Parte 8

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Mi sveglio di soprassalto dopo l'ennesimo incubo. Sono le 6, per una volta mi sveglio tardi. Afferro i vestiti e mi infilo sotto la doccia. Ripenso ai ciò che è successo ieri e stringo i pugni.
Sto allontano anche Steph, cosa mi passa per la testa? Dopo la doccia indosso i jeans neri, una maglietta corta grigia che si lega dietro al collo, ed una camicia a quadri grigi,bianchi e neri, vans nere. Lego i capelli in una coda alta e poi il solito trucco, mascara, cipria e lucida labbra. Quando esco noto che ho lascito la porta della stanza aperta, dentro c'è Steph che guarda tutto quello che ho distrutto,  guarda lo specchio e spalanca la bocca comprandosela con le mani, si avvicina ai pezzi agli oggetti per terra e prende tra le mani la nostra foto distrutta, un singhiozzo risuona nella stanza. Si alza di scatto per corre fuori di fronte a me si blocca
"Perché di nuovo?" Ha gli occhi rossi e gonfi come se avesse pianto tutta la notte, lei c'era nei momenti più buii e mi ha rialzata, chi non si stufa di buttarsi nel nero. Io abbasso lo sguardo, la vedo scuotere la testa e rientrare in camera sua sbattendo la porta, notando solo ora che a guardare la scena c'era Kevin. Ha la bocca spalancata a guardare quello che ho distrutto.
"Oggi andiamo a fare spese" mi guarda e sorride, come abituato ad una situazione del genere
"Di solito la gente rimane spaventata" Lo guardo sorpresa
"Di cosa?"
"Che distruggo tutto ciò che tocco" Lui sorride comprensivo
"Pensa che io conosco una persona uguale a te" io sgrano gli occhi, lui come me, Lui ride
"Oh non io. Mi vesto e usciamo" si allontana subito dopo. Io scendo a prendere la scopa, il salone è nel casino più totale, birre ovunque, bicchieri, piatti e piazza sparsi qui e lì. Salgo in camera mia e spazzo i vetri. Recupero la foto mia e di Steph e la tolgo dalla cornice che butto. Stacco lo specchio andando a buttarlo in cucina.
"Vedo che hai già pulito, allora andiamo" Kevin mi fa cenno con la testa. Raggiungiamo la sua moto in silenzio, dietro di lui aggancio le mani davanti al suo petto e lui parte, come ogni volta non va troppo veloce. Raggiungiamo il centro commerciale.
"Allora cosa ci serve, uno specchio, una cornice, una lampadina, ed il vaso, compriamo anche nuovi fiori" io sorrido
"Non voglio lo specchio" Lui mi guarda e poi borbotta
"Così romperete in due quello del bagno"
"Come scusa?"
"Niente. Uno specchio si compra, devi imparare ad amarti" io alzo gli occhi al cielo.
"Con me niente frasi filosofiche" Lui scuote la testa. Entriamo dentro il negozio di ammobiliare. E lui mi copra inevitabilmente anche uno specchio. Dopo aver preso tutto torniamo verso casa, fermandoci però al bar.
"Ma chi si vede la ragazza mattiniera" io guardo Rose e sorrido
"Ciao Rose" lei guarda Kevin accanto a me e diventa immediatamente rossa, Kevin invece guarda altrove.
"Kevin non fare il maleducato, ti presento Rose" Lui la nota in quel momento e le sorride calorosamente per poi stringerle la mano
"Hai una faccia conosciuta" alza un sopracciglio lui
"Andavamo al liceo insieme, stavi un anno avanti a me"
"Ma certo tu eri la ragazza difficile, che non la davi a nessuno" io tiro un calcio a Kevin e Rose sfoggia un sorriso
"Scusami se non sono troia come la gente che frequenti, sai ci tengo alla mia dignità" io scoppio a ridere battendole il cinque, mentre Kevin mi guarda male
"Torni a casa a piedi" io sorrido
"Comunque ha ragione frequentate certe troie, tipo Molly" Lui fa un ghigno
"Ok si lei é una Troia contando che si è fatta tutto il gruppo, compreso james prima che diventasse Gay" Rose lo guarda disgustata come me.
"Fammi un caffè amaro" lei sorride e me lo prepara, io e Kevin ci sediamo al bancone
"Anche tu vai ad Harvard?" Le chiedo
"Si con una borsa di studio in lettere" sorrido
"Lettere era la mia seconda scelta"
Bevo il mio caffè e nel frattempo chiacchiero con i due
"Kevin ma perché state al Priamo anno se avete un anno in più di noi" Lui mi guarda con un ghigno
"Ci siamo presi un anno sabatico, e che anno, abbiamo girato un po' il mondo è stata l'esperienza più bella delle mia vita. Comunque adesso eccoci qui" dopo aver finito di chiacchierare lasciamo Rose al suo lavoro. Tornati a casa verso le dieci sono tutti svegli a fare colazione. Io e Kevin ci sediamo con loro a tavola. C'è un silenzio imbarazzante, si sente la tensione che ho creato.
"E dai ragazzi che tristezza" afferma James
"Allora dove ha fatto il tatuaggio? Non me lo hai detto" cerca di rompere il ghiaccio Steph
"Nella parte superiore della schiena" Annuisce
"Hai dei tatuaggi? Non si vedono" afferma Nick
"Si in punti nascosti" gli faccio l'occhiolino. Nick indifferente  mette i piedi sul tavolo
"Che puzza Nick, noi ci mangiamo su questo tavolo" si la menta Steph. Mi tolgo la camicetta sopra perché oggi si muore di caldo.
"Domani inizia l'università" ragiona Alex ad alta voce, tutti sembravano rifletterci, ma poi ci riscuotiamo. Mentre loro sparecchiano io salgo in camera a mettermi il costume per la piscina, è nero a brasiliana sotto, e sopra a triangolo nero. Metto un pareo legato introno al collo e dietro la schiena. Mentre corro giù per le scale Jemes e Nick mi guardano ridendo, io lo ignoro e corro nel retro delle casa. Slego il pareo e salgo sul trampolino. Chiudo gli occhi e mi tuffo a bomba. Nuoto sotto l'acqua ad occhi aperti, quando mi manca il respiro riemergo.
"Bomba" James indossa un costume bianco e si tuffa sopra di me che vado sotto l'acqua, quando riemergo lo schizzo
"Volevi uccidermi?" Urlo e lui di tutta risposta ride. Due braccia mi afferrano sotto l'acqua tirandomi giù, tiro un leggero calcio per liberarmi, Kevin riemerge con me
"È un complotto contro di me" rido con loro. Nick mi guarda in modo malefico, si avvicina mentre io indietreggio, inizio a nuotare per scappare ma lui è più veloce mi spinge giù per le spalle, Steph corre a salvarmi buttando Nick sotto l'acqua ma questo la mette seduta duella sue spalle e riemerge. Lei ride di cuore io esco dall'acqua e mi sdraio sule lettino guardando quei quattro fare la lotta. Nel lettino accanto a me si sdraia Alex, ha tatuaggi sul petto e sulle braccia. Restiamo in silenzio io a guardare il cielo mentre il suo sguardo è fisso su di me
"Così mi consumi" dico senza neanche guardarlo
"Ma che simpatica, vorrei farti notare che tutti qui vi guardano, a te a Steph, forse non te ne rendi conto ma siete due ragazze bellissime"
"Lei si, è molto bella" Lui si tira su sul lettino
"Infatti tu sei bruttissima, sei sicura che non hai bisogno degli occhiali come me?" Io faccio una smorfia
"Ieri sera..." inizia, ma lo interrompo subito
"Ho fatto paura" finisco per lui
"Come sul ring, sembrava la tua mente fosse altrove non ti sei accorata che quella già non si reggeva in piedi" io scuoto la testa
"Non mi scuserò perché sono una stronza" Lui accenna un sorriso
"So cosa significa quando la vita ce l'ha con te" io rido amaramente
"Tu non hai la minima a idea di cosa significhi la vita c'è l'ha con me"
"Non mi conosci"
"Te neanche, e ieri hai risvegliato una parte di me che non si manifestava da almeno due anni bravo "
"Era solo una birra. Hai avuto problemi di alcolismo?" Io scuoto la testa
"Allora non dovevi reagire così" io stringo o pugni, e mi alzo in piedi Lui è subito dietro di me. Ora mi diverto. Mi avvicino a lui fino a pochi millimetri  sorridendogli
"Non metterti contro di me" Lui boccheggia, non si accorge che lo sto avvicinando sempre di più al bordo della piscina
"Perché una dei miei difetti più grandi..." gli accarezzo il petto, lo fisso a pochi millimetri di distanza
"È essere vendicativa" lo spingo di lato e lui cade in piscina, quando riemerge mi guarda con odio
"Sei una puttana" mi urla. Io mi inginocchio al suo livello
"Ma non te la darò mai, quindi non farti più ingannare" gli faccio un sorriso da stronza, lui mi afferra un braccio e mi tira giù in piscina con se.
"Nessuna è mai riuscita a resistermi" mi sussurra all'orecchio, mille brividi mi percorrono la spina dorsale.
"Significa che io sarò la prima" gli Poggio una mano sul petto allentandolo leggermente, lui guarda la mia mano. Quando mi stacco esco dalla piscina lentamente, con il suo sguardo che mi brucia addosso, lego di nuovo il pareo come prima, poi mi volto verso di lui e gli faccio l'occhiolino entrando subito dopo in casa. Questa è una battaglia persa con me.

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