30- Il diario

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Me ne andai via dallo studio di Piton e nonostante le nostre divergenze ripresi comunque a fare le lezioni di pozioni, era una materia che mi piaceva.
Un giorno mentre stavo facendo una presentazione sulla pozione polisucco, davanti a tutta la classe, un libro sbucò dal nulla sotto ai miei piedi, mi fece scivolare e per non cadere mi aggrappai al tavolo accanto a me facendo rovesciare a terra tutte le pozioni già preparate. Era chiaro, era sicuramente stato Piton, il quale non esitò ad alzarsi in piedi e al posto di chiedermi se stessi bene mi urlò contro: "ABATINO, IN PUNIZIONE"
Ecco, tutto era come prima, la solita scusa banale per passare del tempo con me in punizione...
Io mi alzai lentamente da terra, mi diedi una spolverata al vestito ed iniziai a raccogliere i cocci di vetro a testa bassa.
Piton mi si avvicinò dicendo: "Avrai modo di pulire più tardi, alle 20 nel mio studio, ora torna al tuo posto"
Non dissi nulla.

~All'ora di cena~
Erano arrivate le 20 e al posto di andare a cena con tutti gli altri ero costretta ad andare da Piton.
Entrai timidamente, lui disse solo:
"Non si usa più bussare?"
-"Mi scusi..."
-"5 punti in meno a serpeverde"
Mi stava infastidendo.
"Beh, qual'è la mia punizione?"
-"Vedi quella stanza? È la mia camera da letto, devi pulirla tutta, da cima a fondo, ti chiuderò lì e non appena avrai finito busserai e io ti aprirò"
-"Mh va bene..."
Mi diressi verso la sua stanza da letto, iniziai a pulire.
Ero curiosissima di aprire uno dei cassetti del comodino, giusto per curiosare qua e là, così feci. Ne aprì uno e dentro trovai un vecchio libro chiuso da un lucchetto, senza farmi sentire pronunciai 'Alohomora' e il misterioso libro si aprì.
Sulla pagina iniziale c'era scritto:
"Di proprietà di Seversu Tobias Piton"
Incuriosita sfogliai qualche pagina e in pochi secondi mi accorsi di avere in mano il suo diario personale e se costudito da un lucchetto, a quanto pare, segreto.
Cercai la pagina più recente per trovare qualche informazione su di me ma nulla, il diario era vuoto. Mi stavo per arrendere ma trovai una lettera tra le pagine, la aprì e ciò che vidi mi lasciò senza parole.
C'era un mio ritratto fatto a matita all'interno, era bellissimo...
Girai il foglio e lessi:
"Mi sta ignorando, non so cosa fare, non so cosa vuole dirmi o dimostrarmi, questo gliel'ho fatto mentre era in classe... Ci siamo anche baciati l'altro giorno, quando mi ha chiesto se fossimo anime gemelle, gli ho risposto così, con un bacio. Mi manca, mi mancano le sue attenzioni..."
Avevo letto abbastanza, forse quella lettera era indirizzata a Silente...
Bussai alla porta e nascosi il diario dietro alla mia schiena.
Piton mi aprì e disse: "Hai già finito?!
Sappi che se hai usato la magia ti darò una punizione ancora più pesante!"
Io gli feci cenno di zittirsi, tirai fuori la lettera dal diario e imitando la sua voce fredda e bassa iniziai a leggerla.
Lui rimase di ghiaccio e dopo qualche secondo disse: "Come hai osato curiosare tra le mie cose?!"
Mi afferrò per il colletto e continuò:
"Sei solo un'inutile serpeverde come le altre"
Il mio volto si oscurò, mi scansai dalla sua presa, e cercai di allontanarmi, ma lui mi afferrò ancora, mi sbattè al muro con violenza e quando era ad un centimetro dalla mia faccia mi disse:
"Non credere di passarla liscia, prima o poi faremo i conti"
Rimasi a guardarlo, era più forte di me, mi perdevo nei suoi occhi...
Anche lui rimase a guardarmi per qualche secondo, io dall'ansia avevo il fiatone ed iniziai a fare dei respiri affannosi.
Dopo qualche istante mollò la presa e si allontanò da me andando a sedersi sulla sua poltrona. Cercò di calmarsi.
Io rimasi contro il muro e non mi mossi, le gambe mi tremavano dalla paura, non avevo mai avuto così tanto timore di lui.
Volevo fargli delle domande sul diario ma evitai l'argomento, forse non era il momento adatto, così abbassai lo sguardo e lui disse: "Tu stanotte non torni nel tuo dormitorio, tu rimani qui...
Devi finire di pulire la mia stanza"
Io annuì e mi diressi con lo sguardo basso verso la sua camera da letto, lui stavolta mi seguì...
Una volta entrati chiuse la porta a chiave e si giustificò dicendo: "Starò qui, così mi accerterò che pulirai normalmente e senza curiosare tra le mie cose..."
Dopo aver detto ciò prese un libro e si sedette in un angolino della stanza alzando ogni tanto lo sguardo per osservermi. Dopo circa 20 minuti che eravamo lì qualcuno bussò alla porta del suo studio, Piton uscì dalla stanza e andò a controllare. Io ero esausta e mentre lui non c'era ne approfittai per riposarmi e mi stesi a pancia in giù sul suo letto.
Sentivo il suo profumo e questa cosa mi conciliò il sonno finchè mi addormentai...
-Gio-

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