capitolo 67

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La settimana di esami la trascorro a studiare con Zed e Matisse a distrarmi, tanto che

Kevin ha montato una costruzione per il gatto in camera di Zed. Intanto tormento i

miei amici con l'interrogarmi.

"Finalmente non dovrò più passare le serate a parlare di sociologia" esulta Ethan

appena torno dall'ultimo esami

"Sentì meglio che fare filosofia" Si lamenta Rose

"Il più fortunato sono stato io, psicologia" sorride Kevin. Io Sbuffo

"Quanto siete esagerati" tutti mi fulminano

"Allora quando si parte?" Chiede James

"Andiamo tutti a New York a giugno?" Chiede Rose

"Noi due si, anche perché io mi devo fingere il fidanzato di Lizzy" esclama Ethan

alludendo a lui e James

"Noi anche" dicono Nick e Steph all'unisono

"Noi pure ovviamente" dice Kevin sorridendo a Rose

"Io dormo nella villa Ford anche te Ethan se no sembra strano, sempre che per te non

ci siano problemi?" Chiedo a James

"Na, Ethan guarda solo i maschi, non gli è mai passato per la testa di provare con una

donna"

"Mhhh con Lizzy potrei farci un pensierino" Io e James gli tiriamo un calcio

contemporaneamente

"Ehi stata calmi, non c'è bisogno di essere gelosi ce ne è un po' per tutti" tutto il

tavolo scoppia il una risata.

"Bene si parte domani"

"E Zed?"

"Sarà il nostro bimbo" sospira Ethan

"Vaglielo a spiegarle che per un po deve chiamare te papà e non Dylan staranno sotto

lo stesso tetto"

"Va bene" si alza

"Ehi stai calmo ora dorme e non intendo farlo riaddormentare"

"Bene domani allora si parte avete tutti i biglietti" tutto il tavolo si volta verso di me

"Ehi non sono così disorganizzata... ora li prendo" sussurro l'ultima parte prendendo il

telefono

"Sempre la solita" borbotta Kevin

"Bene sono stanca morta oggi ho anche finito la terapia con l'ultimo dei miei pazienti,

iniziano le vacanze" salgo in camera e faccio la valigia, per me e per Zed, prendo

anche una sacca per la roba di Matisse. E poi finalmente mi metto a dormire.

*******

A svegliarmi è il pianto di Zed. Mi alzo di scatto correndo da lui.

"Ehi piccolo Che succede?"

"Ho fatto un brutto sogno" lo prendo in braccio

"Tranquillo c'è sempre la mamma a proteggerti" gli accarezzo il viso. Guardo di

sfuggita l'orologio sono le 7 tra due ore dobbiamo uscire di casa.

"Andiamo a fare la pappa" gli tocco il nasino.

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