61- Gancio destro

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Andai nell'aula di divinazione, disperata, a cercare la professoressa Cooman per chiedere spiegazioni su cosa fosse appena successo. So perfettamente che lei non poteva sapere queste cose... Però è la Cooman! Sicuramente avrà delle risposte.
Arrivai nella sua aula disperata.
Lei era seduta alla cattedra a cercare di decifrare delle rune: "PROF"
Lei si alzò di scatto e mi si avvicinò: "Oh Giorgia cara... Suvvia non è successo nulla"
-"Non c'è nemmeno bisogno che le spieghi.. Cioè, lei sa cos'ho sognato e cos'è appena successo?!"
-"Tranquilla, non dirò a nessuno del professor Piton e.."
La fermai subito e domandai: "Se i miei sogni si sono realizzati fin ora.. Non significa che allora si realizzerà anche questo vero?"
-"È probabile che si realizzi ma non sempre"
Non mi bastava per essere sicura, per avere fiducia, abbassai lo sguardo insicura di me stessa e di ciò che stava accadendo intorno a me.
Una frase uscì dalla mia bocca, solo una frase: "Devo andare ora..."
La Cooman mi guardò certa di ciò che stava accadendo, beh certo, poteva tranquillamente leggerlo in quella sua specie di palla di cristallo!
Passeggiai per i corridoi calciando un sassolino, assorta nei miei pensieri, nelle mie paranoie.
Il sogno che avevo fatto su Piton e Mia continuava a frullarmi nella mente.
Mentre passeggiavo silenziosamente mi imbattei in Draco.
"Gio.. Ti vedo assente ultimamente, cosa diavolo ti prende?"
-"Nulla Malfoy, ora lasciami continuare la mia passeggiata.."
Gli diedi le spalle continuando a camminare, ma sentì il suo sguardo, così profondo e volenteroso di capire i miei pensieri aggrovigliati, perforarmi la schiena.
Mi voltai per ricambiarlo: "Cosa ti prende? Perché mi guardi così?"
-"Voglio capirti.. Non sono mai stato sensibile o empatico, ma voglio capire"
Empatico.. Questa parola e Draco Malfoy nella stessa frase non suonavano bene.
"Non fa per te Malfoy" Ridacchiai.
Nel frattempo, all'oscuro di entrambi, Piton stava passando proprio da quei corridoi.
Si fermò dietro ad un vicoletto per osservarci di nascosto.
Proprio in quel momento Draco mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio: "Dammi un'occasione.."
-"Ancora?! Avevamo chiuso il discorso l'anno scorso Draco.. Siamo normalissimi amici, basta"
Draco si irrigidì, ma non sembrava intento a mollare il colpo.
Alzò un sopracciglio velocemente e strinse i denti: "Molto bene allora.. È da vedere"
Alzai gli occhi al cielo: "Draco... Basta, ne avevamo già parlato l'anno scorso"
Soffiò via dell'aria dal naso in maniera prepotente. Soffocai una risata visto che per 1 secondo mi sembrò un toro.
Andò via teso, a testa alta.
Appena voltò l'angolo e non fù più visibile, Piton sbucò fuori e si avvicinò a me con tono minaccioso:
"Professore... Antisgamo eh"
Non rispose e continuò ad avvicinarsi costringendomi ad indietreggiare.
Mi sollevò per il colletto e mi mise contro al muro.
Ero così abituata a quella scena che di riflesso voltai la testa su un lato e chiusi gli occhi quasi strizzandoli.
Piton mi sussurrò solo: "Cosa voleva..."
-"N-niente lui.."
Forzò la presa: "Ripeto Abatino: Cosa voleva"
-"Mi vedeva strana e voleva sapere se fosse tutto ok"
-"NON MENTIRE A ME"
Mi voltai e lo guardai negli occhi.
Mi lasciò il colletto ed io caddi a terra: "Ahia!"
-"Riserva i lamenti per più tardi.. Lì si che ti farò realmente male"
Le farfalle nello stomaco si iniziavano a sentire, sapevo a cosa si stesse riferendo: "Cosa voleva Malfoy, dimmelo"
-"Voleva riprovarci con me"
Non disse nulla, rimase fermo a guardarmi come se avesse visto un fantasma.
Andò via velocemente intento a cercare Draco.
Gli corsi dietro urlando: "ASPETTI, NO! SI FERMI"
Per quanto io potessi cercare di bloccarlo, Piton non arrestava nemmeno per 1 secondo il suo passo.
Camminava coi pugni chiusi, stretti, pronti a stritolare qualsiasi cosa si fosse posta tra lui e il suo obiettivo.
Stava a testa alta e non guardava in faccia nessuno.. Chiunque gli passasse accanto lo guardava con aria terrorizzata.
Si poteva percepire il fuoco nei suoi occhi.
Cercai di bloccarlo prendendogli la mano ma, più volte, mi scansava burrascosamente.
Raggiunse Draco e, non appena lo vide, andò verso di lui con passo deciso.
Non potevo permettere che gli facesse del male, così sfilai la mia bacchetta dal taschino e, non appena Piton arrestò il suo passo accanto a Draco, mi misi in allerta.
Alzai lentamente la bacchetta verso di lui.
Piton si avvicinò a Draco, il quale lo guardava con aria confusa.
I due si guardarono da testa a piedi a vicenda ma con 2 sguardi totalmente diversi: Da una parte Draco, con uno sguardo confuso e ingenuo, dall'altra parte Severus, con uno sguardo feroce, rancoroso e intento ad attaccare chiunque si trovasse davanti a lui.
Piton fece per tirare un pugno, sollevò Draco per il colletto ma, non appena sollevò il pugno in aria, io mi misi in mezzo tra i 2, dando le spalle a Draco e puntando la bacchetta a Piton.
Rimase colpito e il pugno che stava in aria iniziò a tremare.
"Abatino... Cosa fai"
-"Non si azzardi a toccarlo"
Piton indietreggiò e alzò le mani: "E va bene, ma ora riponi la bacchetta"
Feci come disse lui, rimisi la bacchetta nel taschino molto lentamente.
Piton andò via, gettandoci un ultimo sguardo malevolissimo.
Guardai Draco: "Stai bene..?"
-"Perché mi hai difeso Abatino"
-"Perché... Siamo amici e.. Piton fa così solo per gelosia, credo"
-"Ridicolo, è solo un docente, mio padre lo verrà a sapere"
Draco andò via, verso l'ufficio di Silente, ero tranquilla poiché sapevo che Albus avrebbe solo ascoltato le sue lamentele senza fare nulla per assecondarlo.
Rincorsi Piton, intenta a scusarmi.
Non sapevo in che direzione fosse andato, così tentai di trovarlo attraversando uno dei tanti corridoi.
Stranamente lo trovai! Ma... ERA CON MIA SMITH.
Mi avvicinai a loro, non volevo fare la stessa scenata che aveva fatto Piton con Draco, così cercai di rimanere calma.
"Professore"
Piton si girò di scatto, Mia, da un sorriso, passò ad un'espressione schifata.
Io, cercando di fare la persona matura, sorrisi ad entrambi: "Allora.. Professore dopo possiamo parlare un attimo?"
-"Oh certo, avremo molto tempo Abatino, visto che sei in punizione"
-"In punizione?! E per cosa sentiamo"
-"Ricordi? Per aver quasi attaccato e ferito la signorina Smith"
Sgranai gli occhi, ero incredula di ciò che stavo sentendo: "C-cosa..."
Mia si fece avanti: "Si, hai sentito bene, buona a nulla!"
Gettai uno sguardo di rifiuto verso Mia, ma prima che potessi aprire bocca, Piton esclamò: "Giusto, sei una buona a nulla.. E visto che stai sempre ad oziare o girare con i tuoi amichetti, più tardi pulirai TUTTA la mia stanza, da cima a fondo"
Mia ridacchiò ed io mi avvicinai a lei: "Smith ti sconsiglio di parlare in questo modo, potresti davvero pentirtene" Dissi guardandola con aria di sfida.
Mia mi diede una spinta che mi fece perdere l'equilibrio e cadere a terra: "Wow Abatino, menomale che facevi boxe.. Così poco equilibrio che con una spinta vai a terra, allora in un incontro cosa farai mai? Ahahah"
La guardai dal basso verso l'alto, feci un sorriso e inclinai leggermente la testa.
Mi alzai in piedi e mi misi difronte a lei, iniziai a ridere senza un apparente motivo. Mia e Piton mi guardarono confusi: "Sai Smith.. Ho fatto diversi incontri di boxe"
-"Immagino che tu non ne abbia vinti molti, visto che vai a terra con niente"
La fermai: "Vedi.. Ogni volta che dovevo mandare a terra qualcuno, mi bastava semplicemente fare... QUESTO"
Le tirai un gancio destro con tutta la forza e la rabbia che avevo in corpo.
Mia andò a terra quasi priva di sensi con il naso sanguinante. Piton si accasciò a terra intento ad aiutarla: "ABATINO, CHE DIAVOLO HAI COMBINATO?! MI SPIEGHI CHE PROBLEMI TI AFFLIGGONO ESATTAMENTE?!"
Cercò di aiutarla a rialzarsi, ma Mia era troppo debole ed il sangue dal naso non smetteva di colare.
"PERCHÉ DIFENDE SMITH, HA INIZIATO LEI AD AGGREDIRMI, DOVREBBE DIFENDERE ME VISTO CHE SIAMO..."
-"COSA ABATINO, SIAMO COSA? IO E TE... NON SIAMO NULLA"
In quel momento il mio cuore si frantumò in mille pezzi, soprattutto mentre la sollevò e la portò via in infermeria.
Io rimasi da sola, in quel corridoio, ad osservare la macchia di sangue a terra e a ripensare a ciò che avevo fatto.
Scoppiai in lacrime.
Corsi verso la mia stanza e mi chiusi a chiave.
Iniziai a tremare e a scaraventare tutto ciò che mi ritrovavo davanti: La reazione di Piton mi aveva fatta impazzire.
Poco dopo decisi di andare da Silente a raccontare l'accaduto.
Senza nemmeno badare al mio aspetto, uscì dalla mia stanza e mi diressi verso l'ufficio di Silente.
Mentre camminavo i miei pensieri divagavano: Allora il sogno che avevo fatto è vero.. Tra Piton e Mia c'era davvero qualcosa, se no perché difenderla in questo modo!?
Strinsi i pugni ed arrivai all'ufficio di Silente.
Entrai in lacrime e lui mi vide. Si mostrò un po' sorpreso: "Giorgia, che cos'hai combinato questa volta"
Singhiozzando gli raccontai l'accaduto.
Silente rimase scioccato: "Non ti facevo una ragazza manesca.. Stando ai fatti, dovresti essere espulsa da Hogwarts, tuttavia....."
Mi guardò in modo serio.
Io deglutì e rimasi in silenzio ad ascoltare ciò che aveva da dire..
Proprio in quel momento entrò Piton: "Signor preside!"
Mi voltai subito riconoscendo la voce, Piton continuò a camminare verso di noi senza accorgersi di me: "Non so cos'abbia Abatino, ma ha tirato un pugno a Smith mentre era con me ed io.."
Si accorse di me e si bloccò subito.
Dal tono di voce, Piton sembrava quasi entusiasta di questo avvenimento.
Silente lo guardò e fece un piccolo sorriso: "Giorgia stavo dicendo.. Tuttavia, è stata Smith a metterti le mani addosso per prima quindi, dovrai solo scontare una punizione di un mese col professor Piton"
Un mese?! Vabbè.. In quella situazione era meglio non lamentarsi più di tanto. Lanciai una rapidissima occhiata a Piton, il quale la ricambiò immediatamente accennando un lieve sorrisino.
Silente ci lasciò andare via, così io e Severus uscimmo insieme.
"Perché ha difeso Smith"
-"Cos'avrei dovuto fare? Era a terra sanguinante"
Abbassai lo sguardo: "Bel gancio comunque Abatino"
Lo guardai immediatamente sorpresa:
"Si.. Proprio un bel gancio"
Sorrisi e continuai a camminare.
Piton mi prese il mignolo della mano con il suo mignolo, molto delicatamente.
Io arrossì e lo lasciai fare: "Un mese eh.. Dovrà sopportarmi un mese professore"
Fece un ghigno: "Troverò il modo di farti lavorare per bene..."
Le farfalle si fecero sentire nello stomaco e continuai a camminare per i corridoi insieme a lui.
Arrivammo nelle mie stanze e lo salutai: "Vada ora.. Prima che qualcuno la veda e si insospettisca"
Entrò nella mia stanza spingendo anche me e costringendomi ad indietreggiare, si chiuse la porta a chiave alle spalle e cosa successe dopo... Beh, lo sapete già.
-Gio-

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