capitolo 72

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Arrivata davanti casa sua busso, ad aprirmi é una donna distrutta dalla

vita.Involontariamente la abbraccio, secondo la natura una figlia non dovrebbe mai

morire prima della madre. Una volta dentro mi fa sedere lasciarmi tra le mani una

lettera mentre va a preparare un té lo apro trovando l'elegante calligrafia di Katy.

Amica mia, perché per me non sei stata solo una psicologa ma la mia ancora di

salvataggio, so che sei delusa da me perché ho perso mi sono arresa alla vita quando

tu non l'hai fatto mai. E voglio dirti non è colpa tua, non sentirti in colpa per un mio

fallimento non delle tue cure, è colpa di una cicatrice troppo profonda in me che non

sono riuscita a curare. Sono stufa di provare a tenermi in piedi, stufa di essere delusa

dalle persone che mi circondano, mi ha lasciata definitivamente e non è per lui che mi

sto per gettare è per tutto il resto. Per le preso in giro per il corridoio, per

l'abbandono psicologico di mia madre, per lo stupro di mio padre, per tutto questo

messo insieme. Voglio solo chiederti di far in modo che non mi dimentichino mai, loro

mi hanno tormentato in vita io li tormenterò da morta. Fa in modo che io continuii a

vivere in un modo o in un altro. Grazie di tutto

Katerine

Lacrime calde mi rigano il viso, cosa hai fatto piccola bambina. Non sono delusa

affatto. Forse si delusa di me stessa ma non di te. Salgo in camera sua e mi affaccio

al terrazzo. Riconosco che per gettarsi da qui ce ne voglia di coraggio, sapere che stai

rinunciando al tuo futuro che in pochi secondi il cuore smetterà di battere, ci vuole

anche un po' di egoismo per gettarsi con la consapevolezza che stai lasciando le

persone che ami, ma non per lei, Katy credeva che nessuno l'amasse quidi stava

lasciando solamente il mondo che oggettivamente non le ha voluto bene.

Katy ti prometto che questo mondo non ti dimenticherà, vivrà con la tua coscienza

sulle spalle, spero davvero che questo atto folle abbia fruttato qualcosa di buono,

magari la su sei felice finalmente. La sera un una piccola chiesa si celebrai il suo

funerale, non c'è molta gente, mi sorprendo di vedere i suoi compagni di classe, ma

sono felice di vedere suo padre anche se con due poliziotti accanto, è distrutto gli si

legge in faccia, forse l'unico oltre a sua madre, anche se ha fatto quello che ha fatto

le ha voluto bene a modo suo. Mentre sto uscendo una mano calda Si poggia sulla

mia spalla, è il padre di Katy

"Sono certo che tu la conoscessi meglio di tutti noi messi insieme e per questo ti dico

che mi dispiace di aver causato una reazione così" china leggermente il capo e va via.

"Elizabhet" mi volto verso Emi, ha il volto rigato dalle lacrime

"Emi"

"Mi dispiace di averla lasciata, é colpa mia è tutta colpa mia" si rifugia nel mio

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