39- La partenza

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Mi svegliai ancora tra le braccia di Piton, lentamente mi alzai per vestirmi, era arrivato il giorno tanto atteso da moltissimi studenti, il giorno della partenza per tornare a casa...
Indossai degli indumenti babbani, una felpa della mia casa e dei jeans normalissimi.
Piton si alzò poco dopo di me e scrutandomi da testa a piedi si sedette sul letto, lo guardai e dissi: "Beh? Mi accompagna o no alla stazione?"
-"S-si... Ma prima devo fare una cosa"
Tirò fuori dal suo vecchio armadio cigolante una felpa tutta nera con un cappuccio, me la passò e disse:
"Vorrei che indossassi questa per il viaggio..."
Lo guardai con gli occhi lucidi per un istante, presi la felpa e la indossai immediatamente, aveva il suo profumo...
Continuavo ad annusarla ininterrottamente, avevo un bisogno insaziabile di sentire sempre il suo profumo sotto al mio naso.
Piton si vestì in un secondo con un incantesimo e disse: "Andiamo?"
Io annuì e ci smaterializzammo alla stazione. Iniziai a barcollare appoggiandomi al muro:
"Cavoli, non sono abituata a smaterializzarmi..."
-"Ci farai l'abitudine Abatino vedrai"
Lo guardai per un istante negli occhi e mi ci persi, come sempre...
"Prof io emh..."
-"Tu cosa Abatino?"
Senza dire altro mi fiondai tra le sue braccia e lo strinsi più forte che potevo, lui esitò un istante ma subito dopo ricambiò l'abbraccio:
"Abatino... Non qui, ci sono quasi tutti gli studenti di Hogwarts!"
-"Oh mi scusi tanto..."
Mi scansai velocemente da lui e feci per andare verso il treno, ma non appena mi voltai Piton mi afferrò per un braccio e disse: "Non credere di liberarti così facilmente di me cara..."
-"In che senso?" risposi voltandomi verso di lui.
Piton abbassò lo sguardo e continuò:
"Quest'estate ti scriverò delle lettere, ecco... È un modo per sentirti più vicina"
Lo guardai sbalordita, non me l'aspettavo...
-"Professore emh... D-davvero lo farà?"
-"Lo prometto, 4 lettere alla settimana"
-"4? Cavoli!"
-"S-sono troppe?"
-"Nono! Vanno bene, spero di essere in grado di risponderti, cercherò di non buttare parole a caso ecco..."
Sul volto di Piton si dipinse un lieve sorriso e non disse più nulla, mi prese solo la mano...
Dopo qualche istante di silenzio arrivò Fred che afferrandomi per un braccio esclamò: "Gio dobbiamo muoverci o perderemo il treno!"
Iniziò a strattonarmi ma io non riuscivo davvero a lasciare la mano di Severus.
-"FRED HO CAPITO ARRIVO"
Gli lanciai un'occhiataccia e lui capì che doveva allontanarsi.
Guardai il professor Piton negli occhi ancora per una volta, dopodiché dissi:
"Beh, arrivederci allora..."
-"Arrivederci"
Cercava di rimanere freddo più che poteva, delicatamente gli lasciai la mano e voltandogli le spalle mi diressi verso il treno. Una volta salita lo guardai dal finestrino e continuavo a ripetermi tra me e me: "Sono solo 3 mesi Giorgia, solo 3 mesi che voleranno... Si ma, sono 3 mesi in quell'orribile mondo babbano, senza Severus, senza Fred e George, senza i miei amici..."
Mentre guardavo la figura di Piton allontanarsi sempre di più dal finestrino del treno mi si avvicinò Hermione picchiettandomi la spalla:
"Gio, so che ti manca..."
-"Cosa? Chi? Pft a me non manca mai nessuno..."
-"Gio... Ti conosco"
Senza dire una parola scoppiai a piangere sulla spalla di Hermione iniziando a confabulare parole a caso e a ripetere quanto lo amassi e quanto avrei voluto stare ad Hogwarts con lui anche d'estate.
Hermione tentava di consolarmi, ma ogni tentativo era vano...
"Eh dai Gio, vi scriverete delle lettere, sarà come averlo vicino"
-"L-lo spero b-bene..." risposi singhiozzando.
Passai tutto il viaggio a guardare fuori dal finestrino ignorando totalmente tutti coloro che mi circondavano e a pensare a lui... Una volta arrivati a Londra e una volta scesa dal treno vidi mia madre che allargava le braccia e le protendeva verso di me, la abbracciai con tutte le mie forze e dopodiché mi portò in macchina e ci mettemmo in viaggio verso casa.
Avevo così tante cose da raccontarle che non sapevo nemmeno da dove iniziare, ma volevo tenere le cose più interessanti per quando saremmo tornate a casa e ci sarebbe stato anche papà.
La mia mente però era sempre fissa su Severus, non riuscivo proprio a pensare ad altro, chissà cosa stava facendo...
Dopo una mezz'ora arrivammo a casa e mi sembrava quasi surreale di rivedere la mia stanza esattamente come l'avevo lasciata.
Durante la cena raccontai tutto ai miei genitori, gli mostrai i miei voti e anche un album di fotografie con i miei amici, me lo avevano regalato Fred e George...
Rimasero quasi scioccati nel vedere le immagini in movimento, d'altronde erano entrambi babbani e di queste cose non ne avevano mai viste!
Mentre sfogliavo l'album apparve una foto di me e Severus scattata da Hermione durante il Ballo Del Ceppo...
Non trattenni le lacrime che iniziarono a scorrermi lentamente sulle guance un pochino arrossate dall'imbarazzo.
Mia madre sorrise e domandò:
"Giorgia chi è quest'uomo?"
Lanciai un rapido sguardo a papà che era altrettanto interessato e risposi con voce tremolante: "Lui è il mio insegnante di pozioni, Severus Tobias Piton..."
-"E come mai state ballando insieme in questa foto?" domandò mia madre un pochino confusa...
-"Beh ecco... Io non avevo un accompagnatore al ballo e lui nemmeno quindi emh... Siamo stati assieme per tutta la sera e la mia amica Hermione ci ha scattato delle foto..."
Mia madre sorrise e disse solo:
"Guarda come lo guardi... Mh beh, sei mia figlia e conosco quello sguardo eheh"
Arrossì ancora di più e mio padre si alzò intento ad andare in bagno per sviare quella conversazione "imbarazzante".
Approfittai dell'assenza di mio padre per raccontare qualcosina su Piton a mia madre, lei era affascinata e mi ascoltava con interesse, non mi dilungai molto...
Ormai era ora di andare a dormire, il giorno seguente sarebbero venuti a trovarmi i miei nonni paterni, la nonna Anna e il nonno Pino.
La nonna Anna è l'unica parente da cui ho ereditato i poteri e a quanto pare anche la mia casa visto che è stata anche lei una serpeverde, mio nonno invece è un babbano proprio come i miei genitori.
Mio padre non amava particolarmente le visite di nonna perché lei continuava a rinfacciargli il fatto che fosse nato babbano e non mago come lei nonostante sapesse che non era colpa sua...
Credo che provi un pò di gusto nel deriderlo.
Andai a dormire con un pensiero fisso, chissà se domani mattina mi sarei svegliata con una lettera di Piton...
-Gio-

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