James ci segue, per la prima volta in mese vedo Lizzy debole, la sento fragile ho paura che se le stringo la mano si spezzerebbe. È tutti in confusione, i dottori in ambulanza la esaminano
"È andata in ipotermia. Sta già al terzo grado il battito è Doble. Una coperta" la
Coprono con delle coperte leggerissime.
Mentre scendiamo dal l'ambulanza
"Il battito scende, veloci" la barella corre arriviamo ad una stanza con scritto rianimazione. Dove non mi fanno entrare.
"Libera" sento urlare
"Il battito non riprende. Aumenta, libera" mi allontano per non rischiare di aver una crisi nervosa, James mi raggiunge poco dopo
"Allora?" Scoppio a piangere
"Non ha battito cercano di rianimarla" lui mi abbraccia, e il mio dolore si affievolisce un minimo. Un dottore esce dalla stanza
"L'abbiamo recuperata all'ultimo. Ma avremo la certezza che stia bene tra tre ore, le temperature si devono rialzare senza altri arresti cardiaci. Per ora potete respirare" mi calmo un minimo. Un ora dopo fiondano in sala d'attesa Kevin e Alex, i ragazzi con cui lei doveva stare, mi alzo piazzandomi davanti a loro
"Con questo cazzo di freddo nessuno di voi due ha avuto la decenza di accompagnarla da qualsiasi parte" urlo, leggo nei loro occhi pentimento.
"Non potevamo, in nostri padri..." io lo blocco immediatamente
"Uno di voi da tempo doveva dire ai vostri padri basta, non voglio più stare al tuo ricatto. Sapete che non avrebbero il coraggio di ammazzarla. Ma siete troppo stupidi per capirlo. Vediamo se l'arresto cardiaco della ragazza che dite di amare ve lo farà capire"
"Arresti cardiaco?" Chiede Kevin
"È andata in ipotermia, e ha avuto un arresto cardiaco. Mi ha chiamato in lacrime ma a mala pena aveva voce per parlare. L'ultima frase che ha detto è stata ~se me ne andassi il mondo avrebbe un disastro in meno~ poi sono riuscito a farla riprendere. Ed ora ditemi che cosa Lizzy non avrebbe mai il coraggio di chiedere? Sia per orgoglio sia per non stare la centro della attenzioni?"
"Non chiederebbe mai aiuto" sussurra Alex, James si alza
"Prima di svenire ha detto ~aiutatemi~" urla
"Bravo davvero, sei riuscito a spezzare l'unica persona che la vita non aveva spezzato. Lei aveva vinto tutte le guerre con il suo destino, e l'unica volta che si è concessa di innamorarsi voi l'avete annientata. Andatevene, la rivedrete quando sarà cosciente"
"È la mia fidanzata" urla Alex
"Se sta qui e ha chiamato me credo che non sia più la tua fidanzata" guarda la porta dietro di me e sospira.
"Ora le porto la sua valigia, sarà libera di andare dove vuole"
Pov's Lizzy
A svegliarmi e una signorina vestita da infermiera.
"Oi piccola dobbiamo farti delle analisi così domani potrai uscire" mi guardo intorno, sono in ospedale
"Che ci faccio qui?" L'ultima cosa che ricordo è che stavo correndo via da Alex
"Sei andata in ipotermia, e hai anche avuto un arresto cardiaco"
"Significa che oggi è la mattina di Natale"
"Si tanti auguri" mi aiuta a raggiungere una sala dove mi fanno delle analisi.
"Stai abbastanza bene, ora dai tempo alla tua mente di riprendersi domani puoi andare a festeggiare con i tuoi amici" no domani é troppo tardi, devo tornare prima che i miei sappiamo qualcosa. Torno in camera mangio, bevo e mi vesto. Jeans nero, canottiera, maglietta nera che non si vede sotto al maglione rosso. Scalda collo nero. Cappellino con scritto Dream senza visiera. Stivaletti neri. Giacca di pelle. Di un po' di colore al viso che è bianco cadaverico. La roba è tutta qui non so chi l'abbia portata. Prendo i soldi e li infilo in tasca insieme al biglietto. Infilo i guanti i pelle che lasciano le nocche scoperte. Prima di uscire mi bevo un bel tè caldo delle macchinette. Credo di essere abbastanza coperta. Ancora dentro chiamo un taxi. Cercando di evitare medici ed infermiere secondo ed esco di corsa. Ho lasciato in stanza un biglietto con scritto
"Adesso mi alzo da sola" ed il regalo di Alex che era in valigia. Salgo in taxi
"Dove la porto signorina?" Chiede l'autista
"All'aeroporto" lui mette la musica ed il viaggio è silenzioso mentre vedo la città scorrermi sotto agli occhi. Arrivati lo pago e mi fiondo dentro per non rischiare di morire di freddo. Prendo un caffè amaro bollente. Faccio il Cake-in. E alle 8 sto in fila per salire in aereo. Chiamo Steph
"Dove sei? Non ti trovano più all'ospedale, non ho ancora detto niente a tua madre"
"Sto salendo in aereo, non dire niente a mia madre, ho finito i soldi mi passi a prendere? Alle 2"
"Va bene ma poi mi racconti tutto"
"Certo"
In aereo ci offrono i dolci per Natale, ed io mi bevo un altro tè caldo. Durante il viaggio dormo, mi sveglia la signora accanto a me
"Signorina stiamo atterrando"
"Grazie" mi sveglio per bene. E finalmente mi sembra di essermi ripresa. Fuori all'aeroporto ci sono Steph e Nick ad aspettarmi. Le mi abbraccia
"Ci hai fatto spaventare, e prima di entrare in casa di tua madre ti ho portato questo" mi passa un termometro.
"I miei amici sono dei coglioni, tranquilla li ammazzo io quando li vedo tanto vengono per capodanno" ed io per capodanno stato a Boston. Durante il viaggio misuro la temperatura, 36,5 perfetta. Racconto come sono andate le cose da quando ho attaccato.
"Io lo uccido giuro" ringhia Steph
"Tranquilla ci penso io" dico io e Nick ride
"Io sarei preoccupato fossi in loro" mi lasciano davanti casa di mia madre che sono le 3
"Ci vediamo domani" Steph mi manda un bacio volante. Io con le chiavi entro in casa, ed un odore familiare mi invade, il polpettone di mamma.
"Mamma sono qua" esce di corsa dalla cucina, mi vede e corre ad abbracciarmi.
"Sei ancora più bella. Come mai in ritardo? Come va a scuola? I ragazzi? C'è qualcosa che non va?" Io rido fermandola
"Una domanda alla volta. Ti racconto tutto a cena" entro nella stanza dei miei fratelli e saluto entrambi. Poi mi fiondo in camera e mi rimetto a dormire. Ignorando il cellulare che continua a squillare.

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