Capitolo 13

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I 4 gironi dopo io e Alex parliamo solo perché costretti data la convivenza, all'università lui non si è più seduto accanto a me, ed io ormai vado in moto con James, e anche lui ha notato qualcosa di strano in questo. Se non fosse che all'università siamo gli unici ad iniziare tardi non salgo mai sulla sua moto, e all'uscita lui non c'è mai ed io prendo l'autobus, insieme a Rose, ormai è parte integrante della casa.
È venerdì e sono appena tornata a casa dopo un ultima stancate ora. Entro e getto le chiavi all'entrata, adesso basta! Voglio capire cosa gli ho fatto. Vado in salone e lo trovo seduto sul divano a parlare con Kevin
"Perché non mi aspetti all'uscita?" Incrocio le braccia al petto.
"Scusami mi sono dimenticato" io scuoto la testa
"Per quattro gironi?" Lui mi guarda e sbuffa
"Non sono in dovere di riportarti da scuola se l'ho fatto un vola non significa che lo debba fare ogni volta" io spalanco la bocca
"Senti se non ti è piaciuto che ci siamo baciati vorrei ricordati che era solo un cazzo di bacio" urlo ad alta voce, lui sgrana gli occhi
"Brava era solo un bacio non ti devo niente"
"Ma prima eri più disposto ad essere gentile"
"Ed ora non lo sono più" risponde acido.
"Vaffanculo" salgo in camera ignorando gli altri, entro e mi chiudo dentro buttandomi sul letto. Poco dopo mi raggiunge Steph, si sdraia accanto a me senza parlare, mi afferra la mano come a darmi forza.
"Vai a rilassarti" mi passa una scatola, i mi siedo a gambe incorniciate e la apro, ci sono delle punte da ballerina, la guardo con affetto
"Grazie" La abbraccio. Le prendo infilandole in borsa.
"James mi devi accompagnare" non ho voglia di prendere la macchina, lui si affaccia dalla porta del salone con delle patatine in mano
"Dove si va?"
"Muoviti"
"Alle 9 ce la festa qui" Urla Kevin dalla cucina
"Torniamo in tempo" dico di tutta risposta. James afferra i nostri caschi e mi passa il mio, salgo in moto dietro di lui
"Dove la porto principessa?"
"Alla spiaggia" parte subito dopo, data la velocità accelerata arriviamo presto, proprio quando il sole sta tramontando.
"Mi puoi lasciare un po' da sola, c'è il bar qui davanti" Lui mi guarda confuso
"Certo" gli bacio la guancia per ringraziarlo. Prendo gli auricolari e le punte, sulla sabbia getto le scarpe bagnandomi i piedi con l'acqua della riva, infilo le punte e facci partire la nostra canzone Thousand. E mentre danzo ogni pensiero, ogni preoccupazione passa, il viso di mio padre mi appare nitido senza i segni dell'alcol in volto, mentre sta accanto a me a suonare questa canzone con il pianoforte, mi sorride fiero, con gli occhi grigi limpidi e non rossi, i capelli neri come i miei ricci sono scompigliati ed un sorriso smagliante me lo fa ammirare come mai prima. Concludo portando una gamba dietro la schiena e con il piede tocco la testa formando un cerchio con il corpo. Torno per terra e tutti ricordi belli si dissolvono, la danza è l'unico momento in cui vedo i miei demoni prima che diventassero tali. Tolgo le punte e gli auricolari, mentre raggiungo le scarpe noto che James mi stava guardano, afferro le scarpe le lo raggiungo poco più in là. Mi sorride
"Non puoi nascondere una cosa così bella" infilo le scarpe e lo guardo
"Perché?"
"Io mi sono emozionato a guardare solamente questo" afferra il cellulare e mi mostra la mia foto con il sole dietro nella posizione finale.
"La danza è un mio momento non mi piace condividerlo" faccio una smorfia con il viso.
"Ciò che ti fa quasi volare rimarrà per te, ma perché privarti di una cosa così bella" io scuoto la testa
"Andiamo" Lui mi guarda male passandomi il casco, salgo dietro di lui. Quando arriviamo davanti al vialetto Lui riprende il discorso
"Perché?" Io sbuffo
"Smettila di insistere"
"Sai una cosa ti facevo veramente meno di ghiaccio, quando qualcuno cerca di superare quella barriera che ti sei creata tu lo butti giù, dovresti imparare che non tutte le persone voglio farti del male" entra in casa e sbatte la porta, io salgo senza neanche rispondere
"Lizzy impara ad essere felice" mi urla dall'atrio mentre io sono sulle scale
"La felicità mi sta lontana" urlo di tutta riposta prima di chiudermi in camera. Non ceno, verso le otto mi preparo per la festa verrà anche Rose. Indosso una maglietta nera, con la manica a tre quarti lo scollo a u, che lascia la pancia scoperta, una gonna nera a fiori bianchi che arriva a metà coscia, stivaletti neri con tacchi a spillo, ed una collana oro con una piuma. Lego i capelli in una treccia che poi metto di lato. Solito trucco solo con il rossetto carne. Mi guardo alla specchio, dai sembro quasi carina. Verso le nove e mezza scendo, Steph mi viene incontro accanto a lei Rose.
"Pensavo non saresti scesa neanche per la festa" Io scuoto la testa
"Non gliela do questa soddisfazione" Rose guarda verso i ragazzi
"Mi hanno raccontato delle due sfuriate" io alzo gli occhi al cielo e lei ride
"Evitino di parlarne" Steph mi guarda scuotendo la testa.
"Noi andiamo da loro" annuncia Steph
"Io cerco di trovarmi altri amici la mia vita sociale deve ampliarsi" mi avvio verso la cucina. Tiro fuori dal frigo l'acqua e me la verso nel bicchiere
"Insolito" un ragazzo poggiato al bancone mi guarda
"Cosa?" Chiedo curiosa
"La proprietaria di casa che non beve alcol ad una festa di venerdì sera" io alzo le spalle
"Che male c'è? "
"Nessuno, solo che le persone non bevono se devono guidare dopo, o se vanno all'università il giorno dopo"
"Non mi piace l'alcol" Lui sorride
"Avevo intuito" sento le guance andare a fuoco, che stupida era ovvio
"Piacere Dylan" posa il bicchiere e allunga la mano
"Elizabhet, chiamai Lizzy"
"Elly non ti piace?" Io alzo le spalle
"Come vuoi" è un bel ragazzo, capelli neri mossi, occhi altrettanto neri, alto e
Robusto. In quel momento mi suona il cellulare, Micke
"Ho una gara sul ring, a mezza notte, facile, alla discoteca dove ti portano sempre"
"Che fai mi spii?" Lui ridacchia
"Non oserei, ti aspetto" poi attacca.
Guardo l'ora sono le undici. Non posso prendere l'auto o Steph si insospettirebbe, di certo non mi faccio accompagnare da uno di loro.
"Cazzo" impreco ad alata voce
"Che succede?" Mi chiede con un sorriso
"Non so come arrivare al Moon, a mezza notte devo stare lì" Lui mi guarda sospetto
"Che devi fare al Moon a mezza notte?" Io alzo gli occhi al cielo.
"Niente" mi volto per andare a cercare un modo, lui mi afferra per un braccio
"Ti porto io" io lo guardo sospetta
"Ti conosco da 5 minuti"
"Ma sono l'unico passaggio che troverai, però non posso portarti indietro" ci penso su, vabbè al ritorno posso chiedere a Micke
"Ci sto" Lui guarda l'ora
"Partiamo tra 10 minuti vatti a preparare" consce le gare clandestine.
"Aspettami all'uscita con la macchina, ti raggiungo io, non mi devono vedere" faccio segno verso i miei amici.
"Va bene" salgo in camera infilo i legghins, il top sportivo la canottiera bianca la scollatura fa vedere la parte superiore del top, e la giacca di pelle, scarpe da ginnastica bianche. Prendo il telefono e lo infilo nella borsa a tracolla rosa con un po' di soldi. Scendo le scale assicurandomi che non ci sia nessuno, prima di attraversare l'atrio controllo che siano tutti in salone ed è così, velocemente esco di casa, attraverso il vialetto quasi di corsa, fuori dal cancello nero c'è una Lamborghini nera
"Tutti ricchi qua" borbotto. Entro dentro e lui mi sorride.
"Tieniti forte" parte velocissimo, io allaccio la cintura e mi faccio una coda alta mentre andiamo. Davanti alla discoteca il butta fuori ci ferma
"Si fa la fila" io lo guardo
"Ti ricordi di me? L'amica di Alex" Lui mi guarda spaventato
"Ok entrate" ci lascia passare
"Complimenti" mi guarda divertito, attraversiamo la discoteca raggiungendo la porta con il buttafuori, mi guarda attentamente e poi mi lascia passare. Scendiamo le scale, attorno al ring ci sta una marea di gente che aspetta, raggiungo Micke sopra al ring, mi lancia guantoni neri e para denti
"Devi imparare a portarteli da sola" infilo i guantoni
"È semplice, è stata battuta da quella che hai ammazzato l'altra volta. Ecco l'acqua" mi lancia una bottiglia
"Vedi di vincere" mi indica
"Si sì. Senti dopo mi riaccompagni a casa?" In quel momento suona la campana e lui esce dal ring.

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