Lunedì. Primo giorno.
Il cuore sta quasi per uscirmi dalla cassa toracica. Lo sentiranno anche gli altri? E lui? Mi ha detto di venire da Clarisse ed eccomi qui puntualissima come al solito, meglio di un orologio svizzero. Dovrei solo trovare il coraggio di spingere il campanello fino in fondo e suonare ma ... Bella questa porta in noce. Nella mia prima visita non avevo notato la lavorazione in rilievo degli stemmi e le maniglie in ottone così lucide da brillare come l'oro. Il bip del cellulare mi fa sobbalzare come una bambina colta in fallo.
Entra. Mi guardo intorno furtiva. Kyle mi controlla a vista? La porta si spalanca senza che io abbia suonato e una sorridente Clarisse mi accoglie calorosamente.
«Sono felicissima che tu abbia deciso di accettare.» Mentre lei mi stritola nel suo abbraccio, al di sopra della sua spalla, cerco di spiare verso il salottino d'ingresso. Lui non c'è.
«Sono sicura che una volta che avrai dissipato le tue paure non vorrai più andartene.» Continua a dire Clarisse dirigendosi spedita lungo il corridoio. La seguo svogliatamente. Ero convinta che Kyle sarebbe stato presente a gongolare della mia resa, invece non si è fatto neanche vedere. Probabilmente per lui non sono altro che un sassolino nella scarpa di cui si è definitivamente liberato. Meglio così. Meno lo vedo meglio è.
Quando arriviamo in palestra, sono felice di costatare che è completamente deserta a parte un uomo che appena ci vede, avanza sicuro verso di noi. È alto forse tanto quanto Kyle anche se di corporatura un po' più esile ma non per questo meno muscoloso. Se ne va in giro con una canotta sportiva aderente e un paio di pantaloncini corti dello stesso colore quasi non fosse autunno inoltrato. «Questo è Daniele. Sarà il tuo personal trainer.» dice Clarisse e, mentre io lo squadro dall'alto al basso, lui mi rivolge un sorriso radioso.
«Non puoi immaginare quanto io sia felice di conoscerti, Samantha.» Rimango un po' perplessa dal suo modo di fare, ma con un sorriso tirato gli tendo ugualmente la mano. Lui non la stringe, rimane a fissarla come se fosse un serpente velenoso prima di girarsi verso Clarisse. «Siamo sicuri che la posso toccare? Non è che poi me la devo vedere con Kyle?»
E questo che diavolo significa? Guardo entrambi perplessa e, quando capisco che non è affatto uno scherzo di pessimo gusto, ma che Daniele è fin troppo serio, per l'ennesima volta la rabbia ha il sopravvento sulla razionalità. Non permetterò a Kyle Sanders di avere un simile potere su di me e sulle persone che ho intorno. Senza pensarci due volte afferro una mano di Daniele e gliela stringo con energia.
«Anch'io sono felice di conoscerti.» dico sfidandolo con lo sguardo a mollare la presa. Lui sembra indeciso. Osserva le nostre mani unite per un secondo poi, con uno strattone mi fa cadere tra le sue braccia in una stretta di ferro.
«Non hai paura di lui?» mi sussurra.
«Io no, e tu?» ribatto sgusciando dal suo abbraccio.
Mi guarda serio per un tempo interminabile poi all'improvviso scoppia in una sonora risata mentre si tiene una mano sul petto.
«Mi hai appena trafitto al cuore, Samantha. Non mi stupisce che Kyle ...» Cosa? Kyle cosa? Aspetto con il fiato sospeso che termini la frase, ma Clarisse si schiarisce la gola e lui diventa improvvisamente serio.
«Ti abbia affidato a me che sono un vero esperto.» aggiunge con poca convinzione. Non era quello che aveva intenzione di dire, ne sono certa ma ormai l'attimo fuggente è sparito e non c'è modo di ritornare sull'argomento.
Non mi stupisco quando lo vedo spingermi verso il primo tapis roulant. Corsa. S'inizia sempre dalla noiosissima corsa.
«Venti minuti.» dice facendo muovere rapidamente le dita sul display touch.
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Il mio nome è Samantha Rush (In revisione)
Romanzi rosa / ChickLitAvevo sempre odiato i cattivi ragazzi e lui era il peggiore: spocchioso, arrogante, tenebroso, arrivato a scuola scortato dalla polizia. Avrei dovuto sotterrare il mio senso di giustizia e lasciarlo a marcire nella melma da cui era arrivato, invece...