52- Cuori spezzati

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Mi recai da Silente nonostante fosse ormai quasi sera.
Con mia grande sorpresa lui era già nel suo studio.. Mi avvicinai a lui: "Professore.."
Scoppiai in lacrime
-"G-giorgia.. Cos'hai cara?"
-"Il professor Piton.. Amanda.. Bambinatee"
Mi accasciai a terra. Silente mi sollevò da terra e mi fece sedere: "Ecco.. Ti avevo avvertita di prepararti emotivamente"
Rimasi in silenzio, come potevo sapere che si trattasse proprio di Piton?!
Cercò di consolarmi e mi spiegò da dove era arrivata Amanda.
"Vedi Giorgia.. Amanda e Severus si sono conosciuti quando erano ancora dei bambini.
Come ben sai, Severus all'epoca era innamorato di Lily Evans, nonché mamma di Harry Potter"
-"S-si.. Conosco questa storia"
-"Amanda era perdutamente innamorata di Severus, ma lui non ha mai ricambiato i suoi sentimenti.. Così tentò di uccidere Lily, ma non ebbe successo.
Per questo motivo le strade di Amanda e Severus si divisero, perché lui non glielo perdonò mai"
-"Allora perché ora ricambia il sentimento di Amanda?!"
Silente rimase in silenzio, sapevo che si era fatto un'idea ben chiara.
"Vai Giorgia.. Tra poco c'è la cena"
Mi fece apparire nuovamente in corridoio con uno schiocco di dita.
Andai a passo lento e pesante verso la Sala Grande e vidi tutti i professori seduti, ovviamente Amanda e Piton vicini..
Cercai di non guardarli e mi sedetti con Draco, che cercò di tirarmi su il morale meglio che poteva.
Vedevo che Piton ogni tanto mi guardava, ma non appena lo faceva Amanda gli girava subito il volto verso di lei.
Una volta terminata la cena mi ritirai nelle mie stanze e provai a dormire.
La mattina seguente mi alzai, non avevo le forze di andare a lezione, così le saltai e stetti a casa a piangere tutta la mattina..
Verso le 11 circa bussarono alla mia porta.
Ero convinta fosse qualche mio amico o amica a farmi visita, invece non appena aprì vidi Piton.
"Abatino.. Perché non sei venuta a lezione?"
-"Non stavo bene"
Mi dimenticai che Piton era perfettamente in grado di utilizzare l'occlumanzia, mise in atto questa cosa: "So che non è per quello, so che stai bene"
-"No mi creda, non sto affatto bene"
Feci per chiudere la porta, ma lui la bloccò mettendo il piede in mezzo.
La aprì nuovamente e lo guardai, lui continuò: "Non sei venuta in punizione l'altro ieri alle 8"
-"Non avevo voglia"
-"Mh.. Voglia o no devi scontarla signorina, ed io ora ho 2 ore libere"
Mi prese per un braccio senza aggiungere altro e mi portò via, cercavo di liberarmi dalla sua presa ma era inutile.
Arrivammo nelle sue stanze.
"Bene, il tuo compito è quello di pulire i calderoni.."
Iniziai subito senza esitare per potermene andare il prima possibile.
Mentre pulivo mi si avvicinò nuovamente: "Abatino.."
-"Cosa"
-"Scusami.. La punizione che ti ho dato era troppo pesante, mi dispiace di averti ordinato di saltare la cena"
-"Non importa"
Lo ignorai e continuai col mio lavoro, lui mi prese dalle spalle e mi voltò verso di lui: "Mi sto scusando.."
-"Ed io ho detto che non importa, perdonato.. Ora posso continuare il mio lavoro? Prima me ne vado da qui meglio è"
-"Ero arrabbiato quando ti ho dato quella punizione e non ho ragionato.."
-"Eppure non avevo fatto nulla-"
-"Eri seduta accanto a Draco"
-"Come se a lei cambiasse qualcosa.."
Mi scansai e continuai a pulire i calderoni.
Piton si alzò e si sedette ad ammirare il lavoro che stavo facendo.
Una volta terminato mi alzai:
"Finito, posso andare ora?"
-"No.."
Alzai gli occhi al cielo: "Che altro vuole da me.."
Mi si avvicinò e mi guardò negli occhi intensamente, lo guardai confusa.
Lui disse: "Ce l'hai con me, si vede.. Ti ho fatto qualcosa per caso?"
Rimasi in silenzio e voltai lo sguardo, lui mi alzò il mento con 2 dita verso di lui, io risposi: "Lei mi ha spezzato il cuore.."
Tirai fuori tutti i foglietti che mi aveva restituito il giorno prima.
"Questi stessi foglietti che la professoressa Amanda ha chiamato bambinate.. Un tempo lei li costudiva con gelosia."
-"Le cose cambiano Abatino"
-"Ah si? Bene.. So che questi foglietti sono importanti per lei, quindi ora le spezzerò il cuore, come lei ieri lo ha spezzato a me"
Con una magia feci fluttuare i bigliettini in aria e li bruciai facendoli diventare totalmente cenere.
Piton guardò i foglietti andare in fiamme in silenzio.
Tirai fuori il disegno che gli feci l'anno scorso: "Questo disegno.. Lei ci aveva spruzzato su il mio profumo e lo costudiva qui.. Nelle sue stanze"
Piton rimase in silenzio, io diedi fuoco anche al disegno.
Dopo aver fatto ciò calciai le ceneri.
Tirai fuori da sotto la maglietta la collana con la boccetta di Amortentia che mi aveva regalato: "Si ricorda di questa?"
-"Si.. Cosa vuoi f-fare?"
Me la tolsi con le lacrime agli occhi e la scaraventai a terra, facendola rompere in mille pezzettini.
"NO" urlò immediatamente Piton.
Io mi voltai e gli diedi le spalle.
Piton mi si avvicinò rapidamente: "PERCHÈ L'HAI FATTO ABATINO"
-"E A LEI CHE IMPORTA, ORA AMA AMANDA"
-"IO HO BISOGNO DI STABILITÀ... E DI SICURO NON LA POSSO TROVARE CON UNA STUDENTESSA IMMATURA COME TE"
Mi sollevò per il colletto: "Amanda è una donna.. E non un'insignificante ragazzina come te"
Trattenni le lacrime: "Lei mi fa solo ribrezzo, mi metta giù"
-"No"
-"MI METTA GIÙ"
Mi dimenai e riuscì a liberarmi, non appena estrassi la bacchetta per puntargliela lo fece anche lui.
Stavamo letteralmente per duellare, quando entrò Amanda nella stanza.
"Sev! Abatino.."
Entrambi posammo le bacchette, Amanda domandò: "Cosa sta succedendo?"
Piton rimase in silenzio, così mi voltai verso di lui: "È questa l'unica cosa che sa fare mh? STARE IN SILENZIO COME UNA STUPIDA MUMMIA"
Calpestai i vetri rotti della mia collana e corsi via. Amanda mi guardò con un lieve ghigno sulla faccia e andò a consolare Piton. Andai verso la stanza di Draco piangendo, lo supplicai di aprirmi la porta.
Draco mi sentì e mi aprì: "Gio.. Ma Cosa?!"
Corsi tra le sue braccia e lo strinsi forte, Draco aveva già capito di cosa si trattava..
Parlammo per un bel pò e cercò di consolarmi, ma invano.
Decisi di ritirarmi dalle lezioni di pozioni per un periodo, avevo bisogno di staccarmi da Piton e di non vederlo per poter riprendere la mia stabilità mentale.
Il giorno successivo quindi frequentai tutte le lezioni, tranne la sua..
All'inizio fu abbastanza doloroso incontrarlo per i corridoi e scambiarci solo una rapida occhiataccia, ma col passare dei giorni mi convinsi sempre di più che forse era meglio così.
Colsi l'occasione per conoscere meglio Oliver. Ci vedavamo spesso al termine delle lezioni e alle pause, finchè un giorno si fece coraggio e mi baciò per la prima volta. Ero davvero felice di questo, stavo bene! O almeno così credevo...
Oliver scoprì che mi piaceva parecchio la musica, soprattutto quella dei queen.
Così una sera mi invitò nelle sue stanze per poter ascoltare una canzone: "Love of my life" si.. proprio quella.
Non appena iniziò la riconobbi subito ma feci finta di nulla. Oliver tentava sempre di più di prendermi la mano, avvicinandosi a me, ma non appena partì un pezzo che fece: "Love of my life.. You've hurt me" non resistetti e mi scansai da lui.
Tolsi il disco dal giradischi: "Oliver scusa.. Ma non credo di essere pronta ad una relazione con te.
Il fatto è che ho in testa un'altra persona..."
Oliver abbassò lo sguardo: "Giorgia vedi.. Tu mi piaci davvero tanto, però insomma.. Non posso costringerti ad amarmi"
-"Sei davvero una bella persona Oliver, ma non sei la mia persona.."
Fece un lieve cenno di approvazione col capo: "Non funziona proprio eh.."
Feci di no con la testa e lui annuì.
Scoppiai in lacrime pensando a Piton ed Oliver cercò di consolarmi.
Era davvero uno dei ragazzi più buoni e puri che io abbia mai conosciuto, ma io desideravo una sola persona al mio fianco, e non era lui..
I giorni passavano molto lentamente, sembravano giornate infinite.
Ero sempre chiusa in me stessa, sempre nel mio mondo, mi sembrava di impazzire senza di lui.
Spesso incontravo Piton e Amanda in corridoio, lui la seguiva ovunque..
Sembrava quasi ossessionato!
L'unica cosa che potevo fare era guardarli e desiderare di essere stata al posto di Amanda anche solo per qualche istante.
Sentivo una fitta al cuore ogni volta che li vedevo insieme, era davvero una sensazione orrenda.
Le lacrime erano sempre lì, pronte a scendere.
Sembrava fossero infinite quando si trattava di lui.
L'unica cosa in cui speravo ancora, era che non avessero ancora avuto rapporti intimi, ma anche solo il fatto che condividevano qualsiasi cosa, mi faceva ribollire il sangue nelle vene!
Una mattina mi svegliai presto, nonostante non avessi lezione, così venne da me Fred e mi propose un'idea per sgomberare la mente, far saltare un water nei bagni dei professori.
Accettai senza esitare e ci dirigemmo sul famigerato luogo.
Fred accese qualcosa di indefinito e lo posò ai piedi del water.
"Fred? Mh, cos'è quella cosa che hai messo lì?"
-"Dinamite di mia invenzione"
-"Ah ok.. Un momento, COME DINAMITE?!"
-"ATTENTAAAAAA"
Mi spostò e rotolammo a terra, il water saltò in aria e bucò il pavimento del piano superiore.
"CHE FIGATA!" esclamò Fred entusiasta.
"Nonono! FRED QUELLA SÙ È L'AULA DI POZIONI... Abbiamo bucato il pavimento dell'aula di Piton"
Alcuni studenti che stavano facendo lezione in quel momento si affacciarono dal buco ridendo, subito dopo si affacciarono Amanda e Piton.
Amanda era furiosa, anche Piton lo era, ma perché era zuppo di acqua, quella dei gabinetto! Io e Fred trattenemmo le risate, Piton disse solo: "Abatino giuro su Salazar che se tra 1 ora precisa non ti fai trovare nel mio studio, io ti uccido"
Io deglutì e Fred se la svignò.
Come prestabilito da Piton, circa un'oretta dopo, mi presentai davanti al suo studio.
Lui mi aprì la porta: "Ci divertiamo a far saltare in aria i water ora?! Stai diventando proprio come quel Weasley a furia di frequentarlo, una teppista! Devi smetterla di comportarti da bambina, sei un'adulta ormai e pretendo un certo tipo di comportamento da te!"
Finì la sua lunga ramanzina, io mi guardai intorno e domandai solo: "Dov'è la sua perfetta assistente nonché futura moglie Amanda?"
-"Come prego?!"
-"Ho detto.. Dov'è la sua perfetta assistente, nonché futura moglie Amanda?"
Piton digrignò i denti e venne verso di me furioso, io mi allontanai e lui inziò a rincorrermi per la stanza come un pazzo.
Continuavo a correre intorno al tavolo per non farmi prendere, ma lui con uno sventolio della sua bacchetta scaraventò il tavolo in legno contro un muro, facendolo in mille pezzi.
Io deglutì e indietreggiai, ma anche la stanza ha un termine, quindi rimasi bloccata al muro.
Lui si avvicinò e mi puntò la bacchetta al collo, facendo una certa pressione:
"L-lei è troppo ossessionato da Amanda.. Non è normale"
-"Sta.. ZITTA!"
Fece ancora più pressione con la bacchetta sulla mia gola.
Rimasi in silenzio e lui si allontanò abbassanto la bacchetta.
Io mi sistemai il colletto della camicia, lui invece aprì una boccetta e la bevve tutta.
"Cos'è quello..?" domandai ancora un pochino impaurita.
Lui si voltò verso di me e mi guardò per un attimo, dopodiché disse: "Amanda mi ha detto di berne una al giorno per stare bene.."
Mi avvicinai a lui e presi la boccetta vuota, ne annusai il contenuto e rimasi scioccata.
Sentivo odore di pergamene, libri vecchi e whisky, l'odore di Piton!
"S-scusi.. Può annusarla e dirmi cosa sente?"
-"Sento..." annusò molto intensamente, ma poco dopo disse: "Non sento nulla, c'è troppo poco liquido"
Tirò fuori dal cassetto un'altra boccetta identica e, non appena aprì il cassetto vidi almeno altre 1000 boccette identiche!
Rimasi scioccata, Piton la aprì, la annusò e disse: "Sento lavanda e.. Pastelli"
ERA IL MIO ODORE!
ALLORA AMANDA GLI AVEVA RIFILATO UN FILTRO D'AMORE, L'AMORTENTIA.
Fui sollevata a questa notizia, così presi una boccetta vuota e una piena, le misi nella mia borsa e costrinsi Piton a seguirmi nello studio di Silente.
Inizialmente Piton si rifiutò di seguirmi:
"No! Ho promesso ad Amanda che l'avrei aspettata qui per passare del tempo assieme"
-"La prego professore.. Torneremo prima che Amanda possa dire Quidditch!"
-"Ho detto di no Abatino, ho 2 ore libere, non verrò via con te"
Si sedette sulla poltrona e iniziò a leggere:
"Eh va bene professore, mi perdoni per quello che sto per fare"
Fece una faccia confusa, io feci apparire una padella e gliela tirai in testa.
Lui, ovviamente, cadde a terra e svenne.
Cercai di trascinarlo nello studio di Silente, ovviamente qualche alunno ci vide ed io cercai di rassicurare tutti del fatto che andasse tutto bene...
-Gio-

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