74 - Stewart

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L'aria era pesante nella stanza,  la luce oscurata da un pesante tendaggio e il ragazzo era teso, in attesa di quello che sarebbe accaduto, esattamente come me che non sono neanche riuscita ad entrare nella stanza, mi sono fermata giusto dietro la porta, vicino al muro.

Kyle è l'unico padrone della situazione. Si avvicina al giovane con il suo passo sicuro, lo prende per le spalle e lo fa voltare con il viso verso di me. Alza le braccia verso il volto di Stewart, scioglie il nodo della benda e lo libera.

Il ragazzo sbatte gli occhi un paio di volte per abituare le retine di nuovo alla luce e quando mi mette a fuoco rimane a bocca aperta.
«Ma tu sei femmina! » Esclama. Poi si volta verso Kyle. Lo guarda un po' perplesso e gli fa un sorriso a trentaquattro denti. Alza le braccia e gliele porta al collo. «Mi piaci.» Dice Stewart a Kyle. « Lei cosa ci fa qui? »
Io non so se mettermi a ridere o a piangere. Il tentativo spudorato di Stewart di corteggiare il mio ragazzo, così esplicito, nonostante sia convinta che non abbia alcuna possibilità, mi infastidisce.
Sto per urlargli contro: " giù la mani" quando Kyle  afferra le braccia di Stewart e le scosta via.
«Non sei qui per me. » Gli comunica.
«E per chi sarei qui? Per lei?»  Stewart fa un passo indietro. «L'unico limite che ho messo sull'adesione era che non volevo donne. Certo per te potrei fare un'eccezione.» Continua facendo l'occhiolino.
Imperturbabile come sempre Kyle non cede di un solo passo.
«Lei ha delle domande da farti. » dice calcando il tono sulla parola lei.

Stewart si volta verso di me con un'aria perplessa. « E voi avete speso duemilacinquecento dollari per parlare? » Chiede perplesso.
Kyle non risponde. Dollari, erano soldi quindi. Una cifra impressionante in effetti per lo scopo cui è destinato.  Adesso però non posso soffermarmi su questo dettaglio, ho altro cui pensare. È il momento di intervistare questo folle dagli occhi blu.
«Di solito cosa fate? » Il ragazzo sospira, forse deluso, annoiato o solo infastidito. Scuote a testa. «Sono stato chiaro nel foglio d'iscrizione. Niente femmine. »
Mi volto verso Kyle perché non so cosa fare. Non lo possiamo costringere no? Lui sorride tranquillo. Certo. Dimentico sempre le sue capacità di persuasione. Si avvicina al biondino, lo guarda negli occhi, lo sfida, lo fa indietreggiare con la solo forza di volontà. Gli fa percepire la sua determinazione, il suo modo di essere.  Non serve neanche che gli metta le mani addosso. La sua espressione dura incute rispetto anche a lui che non lo conosce affatto.
« Risponderai a ogni domanda che lei vorrà farti.  »Sentenzia senza possibilità di appello.

Per un istante Stewart rimane ammaliato a fissarlo poi si passa una mano fra i capelli.
«Facciamo sesso carina.» Dice. « Di certo non una chiacchierata. Con lui non mi sarebbe dispiaciuto anche solo fare una chiacchierata.  » Insiste.
Kyle si mette a braccia conserte. « Lei. » Precisa.

Stewart sospira, sbuffa, mi guarda come se fossi la strega dell'est, ma si piega. Si allontana verso un mobiletto bar, lo apre, prende un bicchiere, lo riempie e lo scola tutto d'un fiato.
«Tutte a me. » Borbotta.

Kyle si avvicina verso di me, mi prende un braccio e mi sussurra in un orecchio. «Il tuo tempo è limitato. Non lo sprecare. »
Ho il cuore che mi batte a mille e nella testa si intrecciano mille questioni. Non so da dove iniziare.
«Cos'è questa cosa? »
Stewart si sposta poco più in là si siede su un divanetto, accavalla le gambe. «Un'asta no? »
«Niente sarcasmo. » Lo riprende Kyle e nello sguardo del ragazzo si accende una luce di ammirazione, almeno spero sia di ammirazione. 

Riprendo il discorso.
«Sei stato obbligato a partecipare? »
«No. »
«Spiega come funziona e come ne sei venuto a conoscenza.  »
Stewart si mette entrambe le mani tra i capelli quasi gli stessimo strappando le parole di bocca, come se parlare fosse più difficile che fare sesso. Di certo è più complicato e lo coinvolge in modo personale.
«Ero in discoteca e un tipo mi si avvicina e mi fa: ti va di guadagnare un po' di soldi facili? Io rispondo di sì e lui mi propone quest'asta. La metà delle offerte va te. Ci sono poche regole. Compili una specie di questionario in cui dichiari quello che sei disposto a fare e quello che non vuoi fare. Non sai chi compra il tuo tempo e una volta accettato, nei limiti che hai stabilito,  fai qualsiasi cosa ti chiedono.  » Fa una smorfia. « Anche una chiacchierata. »

Stewart la racconta come se fosse una cosa da poco, quando in realtà è un salto nel buio. Ne è consapevole? Quanto è consapevole?
«E se ti facessero del male? » Chiedo. Lui scuote la testa. «Non è nelle regole. » Risponde.
«Chi fa rispettare le regole ?» Insisto. Lui si stringe nelle spalle. Non lo sa o forse non gli interessa.
«Perché lo fai? Perché lo fate? »
Stewart guarda Kyle, fa un sorriso furbo, si morde il labbro inferiore.  « Magari sei fortunato e un giorno ti capita un tipo come lui. » Scherza, ma neanche tanto.  Continuo a chiedere: chi è che organizza, se è una cosa legale, se ci sono solo uomini. Alcune cose lui non le sa. Non si è neanche posto la questione della legalità o meno della cosa. Sa che le aste a cui ha partecipato erano solo uomini, ma ha sentito che c'è la stessa cosa anche per le donne. I soldi facili fanno comodo e se sei disposto ad accettare qualche rischio, non è neanche tanto difficile.
«Questa è la situazione più strana che mi è capitata fino ad ora. » Termina mentre continua a guardare Kyle, a divorarlo con gli occhi, a desiderare che le cose siano diverse.
Potrei essere gelosa di lui, invece non riesco a provare questo sentimento nei suoi confronti.
«Non potresti incontralo anche per strada uno come lui? » Suggerisco a Stewart facendo un cenno verso Kyle.
«Ragazzina, io non so da dove vieni tu, ma io di tipi come lui per strada non ne ho mai incontrati. »
La sua affermazione mi lascia senza fiato. Ho sempre saputo di essere stata fortunata ad incontrare un uomo come Kyle, perché lui è davvero speciale. Se non avessi avuto il coraggio di dire la verità quel giorno, le nostre strade non si sarebbero mai incrociate. Ho corso il rischio di perderlo e di non saperlo. Per un istante mi chiedo quante persone speciali hanno attraversato la mia vita ed io non le ho accolte per la mia incapacità di saperle vedere.
Ora però non importa. Sono in questa stanza, con Kyle e con questo ragazzo che sembra ogni secondo di più seduto sui carboni ardenti, come se temesse qualcosa e il desiderio di approfondire diventa una necessità.
«Tu, per quale motivo lo hai fatto? »
Lui alza un sopracciglio.
«Ho già risposto a questa domanda no? »
«No. » Rispondo. « L'hai elusa. » Preciso. Stewart mi incenerisce con lo sguardo. Sa che ho ragione, sa che voglio di più di una risposta superficiale e combatte con se stesso, tra l'esigenza di parlare e quella di tacere.
«Perché? Perché?» Protesta. «Perché quando la noia è la tua unica compagna magari sei disposto a correre più di qualche rischio pur di sentirti vivo. »
Con uno scatto si alza in piedi e si dirige verso la porta. « Adesso ne ho le palle piene, di entrambi. » Mormora.  Il tempo non è scaduto, lui lo sa, noi lo sappiamo, ciononostante Kyle lo lascia andare.
«Grazie. » Gli dice e sembra che gli abbia dato un pugno nello stomaco perché il ragazzo sbianca, serra i pugni come se fosse sul punto di fare una sciocchezza. Abbassa la testa, nasconde il volto, quasi provasse vergogna.
«Se dovessi cambiare idea sai dove trovarmi. » Sussurra in un soffio prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Con le mie domande ho toccato una parte di lui che non voleva mostrare, qualcosa di profondo cui forse non voleva fare i conti. È Kyle. Lo so, la sua presenza, la sua silenziosa capacità di mettere a nudo le persone con un solo sguardo.
Non è facile per Stewart, come non lo è per tanti. Mi avvicino a Kyle, lo.guardo dritto negli occhi. Quanto è disposto a darmi?
«E tu, John e Logan per quale motivo eravate qui? » Chiedo con il fiato sospeso. Mi risponderà o non lo farà? O voleva solo che capissi la pericolosità di questo posto?
«Logan sa di queste aste e vuole partecipare. Io e John lo abbiamo accompagnato per guardargli le spalle, perché non fosse solo. »
Come Stewart. Non lo dice, lo sottintende. Io lo squadro per un istante. Per quanto io sappia che la menzogna non rientra nel modus operandi di Kyle non riesco a credere che la cosa sia così semplice.
«Solo che a Logan non è stata fatta la proposta. A me sì. » Aggiunge. E ti pareva!

Il mio nome è Samantha Rush (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora