64 - Novità

3.7K 123 32
                                    

Da che io abbia memoria Natascia è sempre stata con me. Non perché non ci siamo mai azzuffate o perché non ci siano state incomprensioni tra di noi, o perché nessuna abbia mai fatto cavolate.

In realtà sono tante le volte in cui facciamo stupidaggini, senza un perché.

Allora cos'è che ci tiene unite? In primo luogo credo sia la nostra capacità di accettarci reciprocamente. Siamo imperfette entrambe, ognuna ha le proprie carenze, i propri punti deboli e quelli di forza, però continuiamo a stare insieme, a perdonarci, a cadere e a rialzarci. Insieme.

Oggi, stare l'una di fianco all'altra è come sapere di essere a casa e questa è la nostra vera forza, quella che ci spinge oltre.

A volte non c'è bisogno neanche di parole per capire quello che proviamo. È così anche in questo momento. La vedo Natascia, seduta a quella sedia bianca di fronte la scrivania, che dondola i piedi e tiene lo sguardo basso.

Non serve che mi dica: io ti direi tutto quello che so senza neanche un'esitazione, ma le parole di John pesano come macigni sulla mia coscienza. Perché ha ragione lui e io ti voglio troppo bene per farti del male.

Dovrei cercare di convincerla? Non lo farò. Perché anch'io le voglio troppo bene, anche se la curiosità mi sta rodendo l'anima. Allora rimaniamo in silenzio, lei a guardarsi la punta delle scarpe, e a nascondere il viso sotto la sua cascata di capelli biondi lisci e io ad aspettare che prenda una decisione. E so già che la accetterò. Qualunque essa sia.
«Sam... » Geme dopo un po' guardandomi negli occhi.  « E se sbagliassi tutto? »
Mi stringo nelle spalle. « Getteremo tutto nel secchio e ricominceremo da capo. »

Natascia scuote la testa, sorride. «  Dovresti convincermi a sputare il rospo. »
Mi lancia un calzino sporco e puzzolente in faccia che evito per un pelo.
«Ehi! La guerra batteriologica non è valida! » Protesto sghignazzando.

Lei si alza in piedi e inizia a misurare la stanza. Sopra e sotto. Destra e sinistra. D'un tratto si ferma ed esclama. « John e Kyle questa sera si vedranno in un locale. Non mi ricordo come si chiama, ma ce l'ho scritto da qualche parte. Cosa devono fare e se incontreranno qualcuno non ne ho idea. So solo che stanno combinando qualcosa da cui ci vogliono tenere fuori per il nostro bene. »

Per un istante treno dentro di me, per le parole, il loro significato e anche perché sento questa amicizia che ci lega ed è una cosa fisica, che coinvolge tutti i sensi.

Le gambe si sollevano, i piedi si staccano da terra, la raggiungo, la guardo dritta negli occhi e la abbraccio.  Non servono parole, non c'è nessun vuoto da riempire. È la cosa giusta da fare? Nessuna fi noi lo sa. Sappiamo solo che finché saremo unite niente ci farà paura. 
Le braccia di Natascia ancorate al mio corpo mi rassicurano e sono rassicuranti. Il tempo sembra fermarsi, per un istante infinito, poi lei mi scosta quel tanto che basta per guardarmi dritta in faccia :  « Andiamo a vedere cosa devono fare di così segreto i nostri ragazzi? »
«Sì. »

Per un istante mi sento invincibile, poi rifletto. Le informazioni che mi da Natascia non sono granché sconvolgenti. Mi ero aspettata qualcosa di più apocalittico e lasciano aperti tanti interrogativi.
«Non è che sai il motivo per cui Kyle è diventato il mio professore? »
Natascia scuote la testa per negare. Poi sorride sorniona. « Vi stavate baciando no? » Insinua subdola mandandomi a fuoco. Negare non si può. Ancora mi arriva il cuore in gola al solo pensiero. C'è un però grande come una casa.
Vorrei  che fosse semplice. Per mia sfortuna con Kyle niente lo è.   Ripenso a John e al suo comportamento schizzofrenico. Neanche con lui è semplice per Natascia e mi viene il dubbio che con gli uomini in generale non sia mai semplice. Sembra che siano alieni provenienti da un pianeta sconosciuto. Scuoto la testa, rifletto ad alta voce.

«Un attimo prima è tutto..  Signorina Rush di qua, signorina Rush di là,  un attimo dopo mi salta addosso come un... »  Borbotto. Non che la parte del bacio mi sia dispiaciuta, sia ben chiaro. Se devo essere sincera anche averlo intorno non mi dispiace. Catturare la sua attenzione, che non è mai scontata, è sempre la mia priorità. Per questo gli urlo contro, per questo lo contraddico.
Faccio una profonda inspirazione e mi getto di peso sul letto.
«Vorrei avere i tuoi stessi problemi. » Asserisce Natascia.
«Vorrei che John non fosse così indifferente con me. Vorrei essere irresistibile ai suoi occhi. Vorrei...» Aggiunge con voce rotta dall'emozione.
Sì, la capisco. So perfettamente cosa intende, così come capisco che se ci facciamo prendere dalla malinconia non otterremo mai quello che vogliamo.
Scendo dal letto, mi avvicino a lei, la prendo per le spalle, la stringo.
«Adesso ci facciamo belle. Diventiamo irresistibili e facciamo vedere a Kyle e John cosa si stanno perdendo. Va bene? »
Una luce si accende nello sguardo di Natascia. È combattiva lei. Lo siamo entrambe. Sorride.
«No. È ora di tirare fuori l'artiglieria. »
La osservo bene e il fuoco che le brucia negli occhi mi intimorisce un po'. Lei che è sempre bellissima non ha ancora tirato fuori l'artiglieria? E il suo sorriso. È strano, diverso. Ha qualcosa in mente, ne sono certa.
«Vieni. » Mi dice prendendomi per mano. «Trucco e parrucco questa volta non sono sufficienti. »
Gemo. Ho scatenato un mostro. «Vuoi farli ingelosire? » E più che una proposta è una speranza la mia.
« Peggio. » Dichiara. « Molto peggio. Diventeremo invisibili. »
Torno a respirare. Non mi ero accorta di aver trattenuto il fiato fino ad ora. Invisibili è una cosa che mi è sempre riuscita bene anche se  sembra che il demone della follia si sia impossessato di Natascia e questo non promette niente di buono.

Il mio nome è Samantha Rush (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora