capitolo 54

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"No" sospira. Non so perché ma è come se in quel momento le mie paure più grandi si siano alleate per abbattermi.

"Hai fatto la Tu scelta" dico guardandolo, e poi inizio a salire le scale lentamente sentendo i due parlottare.

"Lizzi aspetta" La voce di Sasha lo ferma

"Io non sapevo voi due..." la fermo prima che posso continuare

"La nostra storia è finita prima che iniziasse, io e Alex non siamo mai stati niente"

Sasha mi guarda con stupore

"Sei cattiva" dice guardando Alex dietro di lei.

"Te l'ho detto quando mi conoscerai non penserai lo stesso. Io so essere la persona più buona del mondo ma se tu mi distruggi perché dovrei essere buona con te? A me non sembra che Alex mi abbia risparmiata" stringe i pugni dietro i fianchi

"Tu non sei ferita, mentre tu lo ha ferito cancellando ciò che siete stati" la guardo e sorrido

"Certa gente non capirà mai" mi volto dopo aver guardato al sua espressione confusa, nascosto dietro l'angolo delle scale trovo Ethan, sarà rimasto a dormire da James. "Sai che non è vero ciò che dice Sasha su di te. Solo che non sa che la gente crolla anche con il sorriso" lui ha capito, mi conosce meglio di quanto io voglia ammettere, mi ha salvata quando crollavo e adesso nonostante io non l'abbia ascoltato è qui per impedirmi di cadere. Lo guardo e sento le lacrime salirmi agli occhi, mi prende per i fianchi tirandomi a lui e abbracciandomi.

"Perché ti abbatti non lo merita" inizio a parlargli della novità di oggi, di tutto ciò che ho scoperto dei colpi bassi del destino, delle risposte ai miei perché. Gli racconto del mio passato dei miei incubi. Gli parlo dell'odio verso me stessa che mi ha portato al masochismo e al tentato suicidio. Gli racconto del bullismo a scuola degli insulti subiti senza risposta. Della rabbia covata e poi lascata uscire in un urgano che distrugge tutto. Dei sogni infranti dei ricordi perduti. Gli racconto di me e Alex di ciò che gli ho dato, e lui adesso ha scelto un'altra, senza la costrizione di suoi padre l'ha scelta perché io sono un rifiuto, persino mia madre non mi ha voluto. E così mi ritrovo alle due di notte seduta per terra tra le braccia del mio migliore amico. "Quanto è stronza la vita" dice con un sorriso consolatorio

"Già"

"Ma tu falle vedere che se la prende con la persona sbagliata" forze a ragione, non voglio ripassare una settimana come quella di Natale, a proposito di Natale rivoglio il regalo che gli ho fatto. Elizabhet te sei più forte. Affronta le paure a testa alta.

"Che ore sono adesso in Inghilterra?"

"Circa le otto e mezza"

"Mi fai un favore?" Annuisce

"Trovami un appartamento poco costoso in questa zona di New York, per mio padre" gli invio l'indirizzo dell'officina

"Sarà fatto per stasera, ma tu cosa vorresti fare alle 2 e mezza del mattino?" "Affrontare i miei demoni Uno dopo l'altro" gli faccio l'occhiolino e corro in giardino pronta a chiamare mia madre o meglio dire Giusy.

Pov's Ethan

Lizzy è la ragazza più forte che esista, amplifica le emozioni a mille ciò però amplifica anche il suo dolore. Ma lei da guerriera Si alza sempre, non l'ho mai vista arrendersi e non credo lo farà mai. Ma Alex ci è quasi riuscito ad ucciderla. Scendo in salone trovando Alex a guardare un film con Sasha tra le sue braccia. Appena mi vedono si allontano

"Non sono io quello da cui dovete nascondervi e lei è abbastanza forte da sopportare la vostra vista insieme tranquilli. Sasha volevo dirti una cosa, Lizzy ha sofferto più di quanto tu hai mai sofferto o soffrirai in tutta la tua vita. Lo diresti che quella donna lavora da quando ha 10 anni, che per guadagnarsi da vivere ha dovuto fare lotte clandestine? Diresti mai che suo padre l'ha menta per anni? Diresti mai che lei dentro di se ha tanto dolore che tu neanche immagini? No perché tu credi che per essere tristi bisogna piangere davanti a tutti? Bisogna scappare da tutti? No si può morire anche dietro a un sorriso. E su di lei non potevi sbagliarti tanto, se una persona è forte non significa che non soffra"

"Anche lei è scappata"

"No lei è andata in vacanza perché per colpa di Alex non si era goduta il Natale, e non si è nascosta con un bambino per 2 anni. E Alex quanto pensi durerà con lei? Sono serio il vostro è il residuo di un vecchio amore e quando te ne renderei conto sarà troppo tardi perché Elizabhet non si farebbe fermare neanche dal destino figuriamoci da te" mi guardano entrambi sconcertati.

"Bene ora buona notte" salgo le scale e vado a bussare alla camera di Kevin.

"Che vuoi?" Chiede assonnato.

"Devi mandare via tua sorella sta facendo un casino"

"Del tipo?"entro i camera sua e gli racconto di Alex e Lizzy e di cosa le ha detto, gli faccio notare che Dylan entra in questa casa costantemente e potrebbe usarlo contro di noi, e gli faccio vedere che non contribuisce a niente mentre io quando vengo qua pago sempre la cena. A sua figlio badano le altre ragazze perché lei è troppo presa da Alex. Lui accetta leggermente sconcertato.

Pov's Kevin

Sapevo mia sorella fosse una vipera ma non fino a questo punto. E sapevo Alex fosse coglione ma cazzo puoi lasciarti scappare una come Lizzy, io ho rinunciato a lei perché lui potesse essere felice e lui le fa questo? È il momento che le cose tornino come prima. E devo anche parlare con i due domani.

Pov's Lizzy

"Pronto tesoro, da te è notte fonda che ci fai sveglia"

"Ho avuto una splendida giornata con papà" sento il fiato sospeso dall'altro lato

"Perché non me lo hai detto?" Silenzio dall'altro lato

"Gli ho chiesto perché menasse proprio me per anni! Perché non me lo hai mai

detto?" Urlo. Sento un singhiozzo provenire dall'altro lato.

"Tu eri la mia bambina quella donna non ti ha voluto" dice tra le lacrime

"Io avevo il diritto di saperlo! Ne avevo tutto il diritto. Perché non mi hai detto che io ero un rifiuto?" Urlo tra le lacrime, scivolo addosso al muretto.

"Non sei un rifiuto, tu sei mia figlia io ti ho voluta con me, sei mie figlia non sua" mi ha cresciuta lei è vero, ma in questo mondo c'è qualcuno che ha metà del mio sangue ed è giusto che io la conosca. "Giusy io devo sapere chi è lei"

"Non mi chiamare così! Per te sono mamma solamente mamma" urla. Sento il mio cuore perdere pezzi, la mia mente è annebbiata dal dolore. E sento il mio corpo arrendersi. Tutto ciò che credevo sicuro non lo era, e dovevo saperlo, la vita mia odia troppo per darmi una madre.

"Ciao mamma" sottolineo l'ultima parola.

"Che ti ho fatto di male è?" Urlo al cielo alzandomi.

"Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?"

"Io volevo solo che qualcuno mi amasse! Era chiedere troppo?" Contino ad urlare guardando in alto, cado in ginocchio sfinito

"Mi bastava me stessa, ma non ho neanche il diritto di volermi bene" urlo

"Hai ragione però chi amerebbe un rifiuto" sussurro guardandomi le mani sporche di fango data la pioggia e la terra sotto di me. L'unico suono che riempie la notte e il ticchettio delle gocce. Anche il cielo è triste oggi, allora non è un giorno orrendo solo per me.

"Torna in casa" mi arriva una voce ovattata. Sento solo il rumore dei miei pensieri, sento il ritmo del mio cuore andare a tempo con il pulsare delle mani. Sento sollevarmi e non muovo un muscolo. Entriamo in casa.

"Lascia fare a me" un altra voce lontana

"Non la toccare" chiudo gli occhi tutto si azzitta quando li riapro sono in bagno in braccio a Kevin.

"Lizzy fatti un bagno caldo rilassati" mi lascia scendere. Prima di chiudersi la porta mi guarda e dice.

"Ci sono molte più persone di quanto credi che ti vogliono bene" sorride e chiude la porta.

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