Capitolo 14

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La ragazza è muscolosa come c'era da spettarsi, più bassa di me però. Mi scrocchio il collo e ci avviamo entrambe verso il centro. La prima a tirare un pugno è lei ed io lo schivo velocemente, gli tiro i calcio sullo stinco e lei vacilla indietro gli tiro un pugno sotto al mento e lei cade all'indietro. 10 secondi dopo ho vinto, decisamente troppo facile. Mi guardo intorno i miei occhi si incastrano in un paio verdi, lui è qui, fa un ghigno spaventoso poi volta le spalle andandosene. Scendo dal ring e Micke mi da la mia parte.
"Comunque non posso accompagnarti a casa, chiama Alex" io scuoto la testa
"Non posso" lui mi guarda divertito
"È già iniziata" ride io gli tiro un leggero pugno alla spalla
"Finiscila"
"Non mi sbaglio mai. Ma questa volta mi spaventa" io sbuffo
"E su mica ci ammazzeremo"
"Non ci scommetterei. Devo correre a casa ciao" mi fa cenno con la mano.
Io salgo fino alla discoteca, e sbuffo sonoramente. Esco fuori ed il vento mi scompiglia i capelli
"Oggi sei da sola" il ragazzo della altra volta mi afferra per un braccio e mi sbatte al muro di un vicolo
"Lasciami" tiro un calcio e lui lo schiva
"Stai zitta puttanella" Mi poggia una mano sulla bocca inizia a palparmi il seno, io cerco di dimenarmi a mi tiene ferma, infila le mani sotto la maglietta io provo a morderlo a non riesco a muovere le labbra. Prima che possa togliermi la maglietta qualcuno lo allontana
"Vattene" ringhia lui, è il ragazzo della gara. Quando rimaniamo da soli mi guarda
"Certo che veramente fai morire tutti come si dice" io lo guardo male
"Cosa vuoi?"
"Ehi io ti ho appena salvato da uno stupro e tu mi ringrazi così?" Io scuoto la testa e contino a guardarla male lui sbuffa sorridendo
"Mi devi un favore molto grande" io scuoto la testa
"Non ti devo niente" Lui ride sonoramente
"Sai sei molto brava, di te ho scoperto poco e niente. So che tuo padre sta in carcere per alcolismo e violenza su minore, che studi psicologia e sei molto brava, so dove vivi qui, vivi insieme a dei miei vecchi amici, so che consci Dennis i piani alti proprio. E so che fai gare e corse clandestine, e che tutti ti muoiono dietro persino Micke che è sposato" io scuoto la testa
"Tutto giusto tranne l'ultima parte ora posso andare?"
"Ti posso accompagnare a casa o vuoi rischiare un altro stupro?" Forse è la mia unica salvezza. Arrivo a casa verso le due. Mentre sto aprendo il cancello lui mi ferma
"Non fidarti di Dylan" mi dice e poi parte prima che possa ribattere. Certo di Dylan no ma di lui si. Entro in casa e c'è ancora molta gente della festa. Vado in camera e reinfilo la gonna con la
Maglietta, sciolgo la coda e rimetto il rossetto, tacchi e sembra che non sia mai uscita.  Scendo in salone e vedo Alex che si mangia con Molly appoggiati al muro, Steph è seduta sulle gambe di Nick e ridono con James. Kevin e Rose stanno giocando a birra pong contro altri due. Sorrido, già ho finalmente degli amici. In quel momento mi squilla il telefono, è mio fratello Micol
"Ehiii" rispondo entusiasta
"Sapevo che eri sveglia, la mia festagliola"
"Perché mi chiami?" Mi siedo su uno sgabello
"Non posso chiamare la mia sorellina"
"Ma Perfavore non mi chiami mai, che succede?" Lo sento sospirare
"Papà" mi si mozza il fiato e le parole mi muoiono in gola.
"È uscito"
"Ma mancavano 2 anni ancora"
"Buona condotta" io boccheggio.
"È venuto qui a cercarti, ha parlato con mamma non so di cosa circa tre gironi fa, poi è passato a salutare Marcus a me ha ignorato"
"Mi sta cercando?"
"Ehi calmati non sa dove sei"
"Cosa gli ha detto mamma?"
"Non ne ho la minima idea, loro non volevano te lo dicessi dicono che non c'è bisogno che non ti troverà, ma io sono preoccupato ti prego Lizzy stai attenta"
"Devo parlare con mamma"
"Si è chiusa in casa da quel momento, e parala solo con Marcus come c'era da aspettarsi"
"Cazzo ma in quei tre anni non hanno capito che non basta restare a guardare? Continuano a farlo, a guardare che mi distruggono senza muovere un dito e poi pingere giustificandosi con ~o mia figlia~ ~o mia sorella~ ma che problemi hanno? Parlerò con mamma che tu lo voglia o no la chiamo dopo"
"Fai come vuoi sai che voglio solo il tuo bene"
"Grazie fratellone, ci sentiamo" attacco la chiamata e corro da Steph, mi chino al suo livello e mi avvicino al suo orecchio
"È uscito per buona condotta, mi sta cercando" si alza di scatto da sopra Nick
"Cosa dici?" Io annuisco
"Mi ha chiamato adesso Micol, ha parlato con mia madre e Marcus ma non vogliono dirgli cosa gli ha detto, sa
che mi sta cercando, e loro non volevano dirmelo convinti che non mi troverà" ogni mia certezza crolla, le mie barriere stanno diventando di gomma, e tutte le paure dell'infanzia stanno tornando in me
"Non possono fare così, non di nuovo, non possono guardare e basta, cosa vuoi fare"
"Chiamarli e farmi dire tutto, è la mia
vita quella in pericolo non la loro, non gli darò la soddisfazione di pingere la mia morte mettendosi al centro dell'attenzione"
"Non ti diranno niente lo sai?"
"A natale li raggiungo a Londra"
"Che?" Urla
"Nella stesa città con lui, oh no tu rimani qui"
"Non voglio più avere paura di lui" lei mi guarda con le lacrime agli occhi, mi stringe le mani
"Si ricomincia con la paura?" Io annuisco addolorata, lei mi getta le braccia al collo e mi stringe a se
"Non ti sfiorerà più te lo prometto"
"Adesso ci dite che succede?" Chiede James per conto di tutti tranne Alex che non è li
"No" rispondiamo all'unisono io e Steph, loro ci guardano male
"Fidatevi lo facciamo per voi"
"Vado a dormire" saluto tutti e salgo in camera chiudendomi dentro, afferro le
pasticche e ne prendo una, prima di dormire rifletto, sono cresciuta cosa vuole adesso da me?

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