Il giorno dopo Zed torna a casa, mentre stavo pranzando da dietro sento toccarmi la
coscia
"Mamma" ha urlato, siamo stati insieme per quesi tutta la giornata anche Dylan.
"La mamma esce però mi aspetti per mangiare"
"Va bene" gli bacio la fronte e mi dirigo verso la mia stanza.
"Alex andiamo?" Chiedo, lui si volta guardandomi confuso
"Dove andiamo?"
"A risolvere i tuoi problemi" gli afferro la mano trascinandolo in macchina. In venti
minuiti arriviamo a destinazione
"Che ci facciamo qui?" Si volta verso di me.
"Te l'ho già detto" entro seguendo le indicazioni che mi ha dato il signor Ford. Fino ad
arrivare davanti ad una piccola chiesa nel bel mezzo del cimitero, é così imponente
che spaventa. Tiro fuori le chiavi ed apro il cancello in metallo entrando, vi sono due
file di panche, sull'altare la statua in oro di una ragazza sdraiata con una rosa
poggiata sul petto, sotto all'altre è scritto
"Isabel Ford" il cognome del marito. La cappella è dipanata con un mosaico, che
rappresenta due angeli che volano insieme ed accanto a loro tre piccoli cupidi che
suonano. Le pareti della chiesa di semplici mattoni hanno tre torce legate per ogni
lato con il fuoco che arde, è tutta la chiesa è piena di orchidee di ogni colore. Mi volto
notando che Alex é rimasto a guardare senza muovere un passo
"Non verrò, non ho mai versato una lacrima e non intendo farlo, per questo non sono
mai venuto" sospiro c'era da aspettarmselo, vado da lui e gli afferro la mano
"Forza é il momento di accettare la realtà" lo tiro dentro. Lui mi stringe così forte
come se volesse aggrapparsi a me per tenersi in piedi, mi siedo sulla prima panca ma
lui non mi segue rimanendo in piedi a guardare quella tomba. Slaccio la mia mano
dalla sua e non se ne accorge. Non oso immaginare cosa significhi perdere una
madre, nonostante io ne abbia avuto un pessimo esempio da entrambe le parti
ammetto che senza mia madre adottiva sarei crollata più velocemente, la sua voglia
di vivere mi ha quasi raggiunta, ed anche se mia mamma reale non la conosco bene
ho visto in lei una forza di volontà incredibile, non saprei davvero come avrei fatto
senza mia madre e non voglio saperlo. Mi si spezza il cuore a sapere che Alex abbia
dovuto affrontare tutto in una volta e da solo, senza l'aiuto di nessuno. Cade in
ginocchio e la chiesa si riempie di singhiozzi, un suono che mi strazia il cuore, non
riesco a sopportare la sua tristezza è come se fosse anche la mia disperazione. Mi
inginocchio accanto a lui, lui posa la testa sulle mie ginocchia continuando a piangere
io gli accarezzo i capelli. Piccolo, dolce amore mio. Non so quanto tempo trascorre, il
tempo si era fermato al suono di una disperazione tanto grande, all'urlo straziante di
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Steps
RomanceCOMPLETO: IN CORREZIONE PRESTO NELLE LIBRERIE E in quella casa avrebbe potuto incontrare chiunque, invece no! Si è trovata faccia a faccia con il suo peggior incubo e la più bella delle emozioni. Elizabeth è una ragazza tormentata dai suoi demoni...