49- Vecchie conoscenze

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Avevo appena finito di medicare Sirius, così mi sedetti e lo guardai.
Lui ricambiò lo sguardo in modo confuso e iniziò: "Che succede?"
-"Spero di averti medicato bene.."
-"Ahh tranquilla, il mio corpo è abituato ormai"
Rimasi in silenzio per qualche istante, lui tendeva a toccarsi continuamente la garza che gli avevo applicato sulla ferita.
Non c'era il minimo rumore nella mi stanza, questo mi permetteva di sentire, al di là della porta, tutti i ragazzi e le ragazze che parlottavano.
Ad un certo punto Sirius, probabilmente con il suo udito da cane, avvertì un rumore all'esterno della porta.
Si avvicinò lentamente ad essa, io con tono confuso domandai: "Sirius, cosa stai-"
-"SHHH"
Mi zittì immediatamente e continuai ad osservarlo.
Non appena toccò la maniglia della porta per aprirla, dall'altra parte qualcuno la spalancò con tutta la forza che aveva, spiaccicando Sirius contro al muro..
Quel "qualcuno" era Piton:
"ABATINO"
Rimasi in silenzio con le mani che mi coprivano la bocca e gli occhi sgranati.
"Abatino?! PRONTOOO"
-"S-si.. Mi dica"
Si guardò in giro senza dire nulla, stavo pregando in ogni lingua possibile e immaginabile che non guardasse dietro alla porta.
Non appena lo vidi avvicinarsi ad essa, lo tirai verso di me, per il mantello.
Pesava troppo per sorreggerlo, quindi cademmo entrambi sul mio letto, più precisamente, lui sopra di me.
Lo guardai imbarazzata, ma lui non si mosse di una virgola, si limitò a mantenere il contatto visivo.
Ad una certa mi azzardai a parlare e dissi:
"P-professore.. Lì ci sono le cose che ho preso in prestito da lei"
-"Mhmh, bene bene, perché non mi fai vedere questa ferita?"
Si alzò di scatto e mi divaricò le gambe di colpo.
Non avevo il coraggio di muovermi, ma mi ricordai improvvisamente di Sirius nascosto dietro alla porta.
Piton, senza nemmeno voltarsi, con uno sventolio di bacchetta, chiuse la porta a chiave, dopodiché iniziò a sfilarmi i pantaloni.
Sirius era rimasto scoperto, così mi guardò impanicato.
Lo guardai anche io, con i pantaloni letteralmente sotto alle ginocchia.
Cercai di liberarmi dalla presa di Piton, ma mi era impossibile!
Anche se mi fossi liberata, Piton si sarebbe voltato e avrebbe visto Sirius.
Non sapevo cosa fare e, nel frattempo, i miei pantaloni erano sempre più giù.
Mi alzai leggermente e acchiappai Piton per il colletto, tirandolo verso di me, quindi mi cadde nuovamente addosso.
Sirius cercò di aprire la porta molto lentamente, al fine di non farsi sentire e scappare indisturbato.
Ma Piton sentì il rumore della chiave che girava nella porta e si voltò di scatto.
Vide Sirius e, a sua volta, Sirius vide Piton.
Si alzò di scatto: "BLACK"
-"PITON"
Sgranai gli occhi e ribattei: "Oh cavolo"
Piton si mise immediatamente davanti a me per coprirmi, visto che ero in mutande.
Io, tirandomi su i pantaloni, iniziai:
"Ok professore, posso spiegare.."
-"Abatino non serve"
Continuava a guardare male Sirius, senza mai distogliere lo sguardo e continuò, tirando fuori la bacchetta:
"Bene bene bene.. Black!"
-"Piton, o dovrei dire.. Pivellus!"
Piton digrignò i denti e gli si avvicinò di scatto puntandogli la bacchetta alla gola.
"PROFESSORE ASPETTI"
-"Non ora Abatino, consegnerò questo malfattore ai dissennatori una volta per tutte"
-"NO, lui è buono! Non è l'assassino che tutti crediamo!"
-"So che cos'è... Un essere spregevole, lui e quel maiale di James Potter!"
Piton sembrava non volersi staccare da Sirius, così tirai fuori la bacchetta e pronunciai "Expelliarmus" scaraventando per sbaglio Piton contro al muro.
"Vai.. SCAPPA" urlai a Sirius.
-"Grazie Giorgia, non lo dimenticherò mai!"
Prese le sembianze da cane nero, fuggì via in un istante, ma proprio mentre stavo chiudendo la porta, una mano mi afferrò tappandomi la bocca, era Piton.
"Bene bene, spero tu abbia delle spiegazioni Abatino.. NEL MIO UFFICIO, ORA"
Mi afferrò brutalmente per il polso e mi portò via.
"Piano, mi sta facendo male!"
-"Questo non è ancora nulla.. Credimi"
-"Lei aveva detto che non voleva spiegazioni.."
Non rispose.
Ero terrorizzata, stavolta l'avevo combinata grossa.
Arrivammo nel suo studio, mi sbattè dentro e chiuse la porta.
Dopodichè mi appiccicò al muro e domandò urlando: "Mi hai tradito con Black, NON È VERO ABATINO?!"
-"Allora.. Punto 1, si calmi.
Punto 2, io e lei non siamo una coppia.
Punto 3, non ho fatto nulla con Sirius"
Piton abbassò lo sguardo e mi lasciò andare allontandosi, poi disse: "Non so che mi sia preso, va via di qui"
Lo guardai e risposi: "So io cosa le è preso"
Mi guardò in silenzio, io tirai fuori la boccetta di pozione che gli avevo rubato e le garze, posai tutto su un tavolo e continuai: "Si è solo ingelosito.. Tutto qui professore"
-"Io?! Geloso? Pft ma fammi il favore" ribattè abbassando lo sguardo.
-"Mi ha sbattuta al muro urlandomi addosso che l'ho tradita nonostante io e lei non fossimo fidanzati, se questa non è gelosia beh.. io mi chiamo Bertaflaba!"
Alzò velocemente lo sguardo e rispose: "Abatino.. Ti avevo dato l'opportunità di andartene e risparmiarti la punizione.."
Rimasi in silenzio e deglutì, lui continuò avvicinandosi di scatto: "Ma ora.. È troppo tardi"
Fece un ghigno che mi fece venire i brividi, con uno sventolio di bacchetta chiuse tutte le finestre, lasciando la stanza buia.. Vedevo davvero poco, c'era una luce fioca che proveniva dalla sua camera da letto, mi avvicinai per vedere meglio.
Sentì improvvisamente una mano sfiorarmi i fianchi e un'altra il fondoschiena.
Indietreggiai per non farmi toccare, ma caddi proprio sul letto.
Piton non esitò neanche un istante, con un incantesimo mi sfilò via pantaloni e maglietta, lasciandomi in intimo.
"Allora Abatino... Dove eravamo rimasti prima che Black ci interrompesse?"
-"M-ma non dovrebbe essere una punizione questa..?"
-"Ohh lo sarà, mia cara, non hai ancora visto nulla.."
Si mise su di me e mi passò le mani lungo tutto il corpo, un brivido attraversò la mia schiena.
-Gio-

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